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di Domenico D'Amati*
Siamo in presenza di un uso abnorme del potere disciplinare con finalità repressive del diritto di informazione e di critica correttamente esercitato in Annozero. L’abnormità e' resa evidente, tra l'altro, dalla entità della sanzione, che, pur se risultante dal regolamento aziendale, e' pari al doppio del massimo consentito dal CNLG per la sospensione, che e' di cinque giorni, in considerazione della elementare esigenza di continuità del lavoro giornalistico. Il fatto e' molto grave perchè si aggiunge ad altri precedenti comportamenti diretti ad ostacolare la messa in onda di Annozero e quindi a sottrarsi non solo ai doveri dell'azienda verso i telespettatori ma anche all'esecuzione di una sentenza del Tribunale di Roma confermata in appello. Questo modo di agire non e' conforme ai doveri di un pubblico amministratore anche perchè appare in linea con interessi extra aziendali, emersi tra l'altro da recenti indagini della Procura della Repubblica di Trani. Questi saranno i temi delle iniziative che promuoveremo in sede giudiziaria. Il Consiglio di Amministrazione della Rai non può restare spettatore di questa vicenda in quanto ha precisi doveri di intervento a tutela del pubblico interesse. La sua inerzia comporterebbe una piena assunzione di responsabilità", conclude l'avvocato.
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