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Articolo 21 - Editoriali
E' arrivato il momento: chi sa parli!
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di Movimento Agende Rosse

ll mosaico della stagione stragista, avviata a Palermo nel 1992 e terminata a Firenze, Milano e Roma nel 1993, oggi si arricchisce di nuovi tasselli significativi. Il quadro generale di quel periodo è stato profondamente condizionato dalle stragi e la comprensione di ciò che accadde in quel biennio è fondamentale sia per lo stato della democrazia italiana che per l’affermazione della Giustizia. Oggi le indagini su quei delitti potrebbero vedere una significativa svolta, mancano però dei tasselli da aggiungere agli altri già recuperati con pazienza dai magistrati titolari delle relative inchieste.


E’ importante allora dare massimo risalto all’appello manifestato dai magistrati, tra cui il Dott. Antonino Ingroia, Procuratore Aggiunto alla Procura di Palermo, e il Dott. Nino Di Matteo, sostituto Procuratore della Dda di Palermo. Ingroia ha affermato: "Chi sa parli: questo è il momento giusto per raccontare tutto su quello che è avvenuto fra il maggio e il luglio del 1992.  E' decisivo che chiunque sia a conoscenza di qualcosa su quelle vicende, dentro e fuori le Istituzioni, si faccia avanti. Anche se sono ricordi lontani. Magari per alcuni di loro possono sembrare insignificanti, ma per noi magistrati che indaghiamo e che abbiamo raccolto nuovi elementi, anche quei particolari potrebbero esserci molto utili. E´ il momento giusto per riferirli".

Di Matteo ha detto: "Chi conosce vicende che potrebbero essere utili alle indagini deve parlare".


Siamo convinti che oggi sia davvero necessario che “chi sa parli” per dare pieno sostegno a questi magistrati, compreso il Dott. Sergio Lari, che con fatica e notevoli disagi stanno accendendo i “fari” per illuminare la scena completa di quegli anni per arrivare alla verità sulle stragi con coraggio e determinazione.

Le persone che, pur essendo a conoscenza di circostanze o fatti, fino ad oggi non hanno ritenuto che ci fossero le condizioni favorevoli per raccontare quanto conoscono, oggi hanno assicurazione dai magistrati che è il momento giusto per partecipare all’accertamento della verità dei fatti.

Come dicono i titolari delle inchieste, qualunque ricordo circostanza dettaglio anche il più piccolo o il più insignificante per chi lo conosce, potrebbe rivelarsi invece importante per il quadro complessivo delle indagini in corso. I nuovi elementi acquisiti dalle procure di Palermo, Caltanissetta, Firenze e Milano, forniscono un importante insieme di informazioni, ma non bastano per ora a dare una visione organica complessiva. Il momento è favorevole a chi conosce possibili ulteriori elementi, qualunque essi siano, e riteniamo che queste persone si debbano ora sentire messe in condizione di poterli riferire ai magistrati.


Nella strage di via D’Amelio il 19 luglio 1992 furono uccisi barbaramente il Giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta della Polizia di Stato Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina ed Agostino Catalano. Le Agende Rosse, movimento fondato da Salvatore Borsellino che si batte per ottenere piena Giustizia e Verità su questa strage e per il ritrovamento dell’omonima agenda di Paolo Borsellino sparita dopo l’attentato, rinnovano l’invito dei magistrati di Palermo e Caltanissetta rivolto a chiunque sia a conoscenza di fatti e circostanze inerenti il periodo maggio-luglio 1992, incoraggiandolo a riferire tali elementi ai magistrati. Vogliamo essere cassa di risonanza al loro appello perchè riteniamo che ora sia il tempo giusto per dare un serio e concreto contributo alla Giustizia, dunque: "CHI SA PARLI!".

Inoltre saremo presenti, noi delle Scorta Civica, costola delle Agende Rosse, il 20 novembre prossimo per manifestare contemporaneamente in quattro città italiane (Roma, Palermo, Firenze e Milano)  per esprimere pubblicamente a questi magistrati la nostra vicinanza ed il nostro sostegno, per non permettere nessun isolamento intorno a loro.

 

 

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