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Articolo 21 - Editoriali
Thyssen: chiesti fino a 16 anni per il rogo di Torino*
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di redazione

"Abbiamo chiesto cio' che e' giusto in scienza e coscienza, abbiamo cercato di fare e dare il massimo". E' il commento del pm Raffaele Guariniello al termine della requisitoria al processo ThyssenKrupp, dopo che la madre di una delle sette vittime si era avvicinata al banco dell'accusa obiettando che "avrebbero dovuto chiedere l'ergastolo". Ma e' la prima volta che in un processo per morti sul lavoro vengono chieste pene cosi' alte, in relazione all'eccezionalita' dei reati contestati ai sei imputati chiamati alla sbarra per l'inferno di fuoco che si sviluppo' la notte del 6 dicembre 2007 alla linea 5 dello stabilimento delle acciaierie di corso Regina Margherita, a Torino. Guariniello ha terminato la lunghissima requisitoria, iniziata il 5 ottobre scorso e portata avanti con i pm Laura Longo e Francesca Traverso, chiedendo la condanna a 16 anni e mezzo per omicidio doloso (con dolo eventuale) per l'amministratore delegato Harald Espenhan, 13 anni e mezzo per gli imputati Cosimo Cafueri, Giuseppe Salerno, Gerald Priegnitz e Marco Pucci, e a 9 anni per Daniele Moroni, questi ultimi accusati di omicidio e incendio colposi (con colpa cosciente) e omissione delle cautele antinfortunistiche. In causa era chiamata anche la societa' in qualita' di responsabile civile: per la multinazionale, l'accusa ha chiesto il pagamento di una sanzione di 1,5 milioni di euro, l'esclusione da agevolazioni e sussidi per un anno, la revoca di quelli gia' concessi, il divieto di pubblicizzare i propri beni per un anno e la pubblicazione della sentenza sui maggiori quotidiani internazionali. A tre anni dalla strage in cui hanno perso la vita Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodino', Rocco Marzo, Bruno Santino, Antonio Schiavone, e dopo quasi 100 udienze dall'inizio del processo (che prese il via, dopo un'inchiesta chiusa a tempi record, nel gennaio 2009), in molti oggi hanno risposto all'appello dei parenti delle vittime a essere vicini nel giorno della richiesta delle condanne: la maxi aula 1 era gremita fin oltre la capienza, le foto dei 7 operai erano esposte sui banchi cosi' come all'esterno del palazzo di giustizia, dove si sono tenuti i presidi di associazioni e sindacati che chiedono giustizia per i morti sul lavoro. In aula c'erano anche i parenti delle vittime di altre stragi: quelli della Eternit, il cui processo si svolge a Torino, nella stessa aula del processo Thyssen e portato avanti dallo stesso pm Raffaele Guariniello; ma anche i parenti delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, con 32 morti e decine di feriti. Tutti ad ascoltare le parole dei magistrati che hanno ripercorso la vicenda e le contestazioni mosse agli imputati.

*fonte Agi
 

 

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