Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Il 2 giugno sia anche la festa della Costituzione
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Federico Orlando e Giuseppe Giulietti

La proposta dellâ??Associazione â??Libertà e Giustiziaâ? di celebrare il prossimo 2 giugno ,insieme alla  tradizionale Festa della  Repubblica, anche una  nuova Festa della Costituzione, trova il  pieno consenso di Articolo 21. Il 2  giugno  1946 fu eletta lâ??Assemblea Costituente,  che unendo le tre grandi culture politiche del Paese, liberale,  marxista e cattolica, creò  una delle più avanzate, armoniose e civili  carte costituzionali del mondo.

Una Costituzione  non astrattamente idealistica,  ma capace  di conciliare i  suoi altissimi principi con  la concretezza dello sviluppo economico e della difesa sociale, della crescita collettiva degli italiani, della proiezione del nostro Paese verso quellâ??unità  europea che era stata la  grande  meta del Risorgimento nazionale. La Costituzione creata  nel 1946-47 ed entrata in vigore  il 1 gennaio 1948 esprime le sue  tre culture,  armoniosamente  fuse,  nelle firme del liberale Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato , del comunista Umberto Terracini,   presidente  dellâ??Assemblea costituente,  e del democristiano Alcide De Gasperi, presidente del consiglio dei ministri. Gli Italiani non tollereranno che a una Carta così altamente testimoniata se ne sostituisca unâ??altra, firmata Berlusconi-Bossi-Fini, che sono la  negazione di tutto quanto la nostra Costituzione afferma.          

Costoro, o per  rivincite  ideologiche, o  per  scopi di potere,  ricattandosi reciprocamente, hanno preso ciascuno per  se un pezzo del potere  istituzionale, smembrandone  lâ??unitarietà e la funzionalità.  Berlusconi e  Fini si regalano un  premier con funzioni quasi presidenziali, che non avrà bisogno della  fiducia del parlamento e potrà sciogliere la  Camera politica a suo piacere. Il capo dello Stato  è ridotto  a  un  fantasma,  privato del potere di nominare il governo e sciogliere le  camere,  e quindi  della forza che oggi gli consente di esercitare una funzione di garanzia a tutela della  maggioranza e dellâ??opposizione. A Bossi  hanno concesso che le  Regioni abbiano potestà di legiferare in esclusiva su assistenza e organizzazione sanitaria , organizzazione e programmi scolastici  dâ??interesse regionale,  polizia amministrativa  regionale e  locale, ogni altra materia  non espressamente riservata alla legislazione  statale. Questâ??ultima viene esercitata in parte dalla Camera (legislazione statale) e in parte dal Senato (materie concorrenti tra Stato e  regioni). La Corte costituzionale  continuerà a esercitare il sindacato di costituzionalità  delle leggi ma sarà composta di 7 membri di nomina politica (non  più  5) a  detrimento dei componenti designati dalle magistrature e  dal capo dello Stato. Entrano positivamente nella riforma costituzionale le Authority delle telecomunicazioni,  della privacy e della concorrenza;   il potere di grazia, conferito interamente al capo dello Stato;  e lo statuto dellâ??opposizione.           

Contro questo pastrocchio,  che  traduce intenzioni buone e cattive in realizzazioni quasi tutte  inaccettabili, anche Articolo 21 si mobiliterà perché il referendum   confermativo,  che sarà indetto lâ??anno prossimo dopo le  elezioni politi- che  respinga il nuovo modello costituzionale Berlusconi-Bossi-Fini; e perché  lâ??auspicata nuova maggioranza di centrosinistra ponga mano agli opportuni e condivisi aggiornamenti della Costituzione del 1948, salvandone lo spirito democratico e sociale,  lâ??equilibrio istituzionale e le  garanzie per  i cittadini.

Letto 408 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21