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Articolo 21 - Editoriali
Indigniamoci! Quanto ancora abuserà Berlusconi della pazienza nostra? I costi della sua privacy sessuale.
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di Gianni Rossi

Quanto tempo dovrà scorrere ancora perché l’Italia si indigni, come il resto del mondo occidentale libero?

Quanto tempo ancora ci vorrà perché la Chiesa, dal Papa Benedetto XVI, al Segretario di Stato Bertone, al Presidente della CEI Bagnasco, escano dalle loro liturgie gattopardesche e si indignino?

Chi pagherà il conto di questo scandalo da fine regime autocratico?

Ha ragione l’anziano intellettuale francese Stephan Hessel, partigiano, diplomatico di lungo corso, autore del libretto “Indignatevi!”, ha richiamarci perché in questa società in crisi ci sono molti motivi per indignarsi e perché solo così si fa il primo passo per impegnarsi e cercare di cambiare il nostro futuro. L’ennesimo scandalo “a luci rosse” che sta coinvolgendo il vecchio Patriarca di Arcore nel suo lungo e grigio tramonto può essere affrontato anche sotto una luce diversa, oltre a quella giudiziaria, politica, morale e sanitaria. Si tratta dei costi per la collettività che questa vicenda lascia trapelare dalle indagine della coraggiosa magistratura milanese.

Stando a quanto è stato pubblicato finora, in merito sia a quest’ultimo caso “pruriginoso” e, andando a ritroso, agli altri riguardanti Noemi, la D’Addario, le feste nelle ville in Sardegna a Palazzo Grazioli e ad Arcore, si evince che il livello di vita “dopo-lavorativa” del presidente del consiglio Berlusconi sia davvero esosa. Ecco perché la seconda moglie, Veronica Lario, nella causa di separazione giudiziale con addebito per Berlusconi ha chiesto l’incredibile cifra di 3,5 milioni di euro al mese come assegno mensile di mantenimento, oltre alla villa di Macherio; mentre la controparte sarebbe disposta a concederne 300 mila o poco più, oltre all’usufrutto di villa Belvedere (valore stimato nel 2010 per 78 milioni e 156 mila euro: 120 mila metri quadrati ai quali è stata aggiunta un’area di altri 286 mila).

Vediamo i costi pubblici della vita privata del deputato e presidente del consiglio “pro tempore” Berlusconi. Fare i conti in tasca ad uno degli uomini più ricchi in Italia, in Europa e, secondo le stime della rivista specialistica americana Forbes per il 2010, al 74esimo posto nel mondo per patrimonio personale ( 9 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 6,5 miliardi del 2009), può sembrare un’intrusione nella sua privacy. Ma non è così. In tutto il mondo occidentale, industrializzato, gli uomini pubblici, politici, che hanno interessi in società quotate in borsa, devono essere vagliati al microscopio, proprio per non creare “turbative” nei mercati e perché nella stragrande maggioranza di quei paesi è un obbligo di legge.

Dunque, Berlusconi, secondo la dichiarazione Irpef del 2010 per i redditi del 2009, rilasciata alla Camera, ha percepito un reddito di 23.057.981, circa otto milioni e mezzo in più rispetto all'anno precedente, quando era di 14.532.538. Il presidente del Consiglio rimane dunque il più ricco tra i parlamentari della Repubblica. Tra i beni immobili a lui intestati risultano anche cinque appartamenti a Milano, due box sempre a Milano, e un terreno ad Antigua. Alla voce "variazioni in aumento" compaiono l'acquisto di un immobile sul Lago Maggiore a Lesa (Novara), la costruzione di un immobile sul terreno di Antigua e l'acquisto di un altro pezzo di terra sempre nei Caraibi. Per villa Belvedere pare che Berlusconi abbia sborsato negli ultimi dieci anni circa 20,4 milioni. Una cifra spesa per numerose ristrutturazioni, interne ed esterne. In più, le spese di gestione sarebbero state quantificate dal premier in un milione e 800 mila euro al mese.

Ma è tutta farina del suo sacco? Sono insomma soldi dovuti al suo lavoro “privato” di imprenditore mediatico, assicurativo, bancario, edile, pubblicitario, cinematografico, oltre che di politico?Berlusconi, grazie alle leggi di questa Repubblica ( a partire dal primo interessato “lodo” Craxi a fine anni Ottanta, fino a quelle “ad personam” fatte approvare come presidente del consiglio dal 1994 ad oggi), introita utili da attività fuori dalla libera concorrenza  con  la posizione dominante sia  nella raccolta pubblicitaria radiotelevisiva e stampa (come editore di Mondadori), sia nella produzione e distribuzione dei film, sia in parte come produttore di fiction e spettacoli televisivi (è azionista di maggioranza Endemol, la società che lavora per Mediaset e RAI). Quindi i suoi guadagni vengono prevalentemente da attività rivolte al pubblico. Così come sono rivolti al pubblico gli affari della banca-assicurazione Mediolanum, in comproprietà con il fedele amico Ennio Doris e gli investimenti azionari fatti attraverso le società quotate in borsa.

Insomma, sono gli italiani i primi a rendere ricco Berlusconi, visto che con i loro risparmi gli permettono ogni anno di staccare favolosi dividendi. Che poi, secondo varie inchieste giudiziarie, alcune arrivate a processo e impantanate nelle prescrizioni, oppure ancora in fase istruttoria, Berlusconi riesca a “veicolare” parte dei suoi proventi all’estero verso “paradisi fiscali” o, ancora, usufruisca furbescamente dei tanti condoni ideati dal suo “superministro” dell’economia Tremonti, ebbene, questo è l’altro aspetto, il più urticante del regime autocratico che sta attanagliando il nostro paese.

Ma quanto spende Berlusconi per le sue “private passioni sessuali”? Stando ai conti sommari che si possono stilare seguendo le disavventure riportate dai giornali, si può stimare che il presidente del consiglio spenda a sera tra i 40 mila e i 60 mila euro per “ringraziare” la presenza delle 20 giovani ospiti nelle sue residenze. In media, possiamo ipotizzare che le sue “serate defatiganti”, come le ha definite più volte, siano una decina al mese. A conti fatti, quindi, questa voce assomma tra i 400 mila e i 600 mila euro al mese. A queste “buste” distribuite, a quanto riportano i giornali dal tesoriere Giuseppe Spinelli , amministratore della società “Dolcedrago”, di proprietà del Berlusconi, vanno poi inseriti i regalini in oro e pietre preziose (braccialetti, spille ed altro, stando alle testimonianze giudiziarie): 10 mila euro a sera. Che fanno altri 100  mila al mese. Vanno poi aggiunte le spese per gli affitti nei residence di proprietà o, addirittura il regale di case. Senza poi pensare alle spese vive, “produttive” di “casa Berlusconi” come: cibi, bevande, camerieri, gruppi musicali, personale di protezione, viaggi in aereo, trasferimenti con limousine, alloggi alberghieri. Spese correnti quest’ultime, ma che vanno contemplate, anche perché le residenze del presidente del consiglio sono per legge residenze di “interesse nazionale”, quindi da considerarsi pubbliche, anche se lontane dagli occhi indiscreti di fotografi e giornalisti.In sintesi, Berlusconi spende per la sua “privacy sessuale”  circa un milione di euro al mese.

E in epoca di piena crisi economica e occupazionale che l’Italia sta attraversando come non mai, tutto questo può essere tollerato? Non è un motivo per indignarsi? Se Berlusconi fosse un privato cittadino che guadagna uno stipendio mensile dovrebbe risponderne alla sua famiglia e all’Agenzia delle entrate, con la dichiarazione dei redditi. Ma Berlusconi è un uomo pubblico, che percepisce introiti da un impiego pubblico, come deputato e presidente del consiglio, e da dividendi elargiti da società quotate in Borsa e che lavorano in settori di pubblica utilità.

E allora cosa aspettano ancora gli italiani per indignarsi e prendere il coraggio e partecipare in massa alle manifestazioni di protesta?  

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