|
|
|
di Giuliano Girlando
Sabato 12 in tutta Italia, ci saranno manifestazioni al suono di pentole e coperchi.E l’inizio di un weekend che si concluderà per ora il giorno successivo domenica 13 quando le donne che hanno scelto di riprendersi la dignità , l’onestà e il coraggio diranno basta.Per noi è solo l’ inizio di una protesta che sarà lunga e articolata. Le ragioni che ci stanno spingendo al ritorno della piazza sono evidenti: la fine del governo Berlusconi. Un governo sempre più appannaggio dei pochi che ritengono il forte individualismo la bussola che fa muovere un paese. Non è così, non lo è per molte categorie che in questi anni si sono visti i loro diritti perdersi tra un decreto e l’altro, tra una legge ad sultano e un'altra, siamo arrivati evidentemente al capolinea. A chi pensa che sia una questione di lavare i panni sporchi in casa, è stato smentito qualche giorno fa da Martin Schulz il capogruppo del partito socialista europeo a Bruxelles, definendo imbarazzante e denigrante per la Ue il comportamento del presidente del consiglio. Che abbia inizio la lunga e rumorosa protesta , l’Italia deve far maturare una democrazia che probabilmente in toto non ha mai avuto. Che si dimostri coraggio, specialmente con e vicino le donne italiane con la speranza che esse siano il motore del rinnovamento. Ci saremo il 12 e il 13 in piazza e nei giorni a seguire.
Le proteste per la legalità
Wikileaks: Giulietti, interrogazione su controlli a popolo viola
Giovedì alle 15.00 a Piazza del Pantheon contro il bavaglio
A piazza San Giovanni c'era il popolo del Pd ma non il Pd
"Dalle piazze di oggi all'Italia di domani". Domenica 5 dicembre il Popolo Viola a Roma
Natale: Cda Rai riapra le trasmissioni bloccate
Twitter ergo sum
Articolo 18. Lo âsmemoratoâ Scalfari e il calo di consensi per Monti.
Equo compenso: via libera dalla Camera
Fenomeni, governo tecnico
LibertĂ di informazione dentro i Cie, ancora troppi ostacoli
Occupy Rai
Rispetti i lavoratori? Ti meriti vantaggi
Un fiore per Younas
Estendere lâarticolo 18? La veritĂ Ăš unâaltra, lo si vuole smantellare
La strage di Tolosa e lâimpossibile oblio



