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Articolo 21 - Editoriali
«Vogliono occupare il servizio pubblico manu militari». ? inaccettabile, soprattutto dopo le regionali. Così la maggioranza renderebbe ingovernabile la Rai
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di n.l.

Intervista -Carlo Rognoni responsabile informazione Ds

da L'Unità

ROMA «Inaccettabile. Alla faccia del conflitto di interessi: proporre come direttore generale Rai una persona di fiducia per Berlusconi, qual è Paolo Romani, sembra più che altro una provocazione». Carlo Rognoni, responsabile informazione della segreteria Ds, commenta l??ipotesi che il deputato di FI possa diventare il Dg di Viale Mazzini.
Inaccettabile per la storia di Paolo Romani nel campo delle tv, o per il ruolo che ha avuto come parlamentare?
«Paolo Romani è stato il vero relatore della Legge Gasparri, insieme al sottosegretario Innocenzi. Istituzionalmente è stato sempre corretto, ma qui l??errore è politico. Di televisioni ne capisce, certo, a tal punto che sui media è il referente numero uno per il Cavaliere. ? da tempo il responsabile informazione di Forza Italia, è l??uomo che ha rispettato il mandato di portare a buon fine la legge Gasparri per due scopi: salvare Rete4 e dare a Mediaset la possibilità di crescere. Insomma, in una parola ha curato gli interessi del capo».
Il suo nome è una provocazione, quindi?
«Mettere Romani come direttore generale sarebbe pari a una occupazione manu militari del servizio pubblico. Tanto più inaccettabile oggi, dopo la sconfitta alle regionali. Così la maggioranza crea uno stato di ingovernabilità e paralizza la Rai, se non si arriva a una scelta condivisa. Il direttore generale è nominato dal Tesoro e approvato dal Cda. Prodi, Fassino e Veltroni hanno chiesto che si raggiungesse una scelta condivisa sul presidente, e che questo condivida anche quella del direttore generale. Proporre Romani fa pensare che la Cdl non abbia nessuna intenzione di discutere. La Rai è in crisi, e ha bisogno di tornare a essere un'azienda credibile, con una guida manageriale che l'aiuti ad affrontare questa fase difficile di trasformazioni tecnologiche».
Un uomo di partito e di tv...
«Romani è stato fino a ora il responsabile di FI in Lombardia; ha impedito che Formigoni facesse la sua lista del presidente, proprio perché avrebbe fatto perdere altri voti a Forza Italia, oltre ai 700mila avuti in meno. ? un liberale, ha votato contro la legge sulla fecondazione, ma, ripeto, è fedele al mandato».
In commissione Trasporti, durante l??esame della Gasparri, ricorda qualche episodio di «fedeltà» particolare?
«Romani ha sempre addolcito la pillola del Sic, ha fatto qualche cambiamento, ma ha rispettato il compito di salvare Rete4 e far crescere Mediaset. Il tutto prendendo in giro la Corte Costituzionale, i richiami di Ciampi e, soprattutto, buttando all??aria i limiti Antitrust».
Flavio Cattaneo a questo punto è molto vicino ad An, o a parte di questo partito. Con Romani al suo posto si aprirebbe una guerra nella maggioranza, dopo la botta elettorale per FI. Una forzatura eccessiva e poco realistica?
«Cattaneo è stato messo a Viale Mazzini grazie al rapporto con Paolo Berlusconi, Paolo Romani e Ignazio La Russa. Ora il Dg è rimasto legato a La Russa, di An, ma non sono contenti lo stesso di lui... Non so perché, dal momento che mi pare li abbia accontentati, ma è così. Dopo la batosta delle regionali il presidente del consiglio parla con i suoi alleati di discontinuità. Per la Rai, invece, Berlusconi propone agli alleati l??esatto contrario: più potere a lui personalmente, ancora più potere di oggi. Un fatto grave, tanto più perché la Rai attraversa un momento delicato».
Martedì il Cda approva il bilancio ma i tempi si allungano a fine maggio...
«Il Cda Rai dovrebbe dimettersi subito. Ricordo che è stata votata dalla Camera una risoluzione perché scada il 30 aprile, presentata dalla maggioranza, oltretutto».
Fase delicata per la Rai in vista della privatizzazione o per il digitale terrestre? Tra l??altro slitterà lo switch off (il passaggio dall??analogico al digitale) oltre il 2006?
«Sullo slittamento il governo smentisce, dicono che dovrebbero procedere a macchia di leopardo in Val D??Aosta e in Sardegna, dove Soru ha dato il via libera per il gennaio 2006. Ma il problema è che sul digitale la Rai è seconda a Mediaset».
? seconda anche a La7...
«Già, e Mediaset si attrezza per fare la guerra a Sky. Ma la Corte d??Appello di Milano dovrà esaminare un esposto contro l??Auditel, per aver dato l??indice d??ascolto sul satellite al di sotto di 4 o 5 punti. Il che, per Sky, si traduce in 4 o 5 miliardi di vecchie lire in pubblicità che le tv satellitari perdono, e che vengono assorbiti da Sipra e Publitalia.

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