di Redazione
Si accentuano le ''criticita' nella gestione della Rai'' che deve procedere a un rigoroso contenimento dei costi. E' quanto scrive la Corte dei Conti nella relazione sulla gestione economica della tv di Stato riferita agli anni 2008 e 2009. La magistratura contabile sottolinea ''il persistente sbilancio negativo tra ricavi e costi, le cui ripercussioni sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria della societa' stanno assumendo carattere strutturale e dimensioni preoccupanti (con una perdita di 79,9 milioni di euro nel 2009)''.
A determinare i risultati negativi, oltre al mancato contenimento dei costi, ''contribuisce anche la inadeguatezza
del contratto di servizio (stipulato tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la RAI) in tema di copertura dei costi
che lo svolgimento del servizio pubblico comporta''. Piu' in dettaglio l'attivita' di servizio pubblico presenta un saldo negativo nel periodo 2005-2009 di oltre 1,3 miliardi che non e' bilanciato dai conti dell'attivita' commerciale che presenta saldi positivi ma ''sempre piu' esigui per la contrazione del mercato pubblicitario, ed e' prevedibile che risultera' sempre meno compensativo''.
La Corte dei conti sottolinea inoltre he la Rai sta affrontando un impegnativo piano di investimenti, sempre stabilito per legge, per l'adeguamento impiantistico al sistema digitale terrestre (DTT), per il quale la societa' lamenta l'insufficienza dei contributi pubblici sin qui stanziati. ''In tale situazione la Corte ha ribadito l'esigenza inderogabile di rigorosi interventi di contenimento dei costi''.
Gli introiti da canone di abbonamento continuano a rappresentare la piu' cospicua fonte di finanziamento della RAI. I dati del bilancio RAI 2009 evidenziano che l'incidenza percentuale delle entrate da canone sul totale dei ricavi
aziendali e' stata del 56,3%, contro il 31,4% della pubblicita' ed il 12,3% degli altri ricavi.
Le entrate da canone sono peraltro notevolmente compromesse dalle ''crescenti dimensioni dell'evasione, che si attesta, per il canone ordinario, intorno al 26,5% (stima a fine 2009), con un mancato introito per l'azienda di oltre 500 milioni di euro''.
Il recupero dell'evasione, anche per gli abbonamenti speciali - che non si riesce peraltro a contrastare - potrebbe contribuire, in particolare, a riequilibrare la posizione economico-finanziaria della Rai.