di Riccardo Cristiano*
I nuovi scontri tra fondamentalisti musulmani e copti nell’alto Egitto? Opera di cellule salafite. I responsabili dei nuovi episodi oscuri e violenti verificatisi in questi giorni in Giordania? Cellule salafite. Gli assassini di Vittorio Arrigoni? Una cellula salafita. Leggi tutte queste notizie e ti dici: sono proprio impazziti questi salafiti!
Non tutti però. A impazzire ufficialmente è stata soltanto la cellula salafita che ha eliminato Vittorio Arrigoni. “Cellula salafita impazzita”, lo hanno scritto tutti, senza battere ciglio. Eppure devo confessare che mi sembra curioso pensare che gli altri salafiti invece siano “normali”.
Poi leggi che il cittadino giordano della cellula salafita ufficialmente impazzita a Gaza si chiamava al-Salafiti e ti chiedi: ma è impazzito lui o chi ci crede che il signor al-Salifiti era un salafita impazzito?
Eppure non c’era bisogno di inventarsi una pazzia come “la cellula salafita impazzita” per spiegare chi avesse ucciso Arrigoni: la cosa difficile a Gaza è non impazzire, quindi bastava dire “gruppo palestinese impazzito”, senza andare a cercare i soliti personaggi da operetta che riempiono da anni le cronache di molti esperti. (Sia detto per inciso, questi incredibili esperti hanno la spudoratezza di ammannirci articoli su articoli nei quali ci informano che il tal giorno, alla tal ora, al terzo piano di un hotel che è immancabilmente un Hilton di una qualche città asiatica così piena di caldo umido da apparire autunnale, un uomo con la barba nera e la giacca verde è entrato nella stanza 316 con una valigetta e una cartellina: nella prima c’erano 200mila dollari in contanti e nell’altra i piani dettagliati di questa o quell’altra azione).
Ora però accade che la pacchia rischia di finire: la più becera delle propagande, quella del regime siriano, sostiene che la rivolta in Siria sia il prodotto di un complotto ordito da… ma sì, proprio da loro, da cellule salafite!
Lo scrivono tutti i giorni, cosa può interessarli se si coprono di ridicolo. Il problema è che così facendo stanno mettendo a dura prova il mestiere e la sopravvivenza professionale di tanti “dotti nostrani”, magari di area neocon! Pensate un po’ che imbarazzo se l’articolo di un allievo dell’Enterprise Institute dovesse finire in prima pagina sul Watan di Damasco.
*dal blog Il mondo di Annibale