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Articolo 21 - Editoriali
A difesa della Rai di Torino
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di Comitato palazzo della Radio

Il teatrino elettorale di queste ultime ore confonde le idee e sposta lâ??attenzione dai progetti concreti per rilanciare la RAI a Torino, alle inutili polemiche tra partiti. Inutili, perché mai come in questo caso le forze che hanno drasticamente ridotto la presenza della Rai nella nostra città e che vogliono continuare su questa strada sono perfettamente bipartisan.  In questi giorni, la Rai assume decisioni tanto importanti da decretare, con pochi atti mirati, un futuro di sviluppo o di definitiva marginalizzazione della sua presenza a Torino e in Piemonte, senza badare, nella seconda ipotesi, alle conseguenze drammatiche per questo territorio, suo secondo bacino dâ??utenze dâ??abbonamento, e senza consultarne le rappresentanze istituzionali.

Eâ?? il momento di iniziative forti, unitarie, che non muovano più dallâ??attenzione discontinua o occasionale riservata, con colpevole omissione, per troppo tempo e da troppe parti, alle vicende della Rai torinese, ma che diano il senso dellâ??impegno totale di una comunità
consapevole dei propri valori. Il Comitato Palazzo della Radio chiede la convocazione urgentissima, in seduta pubblica, dei Consigli comunale, provinciale e regionale, presso la
sede stessa della Rai, in via Verdi 31. Gli Statuti delle assemblee elettive prevedono la possibilità di convocazioni straordinarie, aperte ad interventi esterni, su temi di particolare rilevanza per la comunità. Chiediamo che ai consigli aperti possa partecipare, con facoltà dâ??intervento, il comitato Palazzo della Radio. 
Il futuro della Rai a Torino ed in Piemonte rappresenta una questione centrale, non solo per le ricadute produttive e occupazionali sul territorio, ma per i destini stessi del servizio pubblico radiotelevisivo italiano. Ed è necessario che le Istituzioni sgombrino il campo da qualsiasi
equivoco sul loro pensiero e sul loro progetto: non abbiamo ancora capito, per esempio, se, accanto alla doverosa rivendicazione di un ruolo di primo piano in tema di digitale terrestre e ricerca, vi sia una chiara volontà di difesa e di non eludibile richiesta di potenziamento per le attività legate allâ??informazione giornalistica (proprio in queste ore oggetto di ciò che
appare una manovra dâ??attacco), né se si intenda chiedere, con altrettanta forza, la promozione della produzione radiofonica (i cui studi permangono inutilizzati, nonostante le qualificanti proposte concrete e da subito attuabili da noi a suo tempo avanzate) e televisiva di qualità, se ci siano prospettive di sviluppo per le attività oggi insediate in Via Cernaia, che cosa si pensi in concreto di fare per lâ??Orchestra, per salvaguardarne patrimonio professionale e offerta culturale, ambasciatori dellâ??Italia nel mondo.

Lâ??iniziativa che sollecitiamo è in grado di rafforzare il sostegno e la fiducia della Città verso le proprie Istituzioni e di assumere un forte valore dâ??immagine per Torino, proprio nellâ??anno in cui si celebra il 50° anniversario della prima trasmissione televisiva e lâ??80° anniversario della
prima trasmissione radiofonica. Come hanno unanimemente convenuto anche le Rappresentanze sindacali unitarie della Rai, nella riunione di due giorni fa con la commissione comunale lavoro, urge far sentire tutto il peso delle Istituzioni e delle forze sociali, imprenditoriali, culturali del territorio. Ed è urgente farlo sentire nel modo più ufficiale e unitario possibile.

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