Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Esposto-denuncia Agcom
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di redazione

 

All’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni

Sede principale di Napoli
Centro Direzionale, Isola B5 - 80143 Napoli
Tel. 081/7507111
Fax 081/7507616

Sede di Roma
Via Isonzo 21/b - 00198 Roma
Tel: 06/69644111

Fax: 06/69644926



Esposto-denuncia


Oggetto: Sovraesposizione del Premier nella giornata del 29 aprile, 4^ settimana di campagna elettorale, con lunghe interviste con limitatissimo contraddittorio in particolare nel TG1 (edizione ore 20), nel TG2 (edizione ore 20,30), nel TG4 (edizione ore 19), TG5 (edizione ore 20) e nella giornata di lunedì 2 maggio, 5^ settimana di campagna elettorale su tutti i telegiornali ma in particolare TG4 (ore 19) e TG5 (ore 13 e 20) in occasione dell'udienza al Tribunale di Milano. Violazione degli articoli 3 e 7 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, e successive modificazioni, degli articoli 1 e 5 della legge 22 febbraio 2000, e successive modificazioni, e della delibera n. 80/11/CSP dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.



Visto che:

numerose disposizioni del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 così come modificato dal decreto legislativo n. 44 del 15 marzo 2010, tra cui significativamente gli articoli 3 e 7, richiamano l’importanza fondamentale della tutela del pluralismo informativo, il principio dell'obiettività, completezza, lealtà e imparzialità dell'informazione, così come assicurano l'apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche, sociali, culturali e religiose;


Visto che:

gli articoli 1 e 5 della legge 22 febbraio 2000, n. 28, recante "Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica", come modificata dalla legge 6 novembre 2003, n. 313, disciplinano l'accesso ai mezzi di informazione per la comunicazione politica, al fine di garantire la parità di trattamento e l'imparzialità rispetto a tutti i soggetti politici, in generale e in particolare con riferimento ai programmi di informazione, ivi compresi i telegiornali;


Visto che:

all'art. 9 la già citata legge n. 28 del 2000, stabilisce che «dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni»;


Visto che:

con la sentenza n. 155 del 24 aprile/7maggio 2002 la Corte Costituzionale ha affermato che «il diritto all’informazione, garantito dall’art. 21 della Costituzione, venga qualificato e caratterizzato, tra l’altro, sia dal pluralismo delle fonti cui attingere conoscenze e notizie – così da porre il cittadino in condizione di compiere le proprie valutazioni avendo presenti punti di vista e orientamenti culturali e politici differenti – sia dall’obiettività e dall’imparzialità dei dati forniti, sia infine dalla completezza, dalla correttezza e dalla continuità dell’attività di informazione erogata»;


Visto che

ai sensi dell’articolo 2 della legge 22 febbraio 2000, n. 28 (e come interpretato dalla Corte costituzionale, sent. 155 del 2002 e dal TAR Lazio Sezione Terza Ter - ordinanze n. 01179 e 01180 dell’11 marzo e sentenze n. 11187 e n. 11188 del 13 maggio 2010), le emittenti devono assicurare a tutti i soggetti politici con imparzialità ed equità l’accesso all’informazione e alla comunicazione politica e che, ai sensi del comma 2: «S’ intende per comunicazione politica ai fini della presente legge la diffusione sui mezzi radiotelevisivi di programmi contenenti opinioni e valutazioni politiche. Alla comunicazione politica si applicano le disposizioni dei commi successivi. Esse non si applicano alla diffusione di notizie nei programmi di informazione»;


Visto che

come indicato nella Delibera n. 243/10/CSP, recante Criteri per la vigilanza sul rispetto del pluralismo politico e istituzionale nei telegiornali diffusi dalle reti televisive nazionali, «al fine di far conoscere le posizioni politiche espresse da tutti i soggetti politici e istituzionali e favorire la libera formazione delle opinioni, nella valutazione del rispetto del pluralismo politico e istituzionale nei telegiornali è opportuno attribuire peso prevalente al parametro costituito dal “tempo di parola”, ossia il tempo in cui il soggetto politico o istituzionale parla direttamente in voce, che costituisce l’indicatore più sintomatico del grado di pluralismo»;


Visto in particolare che:

nella Delibera n. 243/10/CSP è stabilito che nei periodi elettorali il monitoraggio è effettuato con cadenza quindicinale nel periodo prima del deposito delle candidature e settimanale nel periodo successivo a tale deposito;


Visto che:

il comma 4 dell’articolo 6 della Delibera n. 80/11/CSP stabilisce che: «i telegiornali devono rispettare, con la completezza dell’informazione, la pluralità dei punti di vista». In particolare, «I direttori, i conduttori, i giornalisti devono orientare la loro attività al rispetto dell’imparzialità, avendo come unico criterio quello di fornire ai cittadini il massimo di informazioni, verificate e fondate, con il massimo della chiarezza».


Visto che:

nel considerato della Delibera n. 179/11/CSP, relativo all’ordine di riequilibrio impartito alla Rai-Radio Televisione Italiana in relazione al Tg1, così come nelle analoghe delibere 180/11/CSP e 181/11/CSP l’Autorità ha stabilito che: «verificherà l’osservanza del presente ordine attraverso il monitoraggio dei programmi, monitoraggio che nel corso della campagna elettorale per le elezioni amministrative fissate per i giorni 15 e 16 maggio 2011 sarà svolto con cadenza settimanale a partire dal 31 marzo 2011 data di indizione dei comizi elettorali, e in caso di inottemperanza adotterà i conseguenti provvedimenti previsti dalla legge»;


Visto che

nel considerato della delibera n. 224/11/CONS “Provvedimento sul rispetto dei principi in materia di informazione nei telegiornali durante le elezioni provinciali e comunali fissate per i giorni 15 e 16 maggio 2011” si rileva, da parte della stessa Autorità, che nel tempo di notizia vi è un’obiettiva sovraesposizione del Presidente del Consiglio, il quale è oltretutto direttamente parte delle elezioni amministrative in quanto capolista del Pdl per le comunali di Milano;


Visto che

nello stesso considerato si ricava che nelle tre settimane considerate (31 marzo-9 aprile; 10-16 aprile e 17-23 aprile) si riscontra qualche squilibrio, peraltro non riequilibrato completamente nell’ultima settimana nel tempo di parola e che si riscontra invece un forte squilibrio nel tempo di notizia chiedendosi esplicitamente che «nella cronaca politica venga posta maggior attenzione alla rappresentazione equilibrata di tutti i punti di vista, specialmente fra le posizioni delle forze politiche di maggioranza e di quelle di opposizione, evitando che si determinino situazioni di vantaggio per determinate forze politiche o determinati competitori elettorali»;


Visto che

nel dispositivo della stessa Delibera si dispone esplicitamente «di ribadire a tutti i telegiornali di attenersi con particolare rigore ai principi di completezza, correttezza, obiettività, equità, imparzialità e parità di trattamento di tutte le liste e i soggetti concorrenti, fino alla fine della campagna elettorale, ricordando che non è consentito un uso di riprese televisive con presenza diretta, non giustificata, di membri del Governo o di esponenti politici»;,


Considerato che

in data 14 aprile 2011 alcuni tra gli scriventi hanno presentato un esposto all’Autorità, avente ad oggetto la «Violazione degli articoli 3 e 7 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, e successive modificazioni, degli articoli 1 e 5 della legge 22 febbraio 2000, e successive modificazioni, e della delibera n. 80/11/CSP dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni da parte del telegiornale “Tg1” in riferimento alle edizioni delle ore 13,30 e 20 dei giorni 8,9, 10 e in particolare di lunedì 11 aprile 2011 e del telegiornale “Tg 5” nelle edizioni delle ore 13 e 20 dei giorni 8, 9, 10 e in particolare di lunedì 11 aprile 2011», attualmente ancora disatteso;


Considerato altresì che

in data 20 aprile 2011 gli scriventi hanno sottoscritto due nuovi esposti con oggetto, il primo, la «Violazione degli articoli 3 e 7 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, e successive modificazioni, degli articoli 1 e 5 della legge 22 febbraio 2000, e successive modificazioni, e della delibera n. 80/11/CSP dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni da parte del telegiornale “Tg1” in riferimento alle edizioni delle ore 20 di sabato 16 e domenica 17 aprile, del telegiornale “Tg2” in riferimento alle edizioni delle ore 20.30 di sabato 16 e domenica 17 aprile, del telegiornale “Tg 5” nelle edizioni delle ore 20 dei giorni di sabato 16 e domenica 17 aprile, del telegiornale “Tg 4” nelle edizioni delle ore 19 dei giorni di sabato 16 e domenica 17 aprile. e del telegiornale “Studio Aperto” nelle edizioni delle ore 18,30 dei giorni di sabato 16 e domenica 17 aprile» e il secondo la «Campagna elettorale per le elezioni comunali di Milano. Par condicio tra i candidati sindaci. Servizi delle edizioni del prime time di domenica 17 aprile 2011, “Tg1” e del “Tg 5”, ore 20, e Tg2, ore 20.30. Violazione degli articoli 3 e 7 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, e successive modificazioni, degli articoli 1 e 5 della legge 22 febbraio 2000, e successive modificazioni, e della delibera n. 80/11/CSP dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ) »relativi alla terza settimana di par condicio sullo squilibrio rilevato, anche a in relazione alle competizioni elettorali locali, attualmente anch’essi in parte disattesi;


Considerato il principio della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato;


Considerato che

dalla lettura dei dati diffusi dall’Autorità, relativamente alla terza settimana di campagna elettorale (17 - 23 aprile 2011, emerge chiaramente un costante squilibrio tra i tempi dedicati dai telegiornali di tutte le edizioni della Rai, Mediaset e La7; in particolare TG1: tempo di parola maggioranza 60% e opposizione 33% , tempo di notizia maggioranza 66% e opposizione 12%; TG2: tempo di parola maggioranza 47% e opposizione 33%, tempo di notizia maggioranza 61% e opposizione 17%; TG3: tempo di parola maggioranza 53% e opposizione 46%, tempo di notizia maggioranza 75% e opposizione 15%; Rai tutte le emittenti e tutte le edizioni: tempo di parola maggioranza 51% e opposizione 34%, tempo di notizia maggioranza 70% e opposizione 14%; Mediaset tutte le emittenti e tutte le edizioni: tempo di parola maggioranza 43% e opposizione 51%, tempo di notizia maggioranza 73% e opposizione 11%; TG4: tempo di parola maggioranza 40% e opposizione 55%, tempo di notizia maggioranza 85% e opposizione 9%; Studio Aperto: tempo di parola maggioranza 20% e opposizione 79%, tempo di notizia maggioranza 62% e opposizione 14%; TG5: tempo di parola maggioranza 56% e opposizione 37%, tempo di notizia 73% maggioranza e opposizione 10%; La7: tempo di parola maggioranza 69% e opposizione 27%, tempo di notizia maggioranza 77% e opposizione 12%;


Considerato inoltre che

in particolare il rilevante squilibrio dei dati relativi alla settimana dal 17 al 23 aprile 2011, terza di campagna elettorale, è stato valutato tale anche da autorevoli fonti giornalistiche. Secondo, infatti, quanto rileva Marco Mele sul Sole 24 Ore del giorno 29 aprile “ i dati della settimana che va dal 17 al 23 aprile, pubblicati sul sito dell'Agcom, realizzati dall'Isimm, evidenziano più di qualche "residuo" squilibrio nel tempo di parola. Considerando le edizioni principali, al Tg1 il Pdl ha il 37,60% dell'intero tempo parola dedicato ai soggetti politici e istituzionali (il 48% contando i soli soggetti politici) rispetto al 16,9% del Pd, con il Governo al 15%. Nella settimana precedente il Tg1 aveva il Pdl al 25,5% e il Pd al 20,9%. Solo l'Italia dei valori, rispetto al passato, riceve maggiori attenzioni dai Tg Rai. A Sinistra, ecologia e libertà, invece, non spetta neanche un secondo di parola da Tg1 e Tg2, in una settimana centrale della campagna elettorale per le amministrative di maggio. Il Tg2, diretto ad interim, riserva il 23,4% al Pdl, il 15,1% al Pd, il 6,7% all'Udc (che ha solo l'1,6% dal Tg1, sua testata storica di riferimento). Il Governo sale al 19,8%. Il Tg3 riequilibria davvero il suo tempo parola: dà il 24,5% al Pdl, il 15,6% al Pd, il 21,3% al Governo ed è l'unico a dar voce al Partito socialista e a Sinistra e Libertà.” Il giudizio di Mele è invece più positivo, quanto al riequilibrio per Mediaset;


Considerato che

dalla lettura dei dati diffusi dall’Autorità, relativamente alla quarta settimana di campagna elettorale (24 - 30 aprile) emerge una conferma ulteriore di uno squilibrio tra i tempi dedicati dai telegiornali di tutte le edizioni della Rai, Mediaset e La7; in particolare TG1: tempo di parola maggioranza 53% e opposizione 26%; tempo di notizia maggioranza 67% e opposizione 15%; TG2: tempo di parola maggioranza 33% e opposizione 28%, tempo di notizia maggioranza 55% e opposizione 20%; TG3: tempo di parola maggioranza 49% e opposizione 22%, tempo di notizia maggioranza 62% e opposizione 19%; Rai tutte le emittenti e tutte le edizioni: tempo di parola maggioranza 48% e opposizione 26%, tempo di notizia maggioranza 63% e opposizione 17%; TG4: tempo di parola maggioranza 68% e opposizione 28%, tempo di notizia maggioranza 58% e opposizione 24%; TG5: tempo di parola maggioranza 44% e opposizione 36%, tempo di notizia maggioranza 66% e opposizione 19%; Studio Aperto: tempo di parola maggioranza 62% e opposizione 36%, tempo di notizia maggioranza 62% e opposizione 17%; Mediaset tutte le emittenti e tutte le edizioni: tempo di parola maggioranza 57% e opposizione 28%, tempo di notizia maggioranza 53% e opposizione 18%; La7: tempo di parola maggioranza 46% e opposizione 26%, tempo di notizia maggioranza 70% e opposizione 16%.


Considerato che

nella quarta settimana di campagna elettorale, in particolare, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha avuto uno spazio enorme nella giornata di venerdì 29 aprile in quasi tutti i telegiornali con interviste sulla beatificazione di Papa Wojtyla che per struttura e contenuti apparivano chiaramente ricalcate tra loro e soprattutto caratterizzate da un percepibile taglio elettorale. E’ singolare infatti che il Presidente della Repubblica, altra carica istituzionale o i Presidenti di Camera e Senato non abbiano avuto alcuno spazio paragonabile. Il TG1 delle 20.00 ha dedicato all’intervista del Premier quasi tre minuti; D’Alema e Casini sono stati intervistati sempre sul Papa (meno di un minuto a testa) e non si sono certo permessi strumentalizzazioni elettorali di sorta; il TG 2 delle 20.30 ha dedicato un minuto e mezzo a Berlusconi e 40 secondi a Bersani; il TG 4 delle 19.00 un tempo di parola 2 min. e 29 sec. all’intervento di Berlusconi sempre sulla Beatificazione di Papa Giovanni senza nessun contraddittorio di altri soggetti; TG5 delle 20.00 un tempo di parola 2 min. e 5 sec sull’intervento di Berlusconi sempre sulla Beatificazione di Papa Giovanni sempre senza nessun contraddittorio di altri soggetti; mancano i dati degli altri TG che l’Autorità potrà agevolmente verificare per capire se questa tecnica di presenza del Premier sia stata pianificata e con che rilievo per le opposizioni. E' difficile infatti ritenere che in queste interviste il Premier parlasse nella sola qualità di Presidente del consiglio visto che alcuni dei temi trattati con singolare insistenza, e secondo un formato ripetuto, apparivano vistosamente caratterizzati da un taglio elettorale: le interviste sono state un'occasione per una autopromozione senza contraddittorio di Berlusconi, a cominciare dai riferimenti al Milan, per arrivare alla “protezione sovrannaturale” di cui il Presidente del Consiglio godrebbe grazie all'intercessione della defunta madre presso Papa Wojtyla; per continuare con la saggezza impartitagli dai consigli papali ed arrivare al parallelismo implicito tra la sconfitta del Comunismo, descritta come miracolosa, da parte di Wojtyla e il ruolo stesso di Berlusconi come continuatore di questa missione, anche nell'indirizzo politico governativo/parlamentare. A latere si segnala altresì che, sempre nella scia delle notizie dedicate alla beatificazione di Giovanni Paolo II, Berlusconi ha dichiarato – stavolta parlando su una delle emittenti radio della Rai al GR1– che fino a quando sarà Presidente del Consiglio non verranno fatte su questo tema leggi contrarie al sentimento cristiano. Il riferimento è chiaro e diretto al dibattito parlamentare sul testamento biologico introdotto visibilmente dalla maggioranza tra i temi della campagna elettorale;


Considerato che

nel primo lunedì di maggio (2 maggio), nell’ambito della quinta settimana di campagna elettorale il Presidente del Consiglio si è nuovamente recato ad uno dei suoi processi a Milano, città nella quale Berlusconi è anche capolista nelle elezioni comunali e i telegiornali, nonostante la notizia dell’uccisione di Bin Laden, hanno dato ampio rilievo alle dichiarazioni del Premier, dedicate primariamente alla politica estera e nazionale, ma anche alla critica verso i magistrati di Milano e ad una serie di opinioni raccolte tra i suoi sostenitori che rappresentano esplicite dichiarazioni di sostegno elettorale. In particolare nel TG5 edizione delle 13.00 del 2 maggio il servizio su processo a Berlusconi: tempo di notizia 1 min e 55 sec, tempo di parola 1 min. e 14 sec., TG4 edizione delle 19.00 del 2 maggio il servizio su processo a Berlusconi tempo di parola 1 min. e 3 sec, tempo di notizia 53 sec in entrambi servizi, Berlusconi parla di Bin Laden, della tenuta della maggioranza, dei 24 processi che definisce a detta dei magistrati stessi infondati. Nel TG5 delle 20.00 invece sono stati realizzati due diversi servizi il primo sulle dichiarazioni del premier all’ingresso al tribunale di Milano su Bin Laden, tenuta della maggioranza e sui 24 processi e un secondo servizio basato, come dovrebbe, esclusivamente sull’iter del procedimento giudiziario tempo di notizia 49 sec;


Considerato che

nell’intero fine settimana e nella giornata di lunedi il tempo dedicato agli altri leader politici (in particolare Fini e Vendola) appare molto contenuto se non inesistente;


Considerato che

nella giornata milanese di Berlusconi di lunedi 2 maggio i candidati alla carica di sindaco rispettivamente per il centrosinistra e per il Terzo polo, Giuliano Pisapia e Manfredi Palmieri praticamente non compaiono;


Considerato che:

sarebbe utile e non rappresenterebbe un eccessivo onere per l’Autorità e per l’ISIMM fornire dati di sintesi dei tempi di parola e dei tempi di notizia per non costringere i cittadini a fare complicate operazioni di calcolo; non sarebbe neppure particolarmente oneroso – considerato, peraltro, che Istituti di ricerca equivalenti per la RAI fanno già così – fornire dei dati relativi al tempo di parola e di notizia dei leader politici considerato che il confronto tra questi ultimi riveste un carattere indubbiamente molto significativo. Non è un caso che alcune emittenti sentano la necessità di offrire agli spettatori un confronto diretto tra i leader politici (come avviene in tutti gli altri paesi);


Tenuto conto che

la rilevazione dei dati su base settimanale, con i prossimi rilevamenti previsti (per i periodi 24-30 aprile; 1-7 maggio; 8-13 maggio), rischia di lasciare del tutto scoperta da controlli e da significativi interventi di riequilibrio proprio l’ultima settimana (8-13 maggio) che per la sua vicinanza con il voto assume carattere determinante;


Tenuto conto che

come indicato anche dall'allegato A alla Delibera n. 555/10/CONS, «l’analisi della rilevanza dei mezzi di informazione per la tutela del pluralismo ha dimostrato la forza del mezzo televisivo come fonte primaria di informazione, sia attiva sia passiva»;


Tenuto conto che

in mancanza di una più tempestiva valutazione diventa inevitabile comminare esclusivamente sanzioni di natura solo pecuniaria che rischiano di essere del tutto inutili, come si è verificato in precedenti occasioni;


Valutato, infine, che:

l’articolo 11-quinquies della legge 22 febbraio 2000, n. 28 affida all’Autorità il potere di vigilanza rispetto alla parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie


i sottoscritti richiedono all’Autorità di:


pronunciarsi, anche nell’esercizio dei poteri d’ufficio ad essa riconosciuti dalla legge, allo scopo di valutare il fondamento dei fatti denunciati relativamente ai notiziari di TG1 (ore 20), TG2 (ore 20,30), TG4 (ore 19), TG5 (ore 20) della giornata di venerdì 29 aprile nonché di TG 5 (ore 13 e ore 20) e TG4 (ore 19) di lunedì 2 maggio ed eventualmente in altri telegiornali e la compatibilità tra i principi di parità di trattamento e imparzialità cui debbono ispirarsi i telegiornali nel periodo della campagna elettorale e in specie la compatibilità con la tutela della par condicio nelle diverse competizioni elettorali;

pronunciarsi in particolare sulla compatibilità con i principi di parità di trattamento ed imparzialità della tecnica comunicativa a cui poc’anzi si faceva riferimento in relazione alle interviste di Silvio Berlusconi. Tale tecnica prevede la messa in onda su tutti i TG della stessa fascia oraria (prime time) di plurime interviste con stessa ambientazione e contenuto che parrebbero configurare una sorta di messaggio a reti unificate, difficilmente configurabile come autonoma scelta redazionale, visto il diverso trattamento riservato ad altre cariche istituzionali;

ordinare un immediato ed effettivo ripristino delle condizioni di parità di trattamento in tutti i telegiornali nazionali che abbiano violato il principio di par condicio nei confronti degli gli altri soggetti completamente ed ingiustamente esclusi da un'informazione così importante e così vistosa almeno nei telegiornali nazionali di cui sopra;

prendere in esame la possibilità di effettuare valutazioni più ravvicinate, per l’ultima settimana di campagna elettorale, in modo da consentire pronunce altrettanto tempestive, debitamente pubblicizzate, con immediate misure di riequilibrio, e in caso di inosservanza applicare le più elevate sanzioni di natura economica.

in relazione alle giornate di venerdì 29 aprile e lunedì 2 maggio – relativamente alle edizioni indicate al primo capoverso di questo dispositivo – giornate a cavallo tra quarta e quinta settimana di par condicio, attivare nei confronti del Società Rai Radiotelevisione Italiana s.p.a. (emittente radiotelevisiva in ambito nazionale Rai uno) in riferimento a TG1 e TG2 e della Società R.T.I. Reti Televisive Italiane s.p.a. (emittente radiotelevisiva in ambito nazionale Canale Cinque) relativamente a TG4 e TG5 le procedure sanzionatorie, anche in via d’urgenza, previste dall’articolo 11-quinquies della legge 22 febbraio 2000, n. 28 e di cui all’articolo 24 della delibera n. 80/11/CSP;

valutare – anche in considerazione del fatto che all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha già avuto modo di richiamare alcune testate giornalistiche, tra cui il Tg1 (Cfr. Delibera n. 179/11/CSP), il Tg4 (Cfr. Delibera n. 180/11/CSP) e Studio Aperto (Cfr. Delibera n. 181/11/CSP) al rispetto del pluralismo informativo, impartendo un ordine di riequilibrio – se non si ponga il problema per cui il mancato rispetto di un ordine di riequilibrio possa giungere a configurare un sostegno privilegiato, alla luce di quanto previsto dall’art. 7 della l. 20 luglio 2004, n. 215 in materia di risoluzione dei conflitti d’interessi.

valutare infine se e in che misura la posizione soggettiva dell'On. Berlusconi, che riunisce la triplice qualità di Presidente del Consiglio, di leader nazionale del PDL, e di capolista dello stesso partito a Milano e a Napoli in quanto amplificata dai telegiornali in una delle tre vesti sopra citate sia compatibile con i più volte richiamati principi in materia di par condicio durante la campagna elettorale in generale ed in particolare a Milano.



Roberto Zaccaria

Roberto Rao

Antonio Di Pietro

Benedetto Della Vedova

Bruno Tabacci

Flavia Perina

Leoluca Orlando

Gennaro Migliore

Giuseppe Giulietti

Carlo Rognoni

Antonio Falomi


Roma, 4 maggio 2011






Contatti:

Tel: 0667602963/ 0667609905

Fax: 0667602335

Email: zaccaria_r@camera.it; rao_r@camera.it; dipietro_a@camera.it; dellavedova_b@camera.it; tabacci_b@camera.it; perina_f@camera.it; orlando_l@camera.it; gennaro.migliore@gmail.com; giulietti_g@camera.it; c.rognoni@partitodemocratico.it; antonio.falomi@senato.it.


Letto 1660 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21