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Articolo 21 - Editoriali
I figli so' piezz e' core...e i candidati?
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di Anna Mazza

I genitori non si scelgono, i candidati sì. A Napoli il PDL candida alla municipalità San Lorenzo- Vicaria, Nunzia Stolder, figlia di un boss. L'Udeur candida per la municipalità di Chiaia, Jessica Improta, figlia di Giorgio, arrestato per aver ospitato in un suo appartamento il superlatitante Giuseppe Setola, del clan dei Casalesi. La prima ci tiene a sottolineare di aver preso le distanze da tempo dallo "stile di vita" del padre, la signorina Improta si è detta pronta, per evitare strumentalizzazioni, a fare un passo indietro.

Alle signorine Stolder e Improta, nulla si può imputare, che io sappia, se non un cognome ingombrante. Certo immagino non sia facile informare gli amici di famiglia o i semplici cittadini che loro con le vicende della propria schiatta non hanno nulla a che vedere. Ma appunto, i genitori non si scelgono, i candidati sì. Anzi, ci sono anche quelli che vengono scelti due volte.

Il nostro presidente del Consiglio ha infatti recentemente firmato il decreto che ha fatto tornare in consiglio regionale Alberico Gambino (PDL) e Roberto Conte (Alleanza di Popolo). Gambino condannato in primo grado e in appello per peculato, Conte condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. Un decreto, questo, dal tempismo notevole se pensiamo che Roberto Conte è uomo dalle 10mila preferenze. Ma torniamo ai candidati. - Achille De Simone, capolista per l'ADC di Pionati, arrestato nell'ambito di un'indagine sul clan Sarno con l'accusa di violenza privata. - Maurizio Matacena ( PDL) ragioniere commercialista, indagato per riciclaggio nell'inchiesta sulla bancarotta dell'istituto di vigilanza "La Gazzella" che faceva capo al senatore Vincenzo Nespoli. - Marco Nonno, candidato PDL, tredici mesi fra carcere e arresti domiciliari per vicende legate alla rivolta contro la discarica di Pianura. Intanto la Digos lavora ad una lista di circa 1300 nomi, legati in qualche modo ad ambienti camorristici o altre amenità simili. Insomma, come riuscire a mettere le mani sulla città attraverso la legittimazione di una scheda elettorale.

Magari acquistandola a 50 euro o con una ricarica telefonica. Dicevo prima, a proposito delle signorine Stolder e Improta, che i genitori non si scelgono. Ma i candidati sì.

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