di Silvia Bartolini*
Era il 15 maggio, a pochi giorni dalle elezioni regionali quando il movimento “15-M” (15 maggio appunto) ha convocato a Madrid una manifestazione per denunciare le condizioni del paese. Precariato, corruzione, disoccupazione, problemi ormai comuni ad ogni latitudine.
Come per la Tunisia e l’Egitto il veicolo principale sono stati i social network e così a macchia d’olio si sono aggiunte Barcellona, Valencia, Siviglia, Bilbao, Saragozza, e Palma de Mallorca, e la cosa straordinaria è che i giovani sono ancora lì, nelle piazze che presidiano pacificamente i loro diritti, le loro libertà.
Solo chi è in malafede può continuare ad ignorare questo vento di protesta, di voglia di giustizia sociale che i ragazzi accampati da giorni a Puerta del Sol di Madrid pretendono.
Come in passato i mass-media tradizionali stanno dando veramente poco attenzione alla rivoluzione che è in atto, e non solo in Spagna, in Tunisia o in Egitto ma nella cultura mondiale, nei mezzi di comunicazione che se ben usati danno la possibilità di organizzare a costo zero grandi mobilitazioni, di fare un tam tam in tempo reale e come nei recenti casi in medio oriente travalicare i confini delle nazioni e dei continenti.
Ma la situazione in Spagna non è poi molto diversa da quella italiana, con un tasso di disoccupazione di oltre il 20% di cui una cifra vicina al 90% sono giovani sotto i 30 anni o stranieri.
I giovani iberici dal loro sito Real democracia ya (già K.O per il grandissimo numero di visite) lanciano slogan decisamente espliciti “Nuestro dinero no es para el banquero”, “Basta de falacia, queremos democrazia” e “Democracia es otra cosa, esta es as…”, vien superflua ogni traduzione anche perché ognuno dei loro slogan si adatterebbe perfettamente alla nostra situazione politica.
L’evolversi non è dato saperlo, c’è chi anticipa “Consegneremo decine di migliaia di schede bianche alle elezioni amministrative del prossimo 22 maggio. Per scardinare la politica con i suoi stessi strumenti.” Ma in realtà come sempre accade in questi casi saranno scelte di cuore, di pancia di calore umano a indicare la via a questo giovani che lottano con le armi della protesta, della pace e della cultura per riprendersi il loro futuro. E allora vamos chicos!
*per www.popoloviola.org