di Anna Scalfati
Terracina e’ la guerra civile della PDL. La citta’ che fu di Moro e’ oggi il set per la piu’ grande scazzottata elettorale. Da una parte il giovane Nicola (Procaccini) con le madrine Meloni e Carfagna e dall’altra il maturo Gianfranco (Sciscione) con la Renatona regionale.
Una citta’ divisa con una tifoseria che attraversa tutta la Provincia di Latina. Si’, perche’ al di la’ degli annunciati regolamenti di conti tra gruppi rivali c’e’ qualcuno che sta giocando una partita a livello nazionale. Il coordinatore provinciale della PDL il notissimo senatore Fazzone di Fondi aspirerebbe – secondo i rumors della stampa locale- a diventare, con il prossimo rimpasto, sottosegretario al Ministero dell’Interno. Come ha ricordato lui stesso sono parecchi i crediti che sta accumulando e se la Polverini ha vinto e’ stato per i voti della Provincia di Latina.
Ma Renata non si ferma e trova anche Alemanno sulla sua stessa linea:” sostenere Sciscione”.
E cosi’ i gruppi rivali si sfiorano letteralmente in un match finale che impegna mezzo Governo nazionale. Si’ perche’ anche Brunetta ha un ruolo: sua moglie e’ di Cisterna di Latina. Nella provincia non aleggia solo lo spettro di un regolamento di conti ma anche il risultato del referendum sull’acqua e sul nucleare. Il comitato per l’acqua pubblica di Aprilia e’ uno tra i segmenti piu’ attivi nel movimento nazionale per l’acqua. E come dare torto a quei cittadini infuriati che non digeriscono la traumatica esperienza di Acqualatina ? E dato che se uno pensa ad Acqualatina ricorda subito Fazzone, come influira’ questo sul voto? E che ruolo avranno domenica le parole del cardinale Bagnasco sull’acqua come bene comune da salvaguardare? Certo Terracina non e’ Milano ma forse molti non hanno dimenticato Moro. E poi c’e’ Renata, la Renata muscolosa che va per la sua strada senza se e senza ma. Il PD e SEL hanno lasciato liberi gli elettori sul voto ma hanno raccomandato di non sostenere Procaccini al ballottaggio. Come dire: se proprio vuoi votare vai con Renata e non con Fazzone. Quello di Terracina sa tanto di referendum , in questo si’ e’ come Milano. Un referendum pro o contro Fazzone in sostegno del quale si e’ mosso piu’ di un ministro da Roma . D’altro canto fu proprio il Consiglio dei Ministri a non assecondare le richieste di Maroni per lo scioglimento del Comune di Fondi, consentendo a Fazzone di mettere all’angolo perfino il Prefetto che aveva osato inviare una commissione d’accesso nel comune pontino.
Tutto déjà vu tranne il finale. Si’ perche’ nell’Italia che si e’ messa in movimento c’e’ pure lei, Renata Polverini, che dalle austere poltrone di Ballaro’ se ne e’ andata nella piu’ fallata Regione d’Italia e senza paura ‘l’ho vista un giorno apostrofare i sindaci, anche quelli della sua parte politica : “aho!!! Non ce siamo capiti… i soldi nun ce stanno!!”. Solo lei fino ad oggi , dentro e fuori il suo partito, ha avuto il coraggio di rompere le scatole al potente Claudio Fazzone. Per ora e’ solo un match ma da lunedi’ in poi potrebbero esserci sorprese.