Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Rai, i camaleonti buoni per tutti le stagioni
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Vittorio Emiliani

Già si parla di gravi "smottamenti" verso il centrosinistra da parte di interi pacchi di esponenti del Polo. Basta guardare, specie nel Sud, a certe liste delle ultime regionali e il dato salta agli occhi. In Italia, si osserva, è sempre accaduto, purtroppo, ma lo dobbiamo considerare un processo inesorabile ? Uomini che fino a ieri giuravano su Berlusconi, che sottolineavano i mille "errori della sinistra" si trasformano in una notte in gagliardi riformisti. Sta succedendo anche in Rai, si scrive. E' sempre successo, si annota. Però, da qualche anno, il maggioritario ha acuito le contrapposizioni (era scontato) e i cambiamenti di casacca o il ritorno a vecchie casacche sembrano un po' più trucidi.
Il maggioritario esigeva infatti che un organismo pubblico come la Rai venisse garantito, messo"in sicurezza". Non lo si è fatto, per le divisioni del centrosinistra - fra privatizzatori e non - e per la campagna ostruzionistica del Polo. Che aveva invece come compito primario difendere e sviluppare Mediaset e non la Rai. Sta di fatto che le garanzie di cui godono tutte, dico tutte, le radiotelevisioni europee, la Rai non ce l'ha ed è come finita sul marciapiede di Viale Mazzini, del tutto indifesa. E si vede, purtroppo.
E' grave in sé, quindi, che vengano ora pure blanditi affinché dall'area del Polo emigrino (o ri-emigrino) verso quella dell'Unione dirigenti Rai i quali hanno in prima persona concorso a questo processo degenerativo dell'azienda pubblica, lasciando nelle loro stanze a far nulla altri dirigenti (più validi di loro) "colpevoli" solo di pensarla diversamente, assistendo senza fare una piega alle mazzate o alle emarginazioni inferte a bravi giornalisti nei Tg e nei programmi di rete, tenendo lontani dall'azienda autori e giornalisti "scomodi", o disorganici (penso a Massimo Fini e ad Oliviero Beha), e così via.
E' molto grave "in sé". Ma è tanto più grave nelle cose perché non potrà produrre che disaffezione, rabbia, ribellione in quanti hanno "resistito" con dignità, anche in silenzio, a tre anni (sembrano secoli) di demolizione del servizio pubblico, fin nel Dna, all'anno di direzione generale di Agostino Saccà che ha cominciato il suo lavoro denunciando un "buco"clamoroso nei bilanci Rai del tutto inesistente e perseguendo una politica di sterilizzazione del pluralismo residuo (e pure come responsabile della fiction, se ne potrebbero raccontare), al biennio di Flavio Cattaneo che non sto nemmeno a qualificare tanto squalificato, in generale, sono risultati il "suo" prodotto, la "sua" azienda.
Mi fermo qui. Chiedo soltanto : se alcuni episodi di "recupero" di camaleonti buoni per tutte le stagioni, sono reali, su quali basi morali e umane, oltre che culturali, l'area del centrosinistra intende "rifare la Rai" nel più ampio programma di "rifare l'Italia"? Di nuovo sulla base di un vieto, scoraggiante premio ai trasformisti e di una contemporanea punizione dei riformisti, o semplicemente dei dignitosi, fedeli servitori dell'azienda pubblica radiotelevisiva?  Domandiamocelo prima che sia troppo tardi e che tutto si confonda e si intorbidi. Berlusconi e il berlusconismo non sono ancora finiti, si prepara una campagna elettorale durissima. Attrezzarsi ad essa nel modo più limpido e propositivo, utilizzando quadri seri e qualificati, moralmente e professionalmente, mi sembra il minimo.

Letto 482 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21