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Articolo 21 - Editoriali
Vietata ad Auditel la pubblicazione di dati del satellite
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di Giuliano Santelli

Martedì 19 aprile, il giudice della prima sezione Civile della Corte dâ??Appello di Milano Filippo Lamanna, ha accolto la istanza proposta dal gruppo Sitcom (Alice spa, Leonardo spa, Marcopolo spa, Nuvolari spa) ordinando ad Auditel â??di astenersi dal pubblicare o comunque dal diffondereâ? i dati rilevati in modo disaggregato per le singole tv satellitari, fino a quando non sarà conclusa lâ??indagine già avviata dallâ??Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sui diversi sistemi di rilevazione degli indici di ascolto e di diffusione operanti in Italia.
Il fine primario è quello di tutelare le Società sul mercato sia della pubblicità sia, in generale, della televisione attraverso lâ??eliminazione del grave discrimine che Auditel quotidianamente rappresenta ed alimenta a danno dei media televisivi specializzati.
Le Società del Gruppo Sitcom che hanno intentato lâ??azione sono specializzate nella produzione e realizzazione di televisioni tematiche e sono editrici degli omonimi canali televisivi diffusi in esclusiva, per lâ??Italia, dalla piattaforma Sky.
Auditel srl dal 1986 è lâ??unica società di rilevazione degli ascolti quotidiani televisivi che opera in Italia in regime di monopolio, e dal 2002 rileva i dati di ascolto anche delle emittenti satellitari.
La nascita di Auditel è per altro conseguenza di unâ??iniziativa giudiziaria promossa nel 1984 dal Gruppo Fininvest ai danni della Rai, alla quale fu contestata lâ??inadeguatezza del sistema di rilevazione degli indici di ascolto televisivi, ritenuti non attendibili  e pertanto lesivi del mercato.
Il Tribunale di Roma decise allora di inibire la pubblicazione dei dati di ascolto perché rilevati secondo metodologie non trasparenti e ne vietò lâ??uso a fini commerciali.
Le Società del Gruppo Sitcom non hanno fatto altro che riproporre unâ??analoga iniziativa in uno scenario ancora più grave corroborato dallâ??esistenza di un monopolio di fatto.
Auditel infatti, vista la reiterata reticenza nel fornire chiarimenti sulle metodologie, sul campione e sugli strumenti operativi adottati ai fini della rilevazione degli ascolti, con particolare attenzione agli ascolti delle televisioni satellitari, non garantisce alcuna trasparenza nello svolgimento della sua attività.
Come aggravante, è controllata da Rai e Mediaset â?? con una partecipazione di circa il 60% del capitale sociale della società di rilevazione - che nello stesso tempo abusano - come recentemente accertato dallâ??Autorità Garante delle Comunicazioni - di una posizione dominante sul mercato della pubblicità raccogliendone oltre il 90 % delle risorse.
Siamo pertanto in presenza di uno squilibrio strutturale in favore di soggetti dominanti, reso ancora più grave da unâ??indagine sugli ascolti fondata su un campione tale da dare una rappresentazione falsata dellâ??universo televisivo italiano e in quanto tale capace di pregiudicare la stessa sopravvivenza delle Società televisive del Gruppo Sitcom, così come dei nuovi soggetti operanti e/o entranti nel mercato televisivo italiano.
Una corretta metodologia di rilevazione degli ascolti è fondamentale sia per fornire strumenti utili per lâ??analisi e la costruzione dei palinsesti e della programmazione (e quindi per valorizzare correttamente il peso e lâ??apporto dei canali alla piattaforma di distribuzione), sia perché â??costituisce un elemento importante ai fini della determinazione della struttura concorrenziale nella raccolta pubblicitaria televisivaâ?¦Lâ??assenza di un dato certo, riconosciuto dagli operatori sugli ascolti dei singoli canali satellitari, incide inevitabilmente sulle strategie di investimento degli inserzionisti pubblicitariâ?, come affermato recentemente in modo chiaro ed inequivocabile dallâ??Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nel corso dellâ??indagine conoscitiva sul settore televisivo.
Da qui, rispetto allâ??intero universo televisivo italiano, la necessità di dati corretti, la cui oggettività sia accertata da un organo terzo.
Lâ??elaborazione di dati certi e trasparenti infatti permetterebbe una diversa allocazione di parte delle risorse pubblicitarie che si renderebbero così disponibili, pur non scalfendo la posizione dei due soggetti dominanti, Rai e Mediaset. 
Una corretta misurazione del mercato consentirebbe alle Società, e nel contempo a qualsiasi nuovo o vecchio operatore, di agire senza barriere pregiudiziali, in condizioni di equità e trasparenza, garantendo così un leale confronto basato sullâ??efficacia del progetto industriale e sulla qualità delle singole iniziative editoriali indipendentemente dalla forza e natura del soggetto.
Verrebbe così garantito inoltre quel principio di pluralismo informativo â?? di soggetti e di contenuti â?? sancito dalla Costituzione, auspicato da tutte le forze politiche ed esplicitamente richiesto dal Presidente della Repubblica nel messaggio inviato alle Camere il 23 luglio 2002.
Lâ??iniziativa giudiziaria ha avuto dunque ed ha lâ??obiettivo di ottenere condizioni reali di concorrenza, equità e trasparenza limitando sin da subito i gravi danni provocati dallâ??attuale â??sistemaâ?, anche a tutela dei livelli occupazionali.

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