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Articolo 21 - Editoriali
Discontinuità, un concetto sconosciuto nel Berlusconi-bis
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di Montesquieu

E adesso, non rimane che verificare quanto di discontinuità abbia prodotto questa crisi: sulla base del la composizione del Governo, dei programmi, delle prospettive della coalizione e quantâ??altro. Nella composizione, poco o nulla di discontinuità politica. Fossero tempi allegri, ci si potrebbe rallegrare di un maggior tasso di umorismo: quello, rustico ma autentico, del nuovo ministro della salute, ma anche quello, per lo più inconsapevole, del nuovo vice premier. Che era presente nel precedente Governo, ma anche assente. Bizzarrie di chi vuole i record a tutti i costi. La prima battuta del vice premier, sulle spiagge, contiene una ferrea logica antifederalista, come succede spesso a questa maggioranza quando non si concentra.

Individuare una discontinuità nel programma è un vero rompicapo. Vengono alla mente quegli studenti che, bocciati una, due, tre volte, cercano di fare più anni â?? in questo caso cinque â?? in uno. Quindi, il programma è quello, necessariamente confermato, del mitico contratto con gli italiani. Ma vi sono anche materie nuove, problemi emersi nel frattempo: impresa, famiglia, mezzogiorno. La commissione di esame è composta dagli elettori, che si sono fatti competenti in questi anni. E non vi sono ancora, in politica, istituti per la preparazione  agli esami. Continuità garantita, invece, per la riforma costituzionale. Sembrava un grosso problema, lo si è risolto decidendo di parlarne bene da Roma in giù, come di un progetto per il sud; e continuando a parlarne bene al nord. Un progetto per il nord. Informazione differenziata quindi, forse nei singoli dialetti. Ci vorrebbe un mago della comunicazione: è questo câ??è.

Prospettive della coalizione: è partito, con il consueto tasso di collegialità democratica, un progetto di assemblaggio allâ??interno della casa delle libertà. Si deve fare, si deve fare subito, chi non ci sta si presenta da solo alle elezioni. Non è per la verità un progetto nuovo: è una variante, dopo il successo solo parziale, del progetto di formare un partito unico dentro forza Italia. Se riesce, ritroveremo nello stesso partito, come in gioventù, il ministro della salute e lâ??ex ministro delle comunicazioni. Eâ?? già pronto il nome, partito delle libertà, ma lâ??adesione è obbligatoria.

Discontinuità vera, fortissima, si avrebbe se il capo del governo prendesse sul serio gli impegni contenuti nella formula del giuramento. Come se il giuramento fosse avvenuto a porta a porta. Passato il 25 aprile, il capo del governo non avrà difficoltà, magari imbavagliando i ministri di lealtà padana, a mostrarsi fedele alla repubblica. Gli costerà di più la fedeltà alle leggi â?? ha una predilezione per quelle su misura -; ancor più la fedeltà alla costituzione. Non è soltanto un fatto ideologico: è che la nostra costituzione distoglie quote di potere al capo del governo per ripartirle tra altri soggetti. Ma il massimo di discontinuità possibile è nellâ??ultimo impegno contenuto nel giuramento: lâ??impegno di agire nellâ??esclusivo interesse della nazione. Non scherziamo, per favore.

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