Il contraddittorio è necessario nei programmi di approfondimento

Il Presidente dellâ??Autorità per le Comunicazioni, Enzo Cheli, ha annunciato ieri in Vigilanza lâ??intenzione di introdurre lâ??obbligo del contraddittorio nei programmi di approfondimento nel regolamento per la prossima campagna elettorale. Lâ??Autorità è competente per lâ??emittenza privata. Sulla Rai sara` la Vigilanza a doversi pronunciare. Ma câ??è bisogno che sia una Commissione parlamentare a ricordare unâ??ovvia regola della buona informazione? Eâ?? indispensabile un atto istituzionale per riportare in vita norme che dovrebbero stare tra i â??fondamentaliâ?� del giornalismo di servizio pubblico? Eppure questa â??banalitàâ?� del contraddittorio fa problema, nella Rai intimorita di oggi. Perché entra in conflitto con il programma di comunicazione messo a punto dal Presidente del Consiglio e controfirmato dalla Rai. Berlusconi ha deciso tempi, temi, luoghi e comprimari dei suoi interventi, e â??Porta a Portaâ?� ha eseguito. Stasera è in programma il nuovo concerto per premier solista, accompagnato per lâ??occasione dal duo Lunardi-Stanca. Basterebbe poco, al Direttore Generale e alla maggioranza del CdA, per mandare un segno di autonomia. Non sono richieste scelte clamorose; non si esigono atti di orgoglio come quelli che altri servizi pubblici europei sanno dimostrare nei confronti dei rispettivi governi. Basterebbe dire che il contraddittorio vale per tutti, anche per il Presidente del Consiglio. Anche per non correre il rischio che, nella prossima campagna elettorale, le tv private possano dare alla Rai lezioni di completezza informativa.  

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