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Articolo 21 - Editoriali
La battaglia contro la censura in una guerra tra civiltĂ !
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di Il caffè di Graziella *

Mentre in questi giorni il web ha vinto una grande battaglia contro la "censura nel mondo", che è stata recepita perfino da Obama, si scopre che, in Italia, il Leghista Fava ha introdotto, alla chetichella, nella Legge Comunitaria in approvazione, un emendamento che impone il bavaglio ai siti ritenuti "offensivi". Come al solito, la destra estrema, cerca di scardinare lo Stato di Diritto, cercando scorciatoie giudiziarie, in quanto quell'emendamento permetterebbe al singolo, cioè partito o associazione o addirittura individuo, di chiudere siti semplicemente "ostili ".
Comunque non è il tempo di indignazione, ma di riflessione e di azione contro questi "maramaldi" che vogliono uccidere definitivamente la libertà e la democrazia, dopo averla resa agonizzante. Quelle che stanno promuovendo di volta in volta sono battaglie "tattiche" che, per loro, sono utili per vincere la guerra dell'oscurantismo contro la libertà e la democrazia.La storia ha già fatto vedere questi tipi di guerre epocali tra civiltà contrapposte.

In particolare questa la potremmo paragonare alle due guerre del Grande Re con i suoi Satrapi Persiani contro le Polis della Grecia. llora vi fu la guerra tra l'uomo del "mito" e l'uomo del " pensiero libero". ggi la stessa guerra si sta ripetendo tra il potente esercito mediatico ed affaristico del Satrapo moderno contro la sparuta coalizione di Movimenti, Associazioni e Partiti Libertari minori. Il grosso dell'esercito della opposizione, a pensar bene, sembra resti, invece, confinato nei suoi accampamenti, forse per intervenire successivamente e conseguire una facile vittoria sui resti dei sopravvissuti. Comunque vedremo! erchiamo di spiegare, alla nostra maniera, il profondo significato della lotta tra i Greci e i Persiani del passato, facendone un utile raffronto con il presente.

Parliamo, per primo, dell'uomo del mito! a morale, la conoscenza e la competenza (l'ethos), antiche, dell'uomo asiatico erano infatti quelle basate sul mito. l mito spiegava la realtà alla coscienza dell'uomo, tramite l'invenzione di fantasiose "favole" (le cosiddette cosmogonie, teogonie, ierofanie, ierocrazie, teocrazie), per nascondere la fondamentale e invincibile paura con cui l'uomo stesso viveva in modo irrazionale la sua esistenza.
Infatti, egli non comprendendo tutto quello che gli accadeva intorno, viveva impaurito e si aggrappava al mito, appunto per cercare di capire. l "mito", quindi, dava all'uomo un'illusoria libertà dalla paura e gli permetteva un apparente rapporto con il mondo; ma il prezzo di quell'illusoria libertà era la sostanziale "riduzione in catene" di tutti gli uomini: nella paura, nell'arbitrio, nella tirannia, e poi nella solitudine, nell'individualismo, nella fuga nel nascondiglio. Bastava, infatti, all'uomo di potere, raccontare una "favola" specifica, per ogni richiesta di conoscenza, per asservire l'uomo al proprio pensiero e sottoporlo, quindi, con la paura, al proprio comando.
La libertà illusoria e provvisoria offerta all'uomo dal mito aveva formato un tipo umano che non conosceva dimora se non nel nascondiglio: il Re nel nascondiglio del palazzo, il satrapo nella sua corte provinciale, il condottiero nell'esercito, il mercante nel denaro, lo schiavo nelle sue catene, il popolo, impaurito, costretto a chiudersi in casa.
L'uomo del nascondiglio era il tipo umano che la riuscita del progetto egemonico persiano avrebbe imposto, se avesse vinto le due guerre, come forma universale dell'essere uomo a tutto il mondo e quindi anche alla Grecia sconfitta.

A questa visione dell'uomo del nascondiglio si contrapponeva, invece, quello dell'uomo razionale della Grecia delle polis, nel quale, la nostra attuale civiltà europea, ritrova le sue radici. razie a Talete, in Grecia, infatti, si era compiuto il primo passo dell'uomo sulla via del pensiero verso l'incontro con "la capacità morale, la capacità di pensare e la capacità di discutere" (il Logos), ed era stato l'inizio della liberazione dell'uomo dalla paura e dal mito.
Quel passo aveva segnato un mutamento antropologico sostanziale e irreversibile: l'uomo era uscito dalla caverna del mito ed era entrato nello spazio aperto della libertà attraverso la via del pensiero che conduce alla dimora della conoscenza, al luogo profondo dell'intrinseca ragionevolezza dell'essere. uesto mutamento antropologico fu l'inizio della grecità e anche dell'europeità o, per lo meno, ne fu il presentimento. 'ethos dell'uomo europeo ha per sempre la sua genesi nella libertà del pensiero che esce dal nascondiglio del mito verso l'incontro con il Logos della ragionevolezza ( o della ragione). er questo uomo, per questo ethos umano i Greci decisero che valeva la pena combattere anche la guerra più disperata contro un nemico strapotente, quali furono le guerre del 490 e del 480 A.C. contro gli eserciti di Dario e di Serse. In qualunque misura ne fossero coscienti, a Maratona, alle Termopili e a Salamina, coloro che combatterono, morirono e vinsero, comunque, difesero la libertà di essere uomo secondo l'ethos del pensiero e salvarono la possibilità di crescita e di sviluppo del nuovo modo di essere uomo.
Milziade, Leonida e Temistocle vanno congiunti a Talete, Anassimandro e Anassimene in un'unica immagine di uomo in cui ancora oggi noi possiamo riconoscere l'archetipo dell'uomo secondo l'ethos dell'europeità.

Tornando ai giorni nostri e a quella che, per me, è una guerra in atto con le stesse motivazioni, a coppia B.&B. ha fatto del "mito" una ragione della loro esistenza; ricordatevi il mito:della Padania e del Federalismo fiscale del celodurismo di Roma Ladrona del superuomo (il Presidente: instancabile, operaio, "ghe pensi mi", potente  sessualmente, il migliore da 150 anni etc.) ed altre sconcezze utili per distrarci e soffocare la libertà di pensiero e la democrazia.

Vi riepilogo, inoltre, per chiarezza e a scanso di equivoci, anche quello che fino ad oggi hanno ottenuto, a livello legislativo, con le loro battaglie tattiche hanno finora prodotto:Lo smantellamento di diverse leggi anticorruzione ( depenalizzazione falso in bilancio, che era diventato uno strumento formidabile per la Magistratura per colpire i corrotti e imprenditori che formavano capitali in nero per le tangenti!); La Legge sulla abolizione della tassa di successione e di donazione, a favore dei grandi patrimoni; La legge di depenalizzazione del "Colpo di Stato", la Lega può parlare, così come parla, e B. agisce così come fa, proprio per questa legge, del 2006;
Il rientro dei capitali illegali a prezzi stracciati; Il nuovo regolamento sulle rogatorie internazionali, che doveva salvare Previti e Mediaset; La Legge Cirami sul legittimo sospetto, che permette all'imputato di cambiare Giudice; La Legge Pecorella che impedisce ulteriori giudizi ad imputati assolti in 1° grado; La Legge sul conflitto di interessi a vantaggio di B.; Le Leggi varie sui condoni; La Legge Gasparri a vantaggio di Mediaset; La Legge Porcellum che ha permesso la creazione di una casta vorace e incapace, che definirla parassita le si fa, solo, un complimento.Hanno, inoltre, tentato o vorrebbero varare:La riforma della Magistratura, come nella Ungheria di oggi; La Legge Bavaglio, sulla quale si è già fatta una battaglia di popolo e che ora stanno reiterando subdolamente; La legge sul premierato forte, sicuramente in senso antidemocratico; ed altre sconcezze che annullerebbero completamente la nostra libertà, la nostra democrazia ed anche la possibilità di lavoro libero, asservendo l'Italia ad un partito azienda!

Credo, da quanto sopra, sia evidente che ormai non sia più una lotta per l'affermazione di una ideologia al posto di un'altra (Liberalismo contro Riformismo Democratico), all'interno di una civiltà comune, quella democratica, ma si tratta di una vera e propria guerra mortale tra due civiltà, quella degli uomini asserviti, soprattutto, al "mito del superuomo", cioè quelli dell'oscurantismo, contro quella degli uomini del "libero pensiero".Credo, per gli uomini liberi , sia doveroso combatterla!Infatti, perdere questa guerra o vincerla segnerà per sempre, per l'uomo italiano o europeo e per la cultura europea dell'uomo, il nuovo orizzonte fra "tenebre" e "luce", fra "menzogna" e "verità", fra "immoralità" e "moralità".

*blogger

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