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Articolo 21 - Editoriali
A Giovanardi rispondiamo con azioni concrete
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di Marinella Zetti*

Quando ho visto il primo lancio di Agenzia non volevo credere ai miei occhi, non era possibile che un Senatore della Repubblica italiana avesse pronunciato quelle parole.
E invece, via via che arrivavano le notizie, mi rendevo conto che la situazione era ancora più grave.
Intervenendo alla trasmissione “Non ci sono più le mezze stagioni” su Radio 24, Carlo Giovanardi, per l'ennesima volta, aveva ingiuriato le persone omosessuali, in prima battuta sostenendo che:
“Ci sono organi costruiti per ricevere e organi costruiti per espellere. Ci sono anche faccende delicate, ci sono infatti problemi di batteri, che richiedono una grande attenzione nel momento in cui si fanno certe pratiche. Onde evitare malattie. Quindi nel momento dell’educazione sessuale nelle scuole, è normale, corretto e fisiologico dare un modello: gli organi dell’uomo e della donna sono stati creati per certe determinate funzioni. E non è altrettanto naturale il rapporto tra due uomini o due donne”.
E poi, incalzato dalla giornalista, aveva aggiunto: “vedere due donne che si baciano puo' dar fastidio come vedere qualcuno che fa la pipì in strada”.
Non c'è che dire un bel regalo per San Valentino!

DARE RISPOSTE CONCRETE
Come rispondere a questi ennesimi insulti? La Comunità ha preso posizioni molto dure. Personalmente sono convinta che siano necessarie azioni concrete che possano stimolare nelle persone una reazione culturale e di civiltà. In questa direzione vanno, ad esempio, la Proposta di delibera di iniziativa popolare da presentare al Consiglio Comunale di Roma formulata qualche giorno fa dall'Associazione Certi Diritti e il Premio Letterario “Non dare per scontato il genere” che vuol promuovere una riflessione tra le persone su questi argomenti: genere, sessualità e scelte sessuali (Bando e informazioni relative al Premio si trovano in www.nidodellafenice.it).
Nella stessa direzione anche l'iniziativa “L'amore non ha spread. A San Valentino meglio gay che declassati” organizzata da Gay Center per oggi 14 febbraio a Montecitorio.

DELIBERA POPOLARE SULLE UNIONI CIVILI AL COMUNE DI ROMA
Mi ripeto - ma sembra che in questo Paese la ripetizione sia necessaria -  io sono convinta che  sia indispensabile proporre azioni concrete, ad esempio quella che sta organizzando Certi Diritti.
L'Associazione, avvalendosi di quanto previsto dallo Statuto del Comune di Roma, insieme ad alcuni esperti, ha elaborato una proposta di delibera di iniziativa popolare da presentare al Consiglio Comunale di Roma per il riconoscimento delle unioni civili per le coppie conviventi gay ed eterosessuali che vivono nella città di Roma.

«La proposta – ha spiegato Sergio Rovasio, di Certi Diritti -  è molto simile a quella approvata dal Comune di Torino il 28 giugno 2010 e, proprio in  questi giorni, dal Comune di Napoli, che estende tutti i servizi previsti, anche socio-assistenziali, alle coppie di fatto conviventi riconosciute dalla legge sulla famiglia anagrafica del 1989.  La stessa proposta è in elaborazione anche al Comune di Milano».

La raccolta delle cinquemila firme necessarie, che non devono essere autenticate ma che dovranno comunque essere raccolte con specifiche regole, dovrà essere fatta entro sei mesi dalla vidimazione dei moduli da parte del Comune di Roma.

Alla proposta di "Delibera popolare sulle Unioni Civili al Comune di Roma" hanno già aderito numerose associazioni e realtà della società civile: Radicali Roma,  Associazione Radicale Certi Diritti, Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, Sel Regionale, Sel Roma Area metropolitana, Forum Queer Sel, Uaar Roma, Giovani Idv, Cgil Nuovi Diritti Roma, Arcigay Roma, Gay Center, Consulta romana per la laicità delle istituzioni, Arcilesbica Roma. Agedo Roma, Roma Rainbow Choir, QueerLab, PianetaQueer.it, Famiglie Arcobaleno, Yellow Sport, Fondazione Massimo Consoli, Gayroma.it.
Per ulteriori informazioni sull'iniziativa rivolgersi a Sergio Rovasio, scrivendo a: ufficiostampa@certidiritti.it

BACIO COLLETTIVO A MONTECITORIO
Il Gay Center per oggi, 14 febbraio, San Valentino, alle ore 10,30 a Montecitorio, ha dato appuntamento a tutte e tutti per un bacio collettivo e per la distribuzione di cioccolatini.
«In tutti gli altri Paesi europei ci sono leggi sui Pacs, unioni civili, matrimoni gay e in alcuni casi adozioni per le coppie gay mentre l'Italia non ha alcuna legge. - Ha spiegato Marrazzo - “L'amore non ha spread”.  A San Valentino meglio gay che declassati questo lo slogan che abbiamo rivolto al premier Mario Monti e alla politica, come invito a riflettere sull'assenza di qualunque riconoscimento legale per le coppie e le famiglie gay. Per questo regaleremo cioccolatini anche ai leader di tutti i partiti, di ogni schieramento».

LE REAZIONI DELLA COMUNITA'

Concludo proponendo qualche risposta al senatore Giovanardi da parte di esponenti della Comunità Lgbtqi.
Per Cristina Gramolini, Segreteria ArciLesbica Nazionale, «Giovanardi e' ormai uno zimbello che fa dichiarazioni eclatanti per far parlare di se'. Non c'è che dire, la bocca di Giovanardi sembra fatta per espellere escrementi. Le sue esternazioni sono così offensive che ormai recano danno alla sua stessa parte, tanto sono imbarazzanti. Ogni sua dichiarazione fa aumentare gli amici di lesbiche, gay e trans».

Anna Paola Concia, militante ed esponente del Pd, ha invitato le persone a scrivere alla mail del Senatore Carlo Giovanardi esprimendo disapprovazione e biasimo nei confronti dell'omofobia.
L'associazione Certi Diritti ha preferito ironizzare sulle affermazioni del “neo anatomo-fisiologo”, ribadendone l'idiozia e sottolineando che con tali battute offende milioni di donne e di persone.

Per Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center: «Il senatore del Pdl Carlo Giovanardi non sta del tutto bene, anzi sembra proprio che stia male. Qualcuno dovrebbe dirglielo, anche nel suo partito. Paragonare il bacio tra due donne al fare la pipì per strada è il superamento di ogni altra dichiarazione omofoba precedente. Ormai sembra non avere più limiti. Questa sua ultima affermazione si commenta da sola. E´ frutto di una malattia, l´omofobia, ma forse anche di qualcos'altro. Urge uno psichiatra».


*www.pianetaqueer.it



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