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Articolo 21 - Editoriali
Ingiustizia legalizzata
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di Cristian Bonnes

In questi giorni in cui tutti si interrogano su chi vincerà il Festival si sta perpetrando l'ennesima ingiustizia sociale nei confronti dei lavoratori dello spettacolo (attori, mimi, tersicorei, professori d' orchestra, artisti del coro fino ad arrivare ai lavoratori del circo). Mi chiamo Cristian Bonnes e sono un artista del coro precario dei teatri di Verona e Trieste e dallo scorso anno l' Inps nega a me e a migliaia di colleghi il sussidio di disoccupazione forte di un regio decreto del 1935. La mia vita lavorativa e quella di moltissimi altri miei colleghi è un inferno proprio come quella di tutti i lavoratori precari di tutti i settori. Faccio 40000 km l' anno per lavorare e in 10 anni di lavoro ho avuto circa 60 contratti con vari teatri italiani (alla faccia della flessibilità), tutte le volte che il Fondo unico dello spettacolo(Fus) viene tagliato io vengo lasciato a casa senza contratto come se il male peggiore dei teatri fossero i precari. Fino al giorno della firma del contratto (il primo giorno di lavoro )io posso rimanere senza lavoro e non posso dire nulla cosa già successa(ci dispiace c'è la crisi niente contratto, due giorni prima di iniziare a lavorare). Tutto questo è assurdo e a mio modo di vedere anticostituzionale e sta rendendo impossibile la vita a migliaia di lavoratori che nulla fanno di male. Come posso io per lo stato essere un lavoratore dipendente e quindi non poter scalare nulla e per l' Inps una sorta di libero professionista e quindi non avere diritto alla disoccupazione?Ho chiesto di rispondere a questa domanda a politici, sindacalisti, dirigenti Inps,dirigenti dell'ufficio delle entrate, persino al presidente della Rpubblica e tutti mi danno ragione ma nessuno muove un dito e intanto io e i miei colleghi viviamo con l'angoscia di non riuscire a farcela e per farcela parlo di pagare le bollette, le tasse. Su di noi pesa la mannaia di una norma del 1935 in barba alla costituzione che dice che tutti i lavoratori subordinati hanno diritto agli ammortizzatori sociali. Certe volte penso che una vita fatta di umiliazioni per avere un mese di contratto non sia degna di essere vissuta ma per fortuna poi vedo mio figlio e la voglia di farla finita viene abbandonata dall' amore per lui. Io non so che futuro potrò dare a lui visto che non ho un futuro, non posso avere un mutuo, neanche un finanziamento da 29 euro per un telefonino posso avere e per la prima volta in 15 anni di lavoro ho dovuto chiedere un finanziamento di 5000 euro in banca e la banca stessa ha dovuto dire il falso perché altrimenti il finanziamento non passava. Tutto questo non è un sogno ma la dura e cruda realtà cui sono sottoposto tutti i giorni di questa esistenza da lavoratore precario senza nessun diritto e come me ce ne sono tantissimi. Spero tanto che qualcuno capisca la nostra situazione di assurda ingiustizia e di precarietà vigliacca che ti leva tutto anche la dignità e la voglia di vivere.
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