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Articolo 21 - Editoriali
Cie e Cara, mobilitazione dei media
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di redazione*

Un’ampia mobilitazione dei media per entrare nei Cie e nei Cara
raccogliendo dati su costi, convenzioni degli enti gestori, e storie dei
reclusi, fissata fra la fine di marzo e l’inizio di aprile, è la proposta
emersa dai referenti della campagna *LasciateCIEntrare* all’atto
dell’incontro con i giornalisti nella formazione di sabato 18 febbraio a
Bologna. Ma anche una battaglia da portare nelle sedi istituzionali,
proposta dall’On. *Sandra Zampa* (Pd), perché il governo Monti riveda le
decisioni sul prolungamento a 18 mesi dei trattenuti, divenuto attuativo
con il decreto Maroni, e la proposta di un più concreto coinvolgimento
degli enti territoriali perché assicurino alle associazioni la presenza
stabile nei Cie per garantire informazioni legali ai reclusi,
suggerito da *Nazzarena
Zorzella *(Asgi Bologna). Sono questi gli obiettivi lanciati al termine dei
due incontri bolognesi promossi dal comitato nazionale Primo marzo per lo
sciopero degli stranieri, che prevedevano da un lato un approfondimento sui
centri di identificazione ed espulsione e, dall’altro, una riflessione
sulle pratiche burocratiche e amministrative di ciò che è stato definito il
corpus legale del razzismo istituzionale.

“La rete sosterrà attivamente tali proposte. I Cie sono luoghi in cui
sistematicamente si attua una violazione dei diritti umani: rappresentano
un business poco trasparente e si sono rivelati inefficaci dal punto di
vista sicuritario – sostiene *Cécile Kenge*, responsabile nazionale del
primo marzo - Denunciamo questo approccio repressivo verso l’immigrazione
nello spirito della Carta mondiale dei migranti basata sulla libera
circolazione delle persone, e ne chiediamo la chiusura immediata a livello
europeo anche con la stesura di un rapporto nazionale da portare a
conoscenza delle istituzioni europee. Su questi temi scenderemo in piazza
il primo marzo con un copri-passaporto dove riporteremo il primo e l’ultimo
articolo della carta che citano i diritti di circolazione e scelta di
residenza del migrante, nonché l’impegno nel contribuire alla scomparsa
delle logiche d’esclusione e segregazione per avviare, invece, la
promozione di un mondo solidale”.

A margine della giornata promossa dal primo marzo è inoltre emersa la
preoccupante denuncia dell’On. Zampa relativa alla scomparsa di quasi
novecento minori a seguito degli sbarchi a Lampedusa. “La Commissione
infanzia, di cui faccio parte come capogruppo del Pd – ha affermato la
Zampa - licenzierà a breve un documento al termine della lunga indagine
conoscitiva sui minori stranieri non accompagnati: un’importante iniziativa
che consegnerà al governo l'analisi dei problemi e alcune indicazioni per
gestire in modo più efficiente ed efficace la fase delicata dell'arrivo e
della prima accoglienza. Ciò allo scopo di evitare che continuino a
registrarsi sparizioni di minori come avvenuto anche di recente. Voglio
ricordare che su 3800 minori sbarcati a Lampedusa nei giorni della
cosidetta "primavera araba", sono 835 quelli scomparsi nel nulla – ha
continuato l’Onorevole - Il documento di cui sono relatrice confermerà
anche che nei nostri porti hanno avuto  luogo respingimenti di minori, per
lo più afghani. Impossibile stimare la dimensione del fenomeno, ma è fuori
di discussione che ciò sia avvenuto o avvenga. Al riguardo le
interrogazioni da me presentate alla camera e indirizzate al ministro
Maroni non hanno mai avuto risposta". Sul tema s'intendono avviare
sollecitazioni governo in carica.

--
*Primo Marzo Sciopero degli Stranieri
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