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Articolo 21 - Editoriali
Vittima del fuoco amico
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di Kit Carson

Leggo con giorni di ritardo sulla esclusione di Giorgino dalla vetrina meglio esposta del Tg1, e mi stupisco. Peggio che in Irak. Un??altra vittima del ??fuoco amico?. Bene ha fatto il sindacato giornalisti a protestare. Gli iscritti sono come i parenti: mica uno se li sceglie. Pronto anche allo sciopero, per difendere Giorgino, e non scherzo. Il mio è un vizio antico. Ricordo di un drammatico scontro sindacale al quotidiano romano ??Il Tempo?. Non era e non è la mia testata preferita, confesso. Il sindacato propose di devolvere ai colleghi in lotta una giornata di lavoro: ??sciopero lavorato?. Immaginavo una folla di volontari, con gli ex ??Tempo? che Vespa aveva importato a piene mani al Tg1, in prima fila. Tutti in corta, in ferie, in trasferta, irreperibili. Temo di essere stato il solo a offrire allora quel modesto contributo di solidarietà. Giorgino, forza e coraggio! Ti ho sempre considerato un Quaquaraqua, ma sciopererò con te. Giuro! Questa volta almeno saremo in due.

Dai boatos di redazione che giungono persino nel sottoscala dove mi trovo confinato da qualche anno (occhio Giorgino, che non è da tutti risorgere dopo soli tre giorni), apprendo inoltre che il nostro perseguitato di recente nomina, oltre agli strali di Mimun, avrebbe subito anche la sottrazione di saluto da parte di Maccari. Padre e Padrino (Rai ovviamente), persi in un colpo solo: praticamente orfano. Forza e coraggio Francesco, vedrai molto presto farsi avanti altri amici pronti a soccorrerti. In realtà, sappi, sono le esistenze tormentate come la tua, a coinvolgere e ad ottenere attenzione e tutela. Vuoi mettere la noia del resistente per tutta una vita? Una palla. In più, ??quello? comunque sta ??dalla tua parte?, e mica devi prestargli attenzione. Lo insegna la storia, a cominciare dal Figliol Prodigo. Ai trescato col peccato, ne hai contrattato favori, attenzioni, privilegi, hai accondisceso alle sue perversioni (giornalistiche, ovviamente)? Pentiti e sarai redento (premiato).

Temo di aver fatto qualche confusione nella interpretazione corretta della morale cristiana, ma non sono un vaticanista. Sono certo invece di aver centrato la più corrente morale di certa politica che si muove attorno alla Rai. Leggo (sempre in ritardo) e mi stupisco anche di altro. Sento di faticosi tentativi di accordo ??by partizan? e di ciò mi compiaccio: una speranza per Giorgino e non soltanto per lui. Leggo di ipotesi quantomeno audaci ad immaginarle come proposte di equilibrio. Comanducci alla direzione generale, per esempio. Più o meno come fare Previti, ministro della giustizia, o riesumare Saccà come Dg di ??garanzia?. Barzellette, spero. Leggo di un Petruccioli alla presidenza. Bel nome, ma la politica non doveva fare un passo indietro in Rai? E per il centro sinistra, chi ci dovrebbe essere? Scrivono di Masotti a Londra e mi sento costretto a rimpiangere Capraricca, che è tutto dire.

Ho l??impressione di assistere ad un cattivo remake degli Ultimi giorni di Pompei. Il problema è che questi Patrizi di viale Mazzini, hai posteri, non lasceranno alcun mosaico e forse neppure un pavimento in eredità. Vedi cosa sta accadendo per i diritti del calcio. Dirigenti  arrivati come ??bocconiani? (fasulli), che si sono fatti mangiare in un solo boccone. Mi dicono di un settimo piano di viale Mazzini che assomiglia a Fort Alamo (senza David Crokett a difenderlo), del Tg1 il cui comando spara contro qualsiasi cosa si muova come una squadra di marines a un cek point di Bagdhad, del Tg2 che cerca la sua identità rovistando far gli ascolti perduti, di Rai sport che si trasforma nell??ultima Stalingrado, e dei Vaticanisti di Borgo Pio che chiedono aiuto alle guardie svizzere per difendersi dall??assalto di Mimun. Verrebbe da pensare ad un certo ??nervosismo? fra i Centurioni Rai. Il tragico per l??Italia sarebbe se, invece che a un film in costume sull??antica Roma, quello che stanno mettendo in onda in questi giorni a Viale Mazzini, fosse un rifacimento alla Marzullo de ??Gli ultimi giorni di Salò?.

La cultura popolare ha fra i suoi pregi la chiarezza, fra i difetti, la durezza della sintesi. Proverbi, aforismi, filastrocche. Questo lo conosciamo tutti: ??quando la nave affonda, i topi scappano?. Veritiera, ma ??no politicaly correct?, direbbe qualcuno. Più sono quelli che scappano, prima la nave affonda, è la teoria della politica declinata in inglese, modello Bond Street. Il Vecchio del villaggio, potrebbe ribattere: ??ma siamo proprio sicuri di aver bisogno dei topi??. Il quesito, espresso in maniera più colta, segna la storia di ogni transizione. Anche in Rai. Topi che vanno, annusando la nuova dispensa, e topi affamati che già squittiscono in attesa dello sperato banchetto prossimo futuro. Ma dove sta scritto che nel bestiario Rai, debbano sempre ingrassare i roditori?
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