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Articolo 21 - Editoriali
Nessuna forma di censura per la RETE. Blocchiamo definitivamente ACTA.
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di Di Redazione

Il 22 Febbraio scorso, la Commissione Europea, su richiesta del Parlamento di Bruxelles, ha bloccato l’attuazione dell’accordo ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement), rinviandolo ad esame approfondito dell’Alta Corte di Giustizia europea. Sui grandi mezzi di informazione, carta stampata, Radio e Tv, questo atto di rilevante importanza per la libertà della comunicazione in RETE, non ha avuto nessun rilievo in Europa, se non sui siti sensibili al tema dell’informazione e su qualche edizione online di uno sparuto numero di quotidiani del “vecchio continente”. Su questo tema la nostra Assemblea ha votato all’unanimità un ordine del giorno che sottoponiamo alla pubblica opinione, ai movimenti, alle forze politiche, ai sindacati, al mondo della cultura e dell’arte:

 “L’Assemblea annuale di Articolo 21, riunita a Roma il 2 e 3 Marzo 2012, accoglie con soddisfazione lo stop della ratifica da parte del Parlamento europeo dell’Accordo ACTA, siglato l’anno scorso da 22 paesi membri dell’UE (compresa l’Italia), insieme ai principali stati asiatici, sudamericani, oltre agli Stati Uniti e al Canada.

Ora, sarà l’Alta Corte di Giustizia europea a valutarne i requisiti di correttezza e compatibilità in merito ai Diritti fondamentali, inscritti nei Trattati dell’Unione, soprattutto quelli riguardanti la libertà di accesso al WEB, la tutela dei copyrights, la ensura, il diritto a forme di libero download.

Grazie ad un imponente movimento di opinione, sorto sulla RETE (più di 2,4 milioni di firme raccolte dai cittadini europei con petizioni, che consideravano l’ACTA una minaccia per l’Internet libero e gratuito), e all’opposizione parlamentare dei gruppi progressisti (Lberaldemocratici, Socialisti & Democratici, Verdi europeisti), quest’accordo potrebbe persino essere rimesso in discussione e non entrare più in vigore l’11 giugno prossimo.

L’Assemblea di Articolo 21 chiede all’opinione pubblica, ai movimenti della RETE, alle forze politiche e sindacali, al mondo dell’arte e della cultura di dare ampio risalto al tema, per ora messo sotto silenzio a causa dei forti interessi di società determinanti nel mondo del WEB, come i principali promotori dell’ACTA, tra cui: Google, Ebay, Intel, News Corporation, Sony, Time Warner e Verizon.

L’Assemblea di Articolo 21 auspica che il Presidente del consiglio, Monti, così attento ai temi europeisti e al contrasto di posizioni dominanti dei colossi Internet, riveda l’atteggiamento del precedente governo e appoggi le posizioni di verifica e profonda riforma dell’Accordo, così come richiesto dalla maggioranza del Parlamento europeo.

L’Assemblea di Articolo 21, inoltre, impegna l’Associazione affinchè anche attraverso il sito online si faccia luce sui temi riguardanti l’ACTA, si apra un dibattito ampio su una moderna e progressiva disciplina che regoli il diritto d’autore nell’era digitale e tuteli i “Navigatori” della RETE da qualsiasi forma di censura amministrativa e giudiziaria.

In questo senso, si auspica, infine, l’organizzazione di una grande manifestazione unitaria di protesta a Bruxelles e l’immediata apertura di un tavolo di confronto in Italia e in Europa con tutti i soggetti interessati, per giungere ad una regolamentazione la più liberale e democratica possibile.”

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