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Sicurezza sul lavoro: Ilva doppiamente "protagonista"
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di redazione

Sicurezza sul lavoro: Ilva doppiamente "protagonista" Cancellata dalla tornata elettorale, quella di lunedì è stata una tragica giornata nel campo degli incidenti sul lavoro. In Puglia un morto e tre feriti di cui uno piuttosto grave. A darne notizia sono i media locali. In provincia di Taranto, Carmelo Stano, un operaio di 42 anni, è morto in seguito alla caduta di un grosso pezzo di granito che lo ha colpito alla testa. Mentre un grave incidente si è verificato all'Ilva di Taranto. Stando alla ricostruzione che viene fatta dall'edizione di Bari della Repubblica: “ I tre - secondo una prima ricostruzione - erano intenti a riavvolgere un rotolo di Coils dello spessore di 12 millimetri sull'impianto 'Cls'. La saldatura fatta per motivi precauzionali e' saltata e con un effetto a molla una parte del rotolo ha travolto i tre lavoratori. Due di loro sono finiti sul piano di calpestio e hanno riportato contusioni al torace e alle mani. Il manutentore, Orazio Laera, e' stato sbalzato invece in una botola profonda oltre tre metri: ha riportato un trauma facciale e ha perso molto sangue.” Insorgono i sindacati che hanno chiesto un incontro urgente con la direzione aziendale per fare chiarezza sull'incidente, mentre l'Ilva ha immediatamente diramato un comunicato attarverso il quale precisa: “ Sono in corso accertamenti da parte del Servizio Prevenzione e Protezione aziendale e degli ispettori dell'Asl - Spesal per i necessari approfondimenti sulla dinamica dell'evento.”
L'incidente ha avuto luogo proprio nel giorno in cui invece veniva divulgata la notizia del rinvio a giudizio da parte del gup del tribunale di Taranto Pompeo Carriere rinviava di 19 ex dirigenti dello stabilimento per concorso in omicidio colposo e lesioni colpose in relazione a diversi casi di operai deceduti o che hanno contratto gravi malattie lavorando a contatto con sostanze cancerogene. I casi presi in esame coprono un arco temporale di 35 anni. Stando all'accusa sostenuta dal pm Pesiri, gli imputati avrebbero omesso di informare i dipendenti dello stabilimento dei rischi che correvano venendo a contatto con acidi tossici, apirolio, diossina, polveri di amianto, polveri sottili, carbone, silice, particelle di ferro, idrocarburi policiclici aromatici e metalli pesanti. Per il processo che si aprirà il 10 giugno prossimo, si sono costituiti parte civile la Fiom-Cgil e i famigliari di una decina di operai deceduti.

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