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Osservatorio tg: la non firma di Napolitano porta il lavoro nei titoli
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di OSSERVATORIO TG ARTICOLO 21

Osservatorio tg: la non firma di Napolitano porta il lavoro nei titoli

I TITOLI DEL 31 MARZO - Il tema del lavoro,  in apertura,  nei titoli di oggi dei principali telegiornali.
Apertura, infatti, per  Tg1, Tg5, Tg2 e Tg3 dedicata al rinvio alle camere da parte del presidente della repubblica Napolitano, del disegno di legge che stabilisce nuove norme su controversie di lavoro e arbitrato per i licenziamenti. Citazione, sull’argomento, all’interno dei titoli di Studio Aperto. Non ne parlano, invece, Tg4 e Tg La7.
Quest’ultimo Tg, tra l’altro, sceglie di non fare titoli e di dare spazio ad un proprio sondaggio attraverso il quale si chiede al pubblico televisivo, se sia d’accordo o meno sulla richiesta di Antonio Di Pietro di un nuovo candidato a Premier per il centrosinistra, da presentare alle elezioni del 2013.

La notizia che metà degli italiani dichiarano al fisco meno di 15mila euro è riportata nei titoli dal Tg2 e dal Tg3, mentre Tg5 e Studio Aperto scelgono di inserire l’allarme seni al silicone proveniente dalla Francia.
Apertura ancora dedicata ai risultati delle regionali per il Tg4, in cui si segnala anche un servizio che racconta chi, tra i nomi eccellenti, è stato eletto e chi è stato bocciato. Tra gli eletti si parla solo dei candidati del Pdl, come Mara Carfagna e Sandra Lonardo Mastella, mentre tra i bocciati solo i nomi di personaggi candidati nel centrosinistra, come Dario Fo, Franca Rame, Margherita Hack e l’ex campione di  ciclismo Gianni Bugno. Da segnalare un identico servizio al Tg2, ma più equilibrato. Il telegiornale diretto da Mario Orfeo, cita, infatti, tra eletti e bocciati sia i candidati illustri del centrosinistra che del centrodestra e da per eletta Margherita Hack alla regione Lazio.

Un’ultima segnalazione, infine, per il Tg1. Alla conduzione del principale Tg della sera Maria Luisa Busi, uno dei volti che probabilmente, e il nostro è un auspicio, continueremo a vedere perché non inserita nella lista di coloro, come Tiziana Ferrario e Paolo Di Giannantonio, che sono stati sostituiti  alla conduzione dei notiziari della principale testata giornalistica della Rai. Dell’ argomento parleremo nello spazio  dedicato al commento, con il segretario dell’Usigrai Carlo Verna.

ASCOLTA L'OSSERVATORIO SUI TG DEL 31 MARZO

ASCOLTA L'ANALISI DEL TG

ASCOLTA IL COMMENTO DI CARLO VERNA

LEGGI L'0SSERVATORIO DEI TG DEL 31 MARZO IN FORMATO PDF

 

Il commento di Carlo Verna, segretario del Sindacato dei giornalisti Rai 

Carlo Verna, questa sera i Tg li guardiamo anche un po’ dall’altra parte del plasma. La polemica sulle vicende del Tg1 e la rimozione di alcuni noti e arcinoti conduttori,   ha animato il dibattito anche nei siti di informazione.  Che cosa sta succedendo,  e qual è la posizione del sindacato dei giornalisti Rai?
“Ma,  al Tg1 non sta accadendo nulla di nuovo. Quello che accade oggi è dello stesso segno, aggravato naturalmente, di quello che accaduto nel recente passato, da quando c’è Minzolini alla guida della testata ammiraglia. L’unica cosa di cui è capace il cosiddetto “direttorissimo” (così come lo chiama Berlusconi) sono le rimozioni, peraltro con improbabili ricollocazioni.  Ma quando il contratto di lavoro e le norme del codice civile sul divieto di dequalificare vengono violate, il conto , dopo le cause,  non potrà essere presentato alla collettività,  ma a chi ne è realmente responsabile,  questo sia chiaro. Minzolini appare del tutto accecato  dalle note vicende che lo riguardano ed è stretto tra tapiri e scatoloni di firme contro una scivolata per la quale non ha mai chiesto scusa (mi riferisco al caso MIlls) . E’ un soggetto al momento totalmente privo di serenità verso chi la pensa diversamente da lui. Del suo comportamento dovrà rispondere però anche chi guida la Rai;  Masi non potrà fare come Ponzio Pilato.”

Il sindacato dei giornalisti Rai oltre che protestare e inseguire le mosse altrui, nel caso specifico, ha qualche iniziativa di particolare rilievo?
“Noi abbiamo intanto rappresentato il nostro dissenso totale sul modo in cui Minzolini guida il Tg1. Abbiamo anche  sollecitato una discussione sul caso che riguarda il “direttorissimo” (sempre tra virgolette) , e che porti rapidamente ad un avvicendamento nella guida della testata;  l’abbiamo fatto anche con la forza che i giornalisti della Rai ci danno. Sono appena state chiuse le urne per il rinnovo degli organismi statutari, in particolare dell’esecutivo, e la linea uscente ha riportato la bellezza dell’80,3% dei voti. Purtroppo questa linea non è ascoltata dai vertici di questa azienda che decide soltanto sulla base di uno schieramento politico e non di qualunque logica possibile. Qualunque dimostrazione  di incongruità delle decisioni di Minzolini non viene assolutamente ascoltata. E cosa potremo  fare? Ci inventeremo qualcosa, condannati come siamo  a correre oltre  i limiti di velocità umana; anche sulla questione dei Talk show ci si è dovuto inventare qualcosa di prima mai fatto. E’ evidente che nel momento in cui non si vuole ascoltare quello che è il buon senso e il sentire comune di tanti giornalisti,  noi dovremo inventarci tutta una serie di manifestazioni di protesta, così come abbiamo già fatto per la questione dei talk show.


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