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Articolo 21 - Editoriali
Un altro mondo è possibile, in Africa. Oggi per favore, non domani
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di Massimiliano Melilli

Il prossimo G8, a luglio, affronterà i temi legati allâ??Africa e dovrà formulare delle politiche di sostegno alla crescita democratica ed economica. Un tema allâ??ordine del giorno che non è più rinviabile. Da noi, câ??è â??Italia-Africaâ?, la manifestazione di Roma, in piazza del Popolo. Obiettivo: costruire un futuro migliore per tutti, nella speranza che il presente sia vivibile. Soprattutto in Africa. Eppure, di questo continente si parla poco, a sprazzi. Eâ?? come se fosse costantemente avvolto da un cono dâ??ombra. Anche il mondo dei media spesso è distratto. Notizie, report, analisi arrivano più dal Web, da fonti indipendenti e da media-activism piuttosto che dai circuiti giornalistici ufficiali, sia televisivi che di carta stampata. Eppure, ci sono anche buone notizie che riguardano la realtà africana.
Il 28 maggio, Stephen Saad potrebbe essere nominato il miglior imprenditore dellâ??anno. Il candidato agli Oscar degli imprenditori è assegnato ogni anno a Montecarlo dalla società di consulenza Ernst & Young. Saad è un cittadino africano e già questa è unâ??anomalia nel sistema dellâ??alta finanza globalizzata. Saad è fondatore e amministratore delegato dellâ??azienda sudafricana Aspen Pharmacare che sta riscuotendo crescenti consensi a livello internazionale perché coniuga economia di mercato e cura dei disperati, in particolare i malati di Aids. Ancora. Nel 2004, secondo lâ??ultimo rapporto Ocse, la crescita economica del Continente africano si è attestata al 5,1% mentre lâ??inflazione ha raggiunto il minimo storico: 7,5%. Si tratta di dati ampiamente positivi che confermano una volontà di crescita.
Dunque, nonostante le grandi contraddizioni, le vaste aree di povertà e lâ??enorme lavoro che resta da fare sul terreno della cooperazione e della cancellazione del debito, sprazzi di luce (e di speranza) arrivano dallâ??Africa. Bene ha fatto il presidente della Repubblica Ciampi a lanciare un durissimo monito sulla â??necessità di aiutare concretamente le popolazioni africane a risollevarsi da secoli di povertàâ?. Bene fa il sindaco di Roma Walter Veltroni a battersi quotidianamente a nome e per conto dellâ??Africa, â??perché anche salvare una, una sola vita umana, è fondamentaleâ?. Veltroni da tempo è impegnato in una sfida: rilanciare la questione africana nellâ??agenda politica internazionale. Decine i progetti di solidarietà avviati. Piani di sviluppo utili (istruzione, alimentazione, viabilità), centinaia i volontari che sâ??impegnano in prima persona, concretamente. Senzâ??altro, si tratta di una bella lezione di politica solidale, rispetto alla fase tumultuosa che investe in queste ore la coalizione progressista.  
Il prossimo G8, a luglio, discuterà soprattutto del futuro dellâ??Africa e della sua popolazione. Le Nazioni Unite, a settembre, convocheranno unâ??assemblea con almeno 180 capi di Stato e di Governo, sempre sulla lotta alla povertà e sullâ??Africa. A
dicembre invece, a Hong Kong, lâ??Organizzazione mondiale del commercio tenterà di rilanciare quel progetto di liberalizzazione che da tempo (forse troppo) dovrebbe favorire lâ??accesso dei Paesi poveri al commercio globale. Di più. Le Organizzazioni non governative italiane, presenti storicamente in Africa, sostengono la necessità di sostenere negoziati di pace con il concorso dellâ??Onu e delle nuove istituzioni africaneâ?. In tale direzione, dovrebbe muoversi il Parlamento italiano, per indicare un percorso comune dâ??intenti da seguire e da sviluppare in ogni sede internazionale. Solo così, manifestazioni, appelli, iniziative, possono sfociare in atti concreti. A difesa e per il rilancio dellâ??Africa.

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