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Articolo 21 - Editoriali
Prepariamoci per il doporeferendum
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di Comitato quattrosĂŹ

Cara amica, caro amico,

lâ??esito dei referendum del 12-13 giugno realizzerĂ  - in positivo o in negativo - una svolta storica per il nostro Paese, in particolare rispetto allâ??affermazione della libertĂ  di coscienza e di ricerca scientifica, della libertĂ  di manifestazione del pensiero e della libertĂ  religiosa.

In caso di mancato raggiungimento del quorum, le burocrazie partitiche e vaticane che hanno lanciato lâ??offensiva antireferendaria - occupando sia le istituzioni che i mezzi di informazione - ne riscuoteranno i dividendi in termini di ulteriore soffocamento degli spazi di libertĂ  personale, civile e politica dei cittadini italiani, e in particolare dei cittadini cattolici.

In caso di successo referendario, si apriranno invece scenari e prospettive di riforma laica e liberale, anche se dovremo prepararci a battere i tentativi di tradimento della volontĂ  popolare e della Costituzione, come giĂ  accaduto tante volte in passato con i successi referendari, dallâ??abolizione del finanziamento pubblico ai partiti alla riforma elettorale maggioritaria.

Per questo, abbiamo deciso, di promuovere un grande appuntamento pubblico che sia in grado di immaginare e realizzare - subito dopo il voto referendario - risposte adeguate. Dal 17 al 19 giugno vogliamo riunire a Roma unâ??assemblea che sarĂ  convocata solo se sarĂ  garantita la presenza di almeno 1.000 partecipanti, cioè di mille persone che, entro domenica 5 giugno, ci abbiano fatto pervenire il preannuncio della partecipazione e il versamento di almeno 50 euro. E questa condizione di mille partecipanti è posta proprio per garantire che si tratti di unâ??assemblea capace di assumersi in modo non velleitario impegni ed obiettivi allâ??altezza della situazione post-referendaria.

Trentuno anni fa, nel 1974, il successo referendario sul divorzio aprĂŹ la porta non solo ad altre conquiste storiche (la legalizzazione dellâ??aborto, e quindi la sconfitta della piaga dell'aborto clandestino; la riforma del diritto di famiglia; il voto ai diciottenni...), ma fece scoprire al mondo un'Italia diversa, di cui tanti neppure sospettavano l'esistenza. La stampa internazionale titolò su un'imprevista e bellissima Italia laica e occidentale, emancipata da ipoteche oscurantiste, autoritarie, antimoderne.

Anche stavolta l'attenzione sarĂ  fortissima. Di cosa parlerĂ  il mondo il 14 giugno? O di unâ??Italia che si sarĂ  confermata allâ??altezza di quelle acquisizioni civili, rinnovando una tradizione di tolleranza, e facendo conquistare a tutti (anche agli sconfitti nel voto) una libertĂ  in piĂš; oppure, per la prima volta dopo decenni, della riscossa, della prepotente rivincita di una minoranza fondamentalista, incapace di convincere la maggioranza dei cittadini (e meno che mai, dei cattolici italiani), ma in grado - questo sĂŹ - di far vincere un riflesso di indifferenza, di disinteresse, di astensione.

Altre volte nella storia, la "piccola" e "marginale" Italia ha regalato al mondo cose rilevanti, incluse grandi tragedie. Anche stavolta, la posta in gioco non è e non sarĂ  solo italiana: può partire dallâ??Italia, in un senso o nellâ??altro, un messaggio davvero globale.

Nessuno scontro tra "laici" e "cattolici", dunque: anche perchĂŠ, in tutti questi decenni, i cattolici italiani hanno sempre votato dalla parte delle libertĂ , distinguendo tra le proprie personali opinioni e la necessaria laicitĂ  delle leggi dello Stato. Ma un confronto duro tra i liberali da una parte (laici e credenti), e gli integralisti dallâ??altra, desiderosi di imporre una coincidenza tra "peccato" e "reato", tra "articoli di fede" e "articoli di legge".

Ecco perchĂŠ è necessario e urgente, in entrambi i casi, prepararsi a governare politicamente gli esiti del voto referendario. E i "mille" concreti preannunci di partecipazione costituirebbero la garanzia anche di presenze "altre" rispetto a quelle che da settimane o da una vita assicurano le risorse umane ed economiche per lâ??iniziativa radicale: lâ??assemblea infatti si terrĂ  solo se insieme a loro ci saranno, ad esempio, centinaia di donne e uomini delle scienze e della cultura, di credenti, di ricercatori ed accademici, di medici e persone malate che - come Luca Coscioni - scelgano di fare della propria situazione di debolezza fisica una occasione e una condizione di forza politica, cittadine e cittadini non rassegnati al degrado politico, civile e democratico in atto.

Mauro Barni, Gilberto Corbellini, Giulio Cossu, Luca Gianaroli, Claudio Giorlandino, Armando Massarenti, Luigi Montevecchi, Mirella Parachini, Donatella Poretti


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Per preannunciare la propria partecipazione, si può chiamare lo 06-689791, oppure inviare un fax allo 06-68805396, una email a assemblea.giugno@radicali.it o aderire direttamente compilando il form qui accanto.

Il versamento della quota di partecipazione di 50 euro, si può effettuare con carta di credito, telefonicamente (06 6826) oppure con un versamento intestato al Comitato Promotore referendum (specificando la causale "assemblea di giugno") alle seguenti coordinate:

SAN PAOLO BANCO DI NAPOLI
CIN: L
ABI: 01010
CAB: 03201
c/c n.: 000027007608

POSTE ITALIANE
CIN: O
ABI: 07601
CAB: 03200
c/c n.: 000033281023

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