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Articolo 21 - Editoriali
«Giornalisti, sciopero riuscito Belpietro? Sconvolgente, fa lâ??editore»
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di Fabio Amato

da L'Unità

PAOLO SERVENTI LONGHI
Il segretario della Fnsi: «Adesioni al 90%, nonostante il Giornale e La Padania»

Unâ??adesione oltre il 90%, quotidiani di destra e di sinistra una volta tanto uniti per difendere lâ??indipendenza, la credibilità e la sopravvivenza del giornalismo italiano: lo sciopero dei giornalisti è stato un successo. Eppure, per Paolo Serventi Longhi, segretario della Fnsi, il sindacato unico dei giornalisti italiani, qualche zona dâ??ombra câ??è.
«Il Giornale», «Il Riformista», «Il Tempo» e «La Padania» sono usciti ugualmente.Qualche sassolino nella scarpa lo hai?
«Come dire, niente di nuovo sotto il sole. Ma mi piace vedere il bicchiere mezzo pieno. Anzi, si può tranquillamente dire che il bicchiere è quasi colmo. Giornali che altre volte non hanno scioperato hanno dato una adesione massiccia. Penso ai quotidiani del gruppo Riffeser, al Manifesto, ai tanti giornali locali e a quelli delle cooperative. Penso ai giornalisti dei tanti periodici, o a quelli del Secolo dâ??Italia, che hanno aderito in massa».
Tutto bene, quindi?
«Ã? ovvio che lâ??aspirazione sarebbe quella di raggiungere lâ??adesione completa, ma anche in quotidiani come il Giornale, per quello che so, abbiamo avuto una adesione oltre il 60%. Sono cifre significative, soprattutto pensando al clima e alle pressioni che i giornalisti di quelle redazioni subiscono».
Avete avuto contatti con i Cdr di queste redazioni?
«Ovviamente sì, e anzi questi contatti si sono intensificati allâ??approssimarsi della protesta. Certo è che rimane sempre una materia delicata, abbiamo il massimo rispetto per questi colleghi che fanno del loro meglio per tutelare i diritti di tutti. Ad esempio, il fatto che lâ??editore del Giornale nuovo non abbia fatto alcuna proposta economica per scongiurare lo sciopero, come aveva fatto in altre occasioni, credo sia una vittoria del Cdr».
«La Padania» invece ieri gridava alla «stampa bugiarda»...
«Il caso della Padania sta diventando una preoccupazione, e motivo di personale arrabbiatura per me. Hanno sparato a zero, con una politicizzazione eccessiva. Câ??è una mancanza di solidarietà impressionante. Del resto succede anche che un giornalista come Maurizio Belpietro parli dei colleghi in terza persona plurale, apostrofandoli tutti come conservatori: non siamo più alla presenza di un giornalista, ma della proprietà».
Preoccupante?
«Sconvolgente. Câ??è una mancanza di rispetto incredibile per le esigenze dei colleghi assunti, dei collaboratori, dei colleghi con problemi professionali. Non si tratta più di discutere di deontologia sindacale, siamo di fronte ad un vero caso di deontologia professionale. Un giornalista che si fa editore è una cosa inaccettabile per lâ??indipendenza e la democrazia della professione».
La Fnsi ha espresso giudizi duri sulla qualità dei giornali che sono andati in edicola.
«Assolutamente. Erano versioni ridotte, inadeguate, a volte addirittura raffazzonate. Uscire con una veste così è un danno per la credibilità dei giornali».

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