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Articolo 21 - Editoriali
Nessun regalo di compleanno per Aung San Suu Kyi
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di D.B.

"Sarà rilasciata quando sarà"  è la posizione della giunta militare al potere nel Myanmar. Compie 60 anni agli arresti domiciliari, dunque, la leader birmana democratica, mentre aumenta il numero di arresti fra gli attivisti politici

Aung San Suu Kyi, Nobel per la Pace, ha compiuto 60 anni il 19 giugno. Ha trascorso il giorno del suo compleannoâ?? come ogni giorno, agli arresti domiciliari.
Aung San Suu Kyi è stata privata della libertà individuale per due terzi della sua vita negli ultimi sedici anniâ?? sebbene nei suoi confronti non siano mai stati attivati processi, né condanne specifiche. E' il prezzo che la leader democratica birmana paga per le sue azioni politiche totalmente pacifiche. La ragione, e il diritto internazionale (che non è applicato nel Myanmar), vorrebbe che venisse liberata immediatamente, insieme a tutte le altre persone detenute per gli stessi motivi.
Amnesty International ha diffuso un rapporto in cui denuncia l'aumento degli arresti di attivisti politici, ricordando anche la situazione in cui si trovano la San Suu Kyi e centinaia di altri prigionieri di coscienza e detenuti politici. Amnesty ha anche lanciato una petizione, che può essere sottoscritta online su www.amnesty.org, in cui ci si rivolge alle autorità birmane chiedendo di far cessare di ridurre al silenzio gli attivisti politici e di rilasciare immediatamente e senza condizioni tutti i prigionieri di coscienza.
Tra febbraio e marzo di quest'anno il governo ha ordinato l'arresto di almeno cinque parlamentari eletti nel1990, i cui risultati elettorali non sono mai stati riconosciuti dal Consiglio di Stato per la pace e lo sviluppo (Spdc) al potere. Sempre a febbraio, sono stati arrestati almeno dieci esponenti politici di etnia Shan, tra i quali Khun Htun Oo, presidente della Lega per la democrazia delle nazioni.
Nelle carceri di Myanmar si trovano circa 1.350 prigionieri politici, fra cui prigionieri di coscienza arrestati per aver scritto poesie o articoli, per aver rivendicato il diritto di fondare organismi studenteschi o aver svolto manifestazioni pacifiche. Condannati al termine di processi irregolari
sulla base di una legislazione repressiva, sono sottoposti ad angherie e torture e detenuti in isolamento, senza permettere loro alcun accesso alla difesa legale.
La Birmania vive in un clima di cristallizzazione politica dal 1988. Il sistema giudiziario, che dovrebbe servire a proteggere i diritti di tutti i cittadini di Myanmar, è sistematicamente manipolato per negare e
restringere l'esercizio della libertà d'espressione e di associazione.
A partire dalle manifestazioni del 1988 contro il regime del partito unico e subito dopo le elezioni del 1990, in cui la Lnd di San Suu Kyi conquistò la maggioranza dei seggi, le autorità birmane hanno arrestato centinaia di esponenti dell'opposizione politica e attivisti studenteschi.
Un caso fra questi è quello di U Win Tin, 75 anni, arrestato nel luglio del 1989 e tuttora in carcere per aver tentato d'informare le Nazioni Unite sulle violazioni dei diritti umani che si verificano in carcere.
Altri prigionieri di coscienza languono in prigione anche dopo aver scontato la durata della propria condanna. Tra questi vi sono i due parlamentari dell'Lnd: Than Neyin, gravemente ammalato, e May Win Myint. Un ulteriore caso riguarda il leader studentesco Myat San, in prigione dal 1991 per aver
festeggiato il conferimento del Nobel per la pace ad Aung San Suu Kyi.

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