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Tg: Emergency è un po’ meno terrorista. Solidarietà dalla società civile
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di OSSERVATORIO TG ARTICOLO 21

Tg: Emergency  è un po’ meno terrorista. Solidarietà dalla società civile

I TITOLI DEI TG DEL 12 APRILE - Tutte le aperture di oggi naturalmente dedicate alla tragedia del treno in  Val Venosta che ha causato nove morti.  Ampi servizi, sempre in apertura, all’interno dei telegiornali,  con immagini dal luogo del disastro ed il commento dei sopravvissuti. Nei titoli di quasi tutte le testate anche la vicenda Emergency.La smentita da parte delle autorità afghane delle presunte confessioni  dei tre operatori dell’associazione umanitaria, tenuti ancora in stato di fermo, ha riguardato quasi tutti i titoli dei telegiornali, dopo che ieri avevano dato ampio risalto alle notizie pubblicate dal tabloid inglese Sunday Times.

Solo Studio Aperto e Tg2 decidono di non seguire nella titolazione tutti gli altri , con il Tg2 che però da spazio alla vicenda con ben due servizi subito dopo aver trattato la tragedia del Trentino.
Dunque, come dicevamo prima, sulla questione Emergency oggi è cambiata la titolazione nei telegiornali. Con alcune eccezioni nel trattare la notizia, come ad esempio  il Tg4, il quale  lascia intendere che sulla vicenda ci sono ancora molti dubbi. Ne parleremo nello spazio dedicato al commento con Cecilia Strada, presidente di Emergency e figlia del fondatore Gino.

L’incidente della microcar in cui ha perso la vita una quindicenne romana ha dato modo al Tg de La7 di lanciare il sondaggio, in apertura, sulla pericolosità o meno delle piccole vetture che possono essere guidate anche senza patente. Ricordiamo che per scelta editoriale il notiziario de La 7 non apre più con i titoli. Stessa notizia la ritroviamo, invece, in quasi tutti gli altri titoli, con servizi in scaletta per quella che sembra essere diventata una nuova emergenza nazionale, dimenticando che nelle strade delle città italiane, come dicono  le statistiche, sono ben altri gli elementi di pericolosità.

  • ASCOLTA L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 12 APRILE 2010
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  • Il Commento: Cecilia Strada, Presidente Emergency
    (intervista di Alberto Baldazzi)
     

    Cecilia Strada, questa sera i titoli dei tg ed anche i servizi si diffondono ampiamente sulla vicenda Emergency. Partiamo proprio dall’informazione: in queste  48 ore quello  che vi è caduto addosso come l’avete visto rappresentato dai mezzi d’informazione e soprattutto dalla televisione?
    Per quel non tantissimo tempo che ho avuto per guardare i telegiornali, perchè naturalmente come vi immaginate lavoro 24 ore su 24 per la risoluzione di questa vicenda, quello che mi ha impressionato , prima che da Presidente di Emergency ,da lettrice, era quanto girassero voci letteralmente incontrollate e incontrollabili. Nel senso che ho visto girare queste accuse gravissime, non si parla di notiziole ma di accuse gravissime, riportate da generiche fonti afghane, o da fonti anonime, o da fonti non qualificate, come è il portavoce del governo di Helmand . Sono molto spaventata dal fatto che queste  bufale basate su fonti anonime e non qualificate fossero riprese. Pochissimi  sono i giornalisti che si sono presi la briga di verificarle.

    Ecco, passiamo alla solidarietà  che sicuramente, si può dire, avete ricevuto ampiamente dai cittadini attraverso l’appello che è stato firmato da più di centomila persone. La società civile vi è stata vicina.
    Assolutamente sì. Ma io di questo non avevo dubbi perché la gente che ci segue e che ci conosce non può credere assolutamente alle panzane che sono state tirate fuori e che, in realtà, anche per chi non ci conoscesse, un minimo senso di logica smonterebbe  in dodici secondi netti.  Ci è , in questo momento, a tutti noi di grandissimo conforto il sostegno  che ci sta dando la gente. Ma il sostegno più bello è quello delle centinaia di migliaia di persone normali , persone che non avete mai visto sui giornali e in televisione. Prima quando  abbiamo passato la boa delle centomila firme, in ufficio, uno dei nostri colleghi ha urlato “Centomila!” ed è scoppiato un applauso. Eravamo ancora tutti lì a lavorare ed è scoppiato un applauso perché ci commuove questa solidarietà.

    Un ultimo aspetto. Il rapporto storico anche tra Emergency e la politica, quale che sia il governo, non è mai stato né stretto, né particolarmente solidale. In questo caso qui, le dichiarazioni, le smentite, le riprese – stiamo parlando del ministro degli Esteri Frattini, e quindi non dell’ultimo personaggio della diplomazia italiana- come le avete vissute?
    Io davvero ho avuto molto poco tempo per leggere le dichiarazioni però stiamo lavorando a strettissimo contatto con il Ministero degli Esteri, naturalmente, con l’ambasciata d’Italia a Kabul , con L’Unità di Crisi, perché in questa situazione bisogna lavorare a stretto contatto e devo dire che abbiamo un ottimo rapporto personale con tutte le persone coinvolte, perché noi facciamo, come abbiamo sempre fatto, il nostro lavoro nel modo migliore possibile e loro stanno facendo il loro lavoro assolutamente al massimo delle loro possibilità per arrivare a una soluzione più rapida possibile della vicenda.


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