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Articolo 21 - CULTURA
La libertà di espressione è aria di conoscenza. Ad Ancona in giugno la 2° Festa Nazionale A.N.P.I.
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di Fulvia Alidori

La libertà di espressione è aria di conoscenza. Ad Ancona in giugno la 2° Festa Nazionale A.N.P.I.

Un paese senza memoria è un paese senza futuro. Ogni giorno lo recitiamo come un mantra. L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia si nutre di memoria e cerca di difenderla ma quando le fonti della conoscenza non sono conosciute o non sono tutelate oppure sono imbavagliate, che fine fa la storia di un paese? L'ANPI con la sua Seconda Festa nazionale, Italiani, di Costituzione, in programma ad Ancona dal 24 al 27 giugno prossimo, offrirà spunti di riflessione e di azione su questo tema, declinandolo sotto vari aspetti.
La memoria, e per meglio intendersi l'alfabetizzazione alla nostra storia contemporanea, perché di questo in fondo si tratta, passa attraverso l'applicazione rigorosa dell'Art. 21 della nostra Costituzione, che investe tutti i media e tutti i segni di manifestazione del pensiero.
Un legame profondo.
Ogni linguaggio della comunicazione, dal teatro al cinema, dalla stampa ai musei, dalla letteratura alla televisione, dall’arte alla Rete con i nuovi strumenti, come i social network, non devono essere un fine ma uno strumento al servizio della cura e della valorizzazione delle fonti della storia di una comunità. Dobbiamo conoscerli tutti e a fondo, ognuno con le sue caratteristiche e le sue potenzialità, per poterli governare.
La memoria non è un processo automatico ma un’azione selettiva e complessa che investe molti aspetti della personalità: percettivi, associativi, immaginativi, affettivi, intellettivi. Pensate alla vostra personale memoria e trasportate lo stesso processo per la comunità a cui appartenete.
La memoria collettiva è la narrazione di un gruppo di persone, che sceglie di raccontare alcuni fatti piuttosto che altri e vi costruisce attorno una storia.
Ma c’è un ma.
Essa sarà tanto più complessa e più aderente alla realtà quante più saranno le voci che parteciperanno alla narrazione cosicché il racconto di un paese sarà composto da un arcobaleno di voci. Non a caso Italo Calvino, descrivendo la Resistenza, sostenne: “Il grigiore delle vite quotidiane sembrava cosa d’altre epoche; ci muovevamo in un multicolore universo di storie”.
Cercheremo di rispondere alla complessità della questione tutela della memoria, proponendo interventi, anche normativi, e percorsi di collaborazione.
Nello specifico lo faremo in due forum: uno sui linguaggi della comunicazione e uno sui musei della Resistenza e i luoghi della memoria, in programma entrambi il 25 giugno.
Siamo sicuri che della Resistenza conosciamo tutto? Siamo certi che gli Italiani la conoscano in tutta la sua variegata complessità? Perché solo la sua conoscenza può farci capire che cosa siamo oggi.
La libertà di espressione è l'ossigeno che ci permette di vivere appieno il nostro paese, di capirne i difetti e i pregi, di accoglierne le energie, di imparare dagli errori e superarli, di accettare nuove conoscenze, rispettando e riconoscendo le differenze e valorizzandole.
Qualcuno mi ha detto: “Ma perché alla Festa Nazionale non c'è uno specifico forum sulla legalità?”
Far conoscere i musei, gli Istituti storici, le Scuole di pace, che raccontano la Resistenza, è un forum sulla legalità, perché il museo, oggi, può, e secondo noi deve essere luogo di condivisione di un progetto di educazione alla cittadinanza. Il percorso museografico cioè deve nutrirsi delle passioni e delle vive conoscenze e avere l’ambizione di proporre un modello culturale.
In tal senso il rapporto non può più essere museo – utente ma museo – cittadino e viceversa. Contiamo molto sulle risposte delle persone, perché il luogo di memoria sia espressione della comunità. E la legalità, per essere apprezzata, non parte proprio dalla sua condivisione?
Se una legge non interpreta i segni della comunità, a cui vuole applicarsi, può risultare quasi un'imposizione e molto probabilmente non sarà rispettata. La legalità si afferma attraverso un idem sentire.
Ma tutto ciò è possibile solo se le persone possono esprimere liberamente e democraticamente il proprio pensiero.
Se l'art. 21 non è attuato, il paese è monco.
Un corpo è completo, se ha tutti gli organi ma se ne manca uno?
Uno degli organi, ed è quasi sempre il più forte, prende il sopravvento, a volte anche a danno degli altri, e ne colma la mancanza.
La Costituzione Repubblicana è il nostro corpo e ha bisogno di tutti i suoi organi per funzionare in armonia e nel rispetto di tutti.
L'art. 21 è l'aria che la Costituzione respira.
Perciò è fondamentale la conoscenza e la cura delle fonti della storia contemporanea come strumento contro i revisionismi e i negazionismi e non esiste un terreno migliore dell'assenza o della limitazione della libertà di espressione, perché la storia sia negata e ribaltata e ogni idea sia tutto e il suo contrario.
Non esiste un esempio nella storia del nostro pianeta di una civiltà che si sia migliorata chiudendosi alle idee. Non c'è, cercatela, provateci. Io non ci sono riuscita.
Il forum sui musei, a cui parteciperanno il Museo Casa Cervi, il Memorial de la Shoah di Parigi, il Museo diffuso della Resistenza di Torino, il Parco Storico di Monte Sole, la Fondazione ex Campo Fossoli, il Museo Audiovisivo delle province di Massa Carrara e La Spezia, dal titolo A.N.P.I e Musei della Resistenza: tra memoria e cittadinanza : l'evoluzione del concetto di museo da evocazione a partecipazione, sarà un'opportunità per mostrare le capacità narrative di queste realtà e il loro legame con la vita che li circonda.
E' l'augurio e la bussola dell'ANPI per un buon futuro per il nostro pianeta, nonostante le ingiustizie e le disuguaglianze, perché proprio i musei e i luoghi di memoria dimostrano la capacità di rinascere da esperienze tragiche, una capacità tanto più grande se si fonda sugli uomini e sulla loro educazione alla conoscenza e al rispetto.
Siamo pieni di memoria, perché essa è il nostro presente e abbiamo un grande futuro.


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