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Per i Tg (con un’eccezione), i pacifisti morti in mare sono una “tragedia”. E le sciagure non si devono spiegare
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di DENTRO LE NOTIZIE

Per i Tg (con un’eccezione), i pacifisti morti in mare sono una “tragedia”. E le sciagure non si devono spiegare

ASCOLTA L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 31 MAGGIO 2010
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I TITOLI DEI TG DI LUNEDI 31 MAGGIO 2010 - L’assalto dei soldati israeliani alle navi dei pacifisti che portavano aiuti umanitari per la striscia di Gaza è un atto di terrorismo oppure no? Avremmo voluto vedere i telegiornali di oggi  dedicare  maggiori approfondimenti a questo specifico punto della vicenda, che ha avuto giustamente l’apertura in tutti i Tg. Invece dobbiamo fare un plauso solo al Tg3, il quale è stato l’unico a chiedersi se l’azione abbia violato precise regole del diritto internazionale. La testata diretta da Bianca Berlinguer ha dedicato metà del suo tempo al fatto, con diversi servizi sulla cronaca del tragico evento. Ma soprattutto ha cercato di capire, attraverso l’intervista al ministro degli esteri Frattini, e aggiungiamo noi con domande vere, se l’attacco, avvenuto in acque internazionali, abbia violato l’extraterritorialità di cui godono le navi appartenenti al registro navale di uno stato estero. E per tale ragione  da considerarsi un attacco terroristico. Tutti gli altri telegiornali, invece, pur dedicando molti minuti alla vicenda, si sono limitati a riportare la cronaca dei fatti. Approfondiremo questo aspetto che, sottolineiamo ha causato la morte di 10 civili, nello spazio commento con lo scrittore di origine ebraica Moni Ovadia.
Grande spazio nelle scalette dei titoli è stato dato anche agli altri principali fatti della giornata. L’intervento del governatore della Banca d’Italia sulla manovra finanziaria e la discussione al senato sul decreto intercettazioni, con lo scontro istituzionale tra i Presidenti di Camera e Senato, sono nei titoli di tutti i telegiornali . Alla dichiarazione di Draghi, secondo cui l’eccessiva evasione fiscale crea macelleria sociale,  il Tg de La7 dedica il televoto. A proposito, questo telegiornale non lo troverete nella consueta sequenza dei titoli, perché è partito parecchio in anticipo rispetto all’ orario previsto, per dar spazio ad una diretta sportiva, e questo ci ha impedito di effettuare la registrazione.
Ed infine una curiosità. Sul decreto intercettazioni c’è stato il classico turbinio di dichiarazioni tra maggioranza ed opposizione. Singolare la scelta dei dichiaranti per il Tg4: per l’opposizione fa parlare la senatrice Finocchiaro, mentre per la maggioranza la senatrice Diana De Feo. Ma quest’ultima non è la moglie del direttore Emilio Fede?


Il Commento di Moni Ovadia, attore regista
(Intervista di Alberto Baldazzi)


Moni Ovadia: anche oggi i telegiornali, forse di fronte alla gravità estrema di quello che è successo nei mari antistanti i territori palestinesi questa notte, hanno proprio difficoltà a rendere agli italiani l’assurdità di quello che è accaduto . Il problema  di questa notte, di queste ore, ma in generale della questione medio - orientale. Ecco: tu come pensi che i nostri Media, e non soltanto quelli italiani, abbiano rappresentato questo dramma, e lo stiano rappresentando?
“No, non lo rappresentano, perché sono … con rarissime eccezioni … presi da se stessi, cioè: la prima preoccupazione che hanno è “ stiamo attenti a quello che diciamo”, non “ stiamo attenti a quello che dobbiamo dire”, e quindi “ diciamolo bene, in modo da mettere l’accento sulla gravità e sulla responsabilità”, ma “ stiamo attenti a come lo diciamo, che poi non ne dobbiamo subirne delle conseguenze …”. La pavidità, e l’auto-perpetuazione di un sistema che non è più  di informazione , ma di auto comunicazione;  è questo  che domina.”

 Sarebbe facile dire: stanotte è stato compiuto un atto di terrorismo internazionale in pieno Mediterraneo; però non lo dice nessuno.”
“Si ,  secondo me, tecnicamente;  lo dico, per non lasciarmi andare alle mie emozioni:  tecnicamente si tratta di un atto di terrorismo; è tecnicamente un atto di terrorismo e pirateria perché.  intanto è avvenuto in acque internazionali. Secondo: c’erano mille altri modi per evitare questa cosa; prendere degli accordi prima  dicendo: “fateci vedere che trasportate merci umanitarie, dimostrateci che non trasportate materiale aggressivo … e noi vi lasceremo passare, per andare a portare soccorso alle popolazioni che ne anno bisogno”. Faccio un ipotesi, non era semplice fare così ? : “ Vogliamo che le popolazioni non soffrano, noi siamo favorevoli all’arrivo di aiuti: se questi aiuti, garantiteci che sono aiuti   per la protezione civile, e noi vi lasceremo passare”. Oppure  mettere in mezzo l’ONU, e dire  “Fate voi la mediazione tra noi, i nostri problemi,  e questo convoglio umanitario.” Ma, gli israeliani non hanno mai voluto interposizione di forze internazionali.  Mai, tranne in Libano, perché il Libano,  l’ultima avventura del Libano, secondo me, per gli israeliani è stata una vera e propria sconfitta.”

 Essendo stati sconfitti sul campo … hanno chiamato i “nostri.”

“Sono stati sconfitti sul campo, per la prima volta, sai … gli Hezbollah continuavano a tirare i missili, mentre l’esercito israeliano distruggeva  un quarto  del Libano, ed anche la “mitica” intelligence dello stato di Israele, il Mossad, o lo Shin Bet, non era riuscito a capire cosa stava succedendo”

Per i nostri lettori, per i nostri ascoltatori : ti conoscono tutti, ma io ribadirei che tu non sei un “estremista palestinese”, vero? … le tue radici, la tua cultura …
Ha, naturalmente io sono solidale col popolo palestinese, proprio perché sono ebreo. È il mio dovere di ebreo essere solidale con tutte le persone che soffrono a causa di ingiustizie, e quindi lo sono come essere umano, prima di tutto, perché questa e la mia … prima, come dire, identità; quella di essere umano universale, perché se non avessi la dignità di essere umano, non potrei neanche essere ebreo. Poi la mia identità ebraica, che è una delle mie altre identità, alla quale io tengo molto, mi ha insegnato che bisogna praticare la giustizia nei confronti di tutti; che bisogna praticare il riconoscimento dell’altro e l’accoglienza dell’altro; quindi io non sono … pro-palestinese, o cose di questo genere: io semplicemente assumo atteggiamenti che ritengo giusti, in  primo luogo seguendo  l’etica umana, quella dei diritti universali, in secondo luogo,  l’etica della Torah, che è un riferimento che per altro è in piena sintonia con i diritti fondamentali dell’uomo”

 Moni, capita spesso che i media italiani ti chiamino per intervenire in questo senso? Per dire queste cose che stai dicendo a noi?”
“Si … mi chiamano, naturalmente … i media un po’ più coraggiosi; una volta ci capitava di scrivere sulla grande stampa, ma non accade più. Ma io … non me ne lamento, perché io sono quello di prima, io non sono cambiato. E ciò che domina in particolare la stampa ,  una certa stampa nazionale, è il pensiero: “ Tengo famiglia”. Io invece, proprio perché gli ebrei sono stati sterminati, perché … milioni di masse grigie,  ed i loro governanti girarono la testa dall’altra parte. Non solo i carnefici: quelli  fecero lo sporco lavoro, ma non avrebbero potuto farlo, se altri non avessero storto la testa. Io ho giurato a me stesso che nei confronti di nessuno girerò la testa dall’altra parte; la violenza, il sopruso, sopraffazione, ingiustizia, non hanno patria! Non hanno bandiere, non hanno appartenenze etniche!

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