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Cucchi. Manconi: "Il caso era chiaro fin dall'inizio"
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di Bruna Iacopino

Cucchi. Manconi: "Il caso era chiaro fin dall'inizio"

Difficile sapere se il Sottosegretario Giovannardi fosse a conoscenza del fatto che oggi la documentazione clinica relativa a Stefano Cucchi sarebbe stata messa on-line su diversi siti  www.abuondiritto.it, italiarazzismo.it, e innocentievasioni.net; difficile stabilire dunque se volesse in qualche modo dimostrare che i fatti stanno in maniera diversa, perchè il ragazzo era drogato e per di più anoressico, fatto sta, che i documenti pubblicati sembrano confermare le tesi sostenute fino a oggi, dalla maggior parte dei mezzi di informazione. Luigi Manconi non ha dubbi, quei documenti confermano il fatto che Stefano decise di non bere e mangiare fintanto che non gli fosse stato permesso di vedere il legale di fiducia. “Un dirigente sanitario afferma in due documenti differenti il suo rifiuto di mangiare e bere fintanto che non avesse incontrato il proprio legale di fiducia. Se tale è la causa della morte allora si profila una palese violazione di uno dei diritti fondamentali della persona, ovvero quello alla tutela legale che non solo non è stato rispettato ma negato ripetutamente...”
Manconi ripercorre la storia travagliata del giovane arrestato per detenzione di droga e morto in ospedale e arriva a lanciare un impietoso atto di denuncia nei confronti del sistema penitenziario italiano: “ Il carcere è la prima delle istituzioni totali 'opache',  un'istituzione che tende a colpire colui che custodisce... si continua a pensare che il sistema penitenziario italiano sia in qualche modo un luogo scisso dal mondo istituzionale e quindi svincolato da qualsiasi forma di controllo democratico, si continua a credere che il tutto debba essere affidato alle guardie carcerarie oppure ai volontari, ma non è così non può essere così. Si tratta di diritti di cittadinanza: ragionando sulle carceri si fa un ragionamento sul nostro sistema di giustizia, non c'è nulla di settoriale, di caritatevole... Chi ha a cuore la democrazia non può prescindere da un'analisi del genere.”
Oltre alle morti sospette, ci sono poi i suicidi “sospetti” quelli scatenati in buona parte ( anche se non in termini assoluti) dal fennomeno allarmante, soprattutto negli ultimi anni, del sovraffollamento. “ L'affollamento produce in maniera drastica un peggioramento delle condizioni di chiunque stia in carcere, dal detenuto agli agenti: si riducono l'assistenza sanitaria, i diritti...”
Il caso Cucchi presenta tante, troppe analogie con il caso Bianzino, ma contrariamente a quest'ultimo, stando a quanto sostiene il presidente di A buon diritto, sarà difficile affossare la vicenda. Attenzione troppo alta, dall'opinione pubblica al mondo politico, di destra e di sinistra.
“ Sta nascendo in queste ore un comitato parlamentare per chiedere verità per Cucchi, formato da esponenti di destra e di sinistra, a breve nascerà un blog dedicato a Cucchi...”
Tuttavia l'aspetto più rilevante in base al quale è impossibile pensare che la vicenda verrà chiusa e archiviata, sta “ nell'incredibile proliferazione di notizie false, disinformazione costante e quotidiana come non si vedeva da anni...”
E forse è proprio quest'attenzione così alta che spinge Manconi a pensare che anche altri casi, come quello di Marcello Lonzi, morto a Livorno ( vicenda chiusa frettolosamente) nel 2003, e per il quale la madre continua a chiedere giustizia, possano essere riaperti.
Anche solo in termini di informazione pubblica.

Ascolta l'intervista in audio

 


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