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"Tutto sulle nostre spalle". Contro la manovra la Cgil si mobilita
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di Fulvio Fammoni*

"Tutto sulle nostre spalle". Contro la manovra la Cgil si mobilita La Cgil ha deciso di dare vita alla manifestazione nazionale di sabato 12 giugno ed ha proclamato lo sciopero generale per venerdì 25 giugno. La manovra economica varata dal Governo è sbagliata e iniqua e va contrastata. Per questo la Cgil ha chiamato alla mobilitazione le lavoratrici e i lavoratori, i pensionati, i precari, i cittadini. "Tutto sulle nostre spalle", afferma lo slogan scelto dalla Confederazione. La manovra è infatti sbagliata perchè non vi sono provvedimenti di sostegno all'occupazione, alla crescita e allo sviluppo. E' iniqua perchè divide il Paese caricando i costi sui lavoratori dipendenti, pubblici e privati, sulle regioni, gli enti locali e sui cittadini più esposti. La manovra è iniqua sia al nord sia al sud, tanto per i giovani che per gli anziani pensionati, e sottrae risorse solo agli strati sociali più deboli. La condizione di difficoltà dei conti pubblici italiani non è stata dettata solo dalla crisi e dalla congiuntura internazionale, ma principalmente dagli errori commessi nella gestione della finanza pubblica e delle scelte di politica economica compiute dall'attuale governo, in un contesto di subalternità della stessa Confindustria. Nel convocare la manifestazione di sabato e nel proclamare lo sciopero del 25, la Cgil ha tenuto ad esprimere la propria contrarietà per la legge in discussione in Parlamento sulle intercettazioni poichè si presenta nei fatti come un tentativo di limitare l'efficacia delle indagini dei magistrati e di mettere il bavaglio al diritto all'informazione dei cittadini operando una censura ai giornali e alle televisioni. 
Nei prossimi giorni saranno decise forti azioni di protesta anche su questi temi d'intesa con associazioni, movimenti e sindacati dell'informazione e della cultura, un settore fortemente penalizzato dai tagli alle risorse pubbliche. La Cgil rivolge un appello agli operatori della comunicazione a impedire che la mobilitazione di milioni di cittadini sia oscurata da un sistema mediatico che, a parte le importanti eccezioni, appare spesso condizionato dalle volontà dell'Esecutivo, specie per quanto riguarda alcune reti e testate del servizio pubblico radiotelevisivo (anche qui con lmportanti eccezioni che si tenta di mettere a tacere).
*segretario confederale Cgil

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