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Intercettazioni: Bice Biagi, "Se mio padre fosse vivo oggi sarebbe al confino..."
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di Stefano Corradino

Intercettazioni: Bice Biagi, "Se mio padre fosse vivo oggi sarebbe al confino..."

Enzo Biagi il prossimo agosto avrebbe compiuto 90 anni. E chissà cosa avrebbe detto o scritto oggi, a proposito di una legge-mordacchia che ottenebra l'informazione e la giustizia e impedisce ai cittadini di conoscere i fatti, di scoprire la verità. "Ogni tanto me lo chiedono" afferma la figlia Bice Biagi ad Articolo21. "Anche in questi giorni. E talvolta me lo domando io stessa: e mi ricordo di quando mio padre raccontava che sotto il fascismo non si poteva raccontare neanche di un suicidio..."

Sabato a Pianaccio la seconda edizione del Premio giornalistico intitolato a suo padre. In un momento piuttosto caldo per l'informazione italiana.
Un momento critico: i giovani giornalisti fanno molta fatica. Hanno il precariato alle spalle (o davanti) eppure sono qui a testimoniare che la speranza di un'informazione libera c'è ancora.

Chi avete premiato?
Il premio (10mila euro, ndr) al giovane cronista di provincia quest'anno è andato a Marco Bonet. Un ragazzo di 28 anni, giornalista professionista laureato in legge e che lavora al Corriere del Veneto. Scelto praticamente all'unanimità tra una settantina di concorrenti. Molti di loro provenienti dal sud. Bonet ha scritto un pezzo molto originale su l'ex ministro Zaia.

Se fosse in vigore la legge sulle intercettazioni forse anche questo articolo sarebbe incorso nel divieto di pubblicazione.
Non mi avrebbe stupito più di tanto. D'altronde il momento non è buio, peggio! Si sta disconoscendo interamente un diritto sancito dalla Costituzione. Se un anno fa ero angosciata ora ho paura.

E' di otto anni fa l'editto che espulse dal video suo padre. Le attuali liste di proscrizione sembrano ancora più indecenti.
Non mi piace fare graduatorie. Togliere il lavoro a chiunque è ignobile. Penso che otto anni fa l'editto bulgaro sia stato  sottovalutato. Qualcuno pensava fosse un fatto circoscritto a tre persone (ed erano in ogni caso molte di più...) In realtà era solo la premessa di un disegno più ampio: impedire che la gente possa essere informata.

Di cosa ha bisogno la libertà di informazione per essere tale? Autonomia dai partiti? Risoluzione del conflitto interessi? Una schiena più dritta per i giornalisti?
Tutto ciò che hai detto. Certo, serve un codice etico, morale nei giornalisti. Ma innanzitutto serve la consapevolezza che siamo in un momento storico inedito. Negli ultimi anni abbiamo dibattuto del futuro dei giornali, del rischio che internet ucciderà la carta stampata, della pubblicità troppo invasiva... Sono tempi che rimpiangeremo. Oggi in ballo c'è la libertà. Quando in un governo si dice che la Costituzione è un ostacolo per governare...

corradino@articolo21.info


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