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"In nessun paese il conflitto d’interesse minaccia la democrazia come in Italia"
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di Hedwig Zeedijk*

"In nessun paese il conflitto d’interesse minaccia la democrazia come in Italia"

Domani il Parlamento Europeo dovrebbe votare una risoluzione volta a limitare il potere mediatico di Berlusconi. Il partito popolare  europeo  (dove risiede anche il PdL) ha cercato invano di eliminare il dibattito dall’agenda, ritenendo che si trattasse di un dibattito nazionale. Che non sia così  lo  prova l’interesse della capolista dei Verdi Olandesi, Judith Sargentini, che a partire dal problema della libertà di stampa in Italia, ha condotto una propria campagna di sensibilizzazione, grazie  alla quale ha vinto le primarie per la leadership del suo partito in Olanda ottenendo un seggio in più al Parlamento Europeo. Adesso, arrivata a Bruxelles, prosegue la  sua battaglia.

Sargentini, di orgine Italiana?
“Sei generazioni fa un mio antenato, Domenico Sargentini, scultore professionista, andò in Olanda e sposò una donna Olandese. Ma parliamo della  metà dell' ottocento, ormai la mia generazione non parla più l’Italiano.”

Come mai Lei è interessata ad una causa Italiana?
“Non è una causa Italiana, ma Europea . Durante la campagne elettorale per  le Europee in Olanda tanti partiti criticavano l’ingresso della Romania e Bulgaria, dicendo che era troppo presto, perché la democrazia in quei paesi non era ancora matura e non rispondevano ai criteri di  Copenhagen. Stesso discorso vale per la Turchia. L’ultimo rapporto sull’ingresso della Turchia parla di grossi problemi per la libertà di stampa. Conclusione: La Turchia non è pronta  per l’Unione Europea.  Siamo d’accordo, ma questi criteri devono valere per tutti paesi, anche per chi sta già dentro, come l'Italia. Non si può avere due pesi e due misure.”

Agli Olandesi interessa questo dibatitto?
“Direi di sì, perché due giorni prima delle elezioni Europee , sono stata ospite in un programma televisivo in prima serata, proprio perché volevano parlare della concentrazione dei media in Italia. Hanno mandato in onda anche un filmato di una conferenza stampa del nostro premier Balkenende con Berlusconi a Palazzo Chigi, dove era vietato fare domande, anche se una giornalista Olandese ha tentato, invano. E’ quasì imbarazzante vedere come i democristiani Olandesi, che a Bruxelles fanno parte del PPE, non osano esprimersi. Forse hanno paura di perdere il potere, visto che il PPE anche grazie al PdL è il gruppo più grande nel parlamento.”

Ma anche in altri paesi, per esempio Germania o Portogallo, ci sono problemi con la libertà di stampa o con conflitti d’interesse, perché  questa attenzione per l’Italia?
“Falso. Noi, Verdi Europei , non abbiamo nessun parlamentare Italiano nel gruppo, perciò non ci si può accusare di combattere una battaglia nazionale. Insieme  ai Liberali,  ai socialdemocratici,  ai comunisti vediamo un grosso problema che si manifesta in un grande paese Europeo che ci preoccupa e che si potrebbe manifestare anche in altri paesi. Ci sono problemi in Germania e Portogallo ? Bene, parliamone, ma in nessun paese il conflitto d’interesse minaccia la democrazia come in Italia. Il caso Italia è solo il pretesto per affrontare un tema importante, motivo per cui chiediamo alla commissione di fare una direttiva Europea sulla concentrazione di media, che ovviamente varrebbe per tutta l’Europa.”

Lei ha parlato anche nel dibattito plenario. Quale è stata la sua tesi ?
“Era la prima volta per me che parlavo al parlamento Europeo e sono rimasta sorpresa di vedere quanto gli Italiani si emozionassero parlando della libertà di stampa. Dimostra che il dibattito è vivo, che ha senso parlarne. Io ho parlato dei criteri di  Copenhagen, del fatto che in Europa  si  è d’accordo che in una democrazia il popolo debba avere ampio accesso all' informazione tramite vari  organi di stampa, per potersi formare una  propria opinione. In Italia in questo momento, dove il 70% della popolazione si informa attraverso la tv che è o di proprietà di Berlusconi o viene influenzata dal premier Berlusconi, non è possibile.”

Mercoledì si vota. Che cosa si aspetta?
“Aspetto un parlamento pieno, anche chi  è malato cercherà di venire, vista la partecipazione delle ultime due settimane. Il PPE ha già perso tre votazioni. Il primo quando ha cercato di togliere il dibattito dall’agenda. Il secondo quando ha cercato di evitare una risoluzione. Ieri hanno tentato di nuovo, cercando di eliminare qualsiasi riferimento all’Italia dal testo. Anche ieri, hanno perso per 37 voti.  Questo mi fa sperare che domani ci sia una buona probabilità che la risoluzione passi. Intano stiamo cercando in tutti i negozi di Strasburgo calzini e sciarpe turchesi per solidarietà al giudice Mesiano che è stato pedinato dalle telecamere di Mediaset.”

Se la risoluzione passa, che succede?
“Significa che la commissaria Reding dovrebbe proporre un testo per una direttiva sulla concentrazione dei media. Ma la Reding  che è un democristiana , ha già detto che si impegna solo se il parlamento vota con una ampia maggioranza. Significa che noi, del parlamento, dovremo ricordare alla commissaria il suo impegno. Comunque entro Natale arriveranno i nuovi commissari. Quando verranno sentiti dal Parlamento ricorderemo sia al candidato per la  la commissione dei Media,  che a quello per la Giustizia e Libertà, della volontà del parlamento riguardo la direttiva sulla concentrazione dei media. Chi non è d’accordo, sarà bocciato dal parlamento, come avvenne con Buttiglione anni fa.”

*corrispondente in Italia per la RTV Belga (VRT) e per l'Agenzia di Notizie dei Paesi Bassi (ANP)

 


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