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Una Torre di libri e di cultura: “Parole oltre i confini”
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di Gian Mario Gillio*

Una Torre di libri e di cultura: “Parole oltre i confini”

Per il terzo anno consecutivo, dal mese di luglio, Torre Pellice in provincia di Torino, “capitale” delle  “valli valdesi”, torna ad essere punto di riferimento per gli amanti dei libri e della cultura con la manifestazione “Una Torre di Libri”. Una kermesse culturale e libraria di tutto rispetto che terminerà il 7 agosto con un concerto di musica classica presso il Tempio valdese. Il contesto splendido per paesaggio tradizioni, che ancora oggi conserva, si può tranquillamente definire terra di confine, sia per la forte presenza protestante valdese, che da secoli convive con quella cattolica, sia per la stretta vicinanza con la Francia.  Da quando i valdesi si sisediarono in quelle Valli, le Alpi Cozie, potè svilupparsi, nella pratica, non nella teoria spesso retorica, seppur con le dovute tragedie e difficoltà che la storia ci consegna, una vera e propria palestra quotidiana di dialogo.

 

Ma chi sono i valdesi? E dov'è torre Pellice? Prima vi annoio con un po’ di storia per contestualizzare la manifestazione.

Valdo (da cui deriva il nome valdese) era un mercante di Lione, di poco anteriore a san Francesco (XII-XIII sec.) che decise, al termine di una profonda crisi spirituale, di vivere l'esperienza degli apostoli al seguito di Cristo. Di conseguenza vendette i suoi beni e si consacrò alla predicazione del Vangelo. Nel prendere questa decisione egli non intendeva ribellarsi alla Chiesa, pensava anzi di collaborare al suo rinnovamento seguendo l'esempio degli apostoli; fu invece scomunicato insieme ai suoi seguaci. Il movimento valdese, detto "dei poveri", di Lione in Francia e di Lombardia in Italia, si estese in Europa, raccogliendo consensi fra il popolo. Come tutti i movimenti detti "ereticali" fu oggetto di repressione e persecuzioni da parte dei poteri civili e religiosi. Malgrado questa situazione di difficoltà e la caccia dell'Inquisizione mantenne la sua coerenza e si espanse in tutta l'Europa medievale. Le zone in cui i valdesi si impiantarono con maggior consistenza furono appunto le Alpi Cozie, la Provenza, la Calabria e la Germania meridionale. I loro predicatori itineranti erano detti barba (in dialetto "zio", nel senso di persona di riguardo) da cui barbetti, appellativo popolare con cui vennero designati sino in tempi recenti in Piemonte. Quando sorse in Europa la Riforma protestante i valdesi vi aderirono nel 1532, organizzandosi in comunità alternative a quella di Roma, con predicatori locali per il culto e la celebrazione dei sacramenti. La presenza protestante toccò in quel periodo molte altre città del Piemonte e d'Italia ed il cattolicesimo mantenne il suo predominio assoluto grazie solo all'azione della Controriforma e all'appoggio dei principi. Per un complesso di circostanze favorevoli i valdesi riuscirono ad ottenere il riconoscimento della loro religione in un'area ben definita delle Alpi Cozie. Questo nucleo di poche migliaia di protestanti costituì per quasi tre secoli un avamposto del protestantesimo europeo. I sovrani di Francia e Piemonte non abbandonarono però il progetto di riconquistarle alla fede cattolica. Momenti particolarmente tragici si ebbero nel 1655 quando il massacro conosciuto come le Pasque piemontesi sollevò l'indignata protesta dell'Europa e l'intervento dell'Inghilterra di Cromwell. Altro momento tragico si ebbe nel 1685, quando Luigi XIV re di Francia vietò ai protestanti la professione della loro religione e anche le chiese valdesi del Piemonte furono distrutte. Solo poche migliaia di superstiti si salvarono in Svizzera, rientrando dopo tre anni con una memorabile marcia conosciuta come il Glorioso Rimpatrio.

 

Ma torniamo all’evento di quest’estate e al luogo.

 La novità di questa edizione promossa dalla Claudiana editrice con il suo direttore Manuel Kromer, dal Comune di Torre Pellice, dalla libreria Claudiana di Torre Pellice e dal Centro culturale valdese, è la presenza di un titolo come filo conduttore di tutti gli eventi: “Parole oltre i confini”. Perché “Parole oltre i confini”? Il riferimento è al territorio di montagna, frontaliero, multiconfessionale, storicamente internazionale e plurilinguistico (dai patuà occitani al francese), che accoglie la manifestazione. Torre Pellice, centro di 4500 abitanti dell’occitana val Pellice si trova a meno di 20 chilometri in linea d’aria dalla Francia e a una quarantina da Torino. La letteratura e le parole sono il motore di ogni incontro programmato: conoscenza reciproca, scambio e apertura.
Il programma di quest’estate è particolarmente ricco e intenso con autori e rappresentanti del panorama culturale italiano ed europeo. Gli eventi attraversano l’intero mese di luglio, per concentrarsi in un vero e proprio festival. Si parte il 3 luglio con Giovanna Zucconi e il giorno seguente con Michele Serra. Tra gli autori segnaliamo anche la partecipazione di Fabio Geda e Giorgio Vasta. Don Piero Gallo e il pastore valdese Giorgio Tourn apriranno la maratona di lettura della Bibbia, il tema: l’acqua. Ed ancora spazio alle donne con Elizabeth E. Green , Cristina Arcidiacono, e Daniela Di Carlo che si confronteranno su: “Le donne dicono Dio”, o ancora Simonetta Agnello Hornby. Da citare anche l’incontro con il direttore de La Stampa, Mario Calabresi ed  il giornalista, già direttore del Gr rai, Antonio Capranica. Inoltre numerosi appuntamenti musicali, tra gli altri, il gruppo Lou Dalfin che proporrà canti e danze della tradizione occitana ed ancora Gianmaria Testa in concerto solo. Inoltre ogni appuntamento sarà accompagnato da specialità culinarie da degustare in diversi e caratteristici luoghi del paese, come ristoranti, giardini e piazze.

Per informazioni visitare il sito: www.unatorredilibri.it 

 

*direttore di Confronti


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