C'è l'Italia, quella reale, quella che stenta ad arrivare alla fine del mese, quella che perde il posto di lavoro, che presidia fabbriche e aziende, che scende in piazza, protesta, strilla, piange... e c'è l'Italia fittizia, quella dei reality show, delle veline, di chi dice, nonostante tutto, che la crisi ormai ce l'abbiamo alle spalle e che “bisogna essere ottimisti”. Queste due realtà sono raccontate con ironia mista a un senso di rabbia e amarezza in due video che, in sintesi raccontano la crisi della Antonio Merloni, e nello specifico il presidio permanente condotto per quasi un mese dai lavoratori di Colle di Nocera Umbra (PG).
“Entrerete in contatto – si legge nella scheda allegata al video - con una realtà che le televisioni mostrano sempre parzialmente e direi pietosamente. Ascolterete le storie, le paure, la rabbia di chi nonostante la magra busta paga non si vergogna di essere ciò che è: un lavoratore. Di chi rivendica i soldi che si è sudato tutta una vita.E non lo considera un lamentarsi addosso, come certi politici rinfacciano continuamente. Conoscerete padri, madri, figli, Conoscerete la vera cultura del silenzio all'italiana.”
C'è grande attesa da parte degli operai della Merloni per l'accordo di programma che tra qualche giorno dovrebbe essere approvato presso il Ministero delle Attività Produttive. Anche se, denuncia il comitato degli operai Merloni: “La bozza di programma presentata venerdì scorso vede “sacrificato” lo stabilimento di Colle di Nocera Umbra e rischia di mettere in ginocchio un intero territorio.”
A rischio sono 1050 posti di lavoro, che diventano tremila tenendo conto dell'asse umbro-marchigiano.

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