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Commissione d'inchiesta parlamentare sulla "P3". La questione morale è dirompente come la crisi economica
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di Gianni Rossi

Commissione d'inchiesta parlamentare sulla "P3". La questione morale è dirompente come la crisi economica

La “Questione morale” è, insieme alla crisi economica, uno dei fattori d’instabilità della democrazia italiana. Una malattia, un virus, quello dell’imbarbarimento morale, che ha origini lontane e che attraversa tutta la storia della nostra Repubblica, con tre tappe fondamentali: la scoperta della loggia segreta massonica P2, i misfatti di Tangentopoli, gli scandali odierni, attuati da “cricche” e da sodali invischiati nella cosiddetta “P3”. L’effetto dirompente sulle terremotate istituzioni repubblicane si comincia ad intravedere e sarà ancora più devastante nei prossimi mesi, alla luce anche della crisi politica praticamente aperta con la “cacciata” di Fini e dei suoi dal PDL e con la rincorsa di Berlusconi verso la “distruzione del tempio”: meglio sfascio dello Stato, che la perdita del potere affaristico-politico, sembra la sua parola d’ordine. Le elezioni politiche anticipate avanzano a passi ultraveloci. Si affaccia all’orizzonte il tentativo di un ennesimo “referendum mediatico” pro o contro Berlusconi, questa volta con la “potenza di fuoco” di tutti i media a disposizione del “portatore sano” di conflitti di interessi.
Ecco, dunque, che acquista un ruolo fondamentale la tenuta delle istituzioni e, quindi, il ruolo stesso del Parlamento, con le sue articolazioni funzionanti. Per contrastare anche questa deriva, il presidente del PD, Rosy Bindi e il deputato del PD, professore costituzionalista, Roberto Zaccaria hanno proposto la formazione di una Commissione d’inchiesta sulla “P3”. Ne abbiamo parlato con Zaccaria, tra l’altro già presidente della RAI.

Che significato ha fare una Commissione d’inchiesta parlamentare sulla cosiddetta P3, a distanza di quasi  30 anni da quella sulla P2?
“Ci sono dei fatti di uguale gravità  e, quindi, il Parlamento ha il dovere di indagare e metterli in luce, guardando gli aspetti che toccano le sue responsabilità politiche. Per ora ci sono stati già una sessantina di parlamentari che hanno aderito alla proposta di costituire la Commissione: non solo del PD, ma anche dell’Italia dei Valori e dell’UDC. La Commissione dovrà essere strutturata con criteri di assoluta garanzia, con la nominata del presidente affidata ai Presidenti delle Camere e con assoluta trasparenza, rispettando i criteri che hanno retto anche la formazione della Commissione Antimafia, ovvero  escludendo la partecipazione di personaggi che potrebbero essere anche lontanamente coinvolti come oggetto di indagine. Per questo abbiamo fatto un richiamo esplicito al codice di autoregolamentazione della Commissione Antimafia stilato nel 2007.”

Secondo te siamo di fronte ad uno scandalo molto ramificato o si tratta di una “combriccola di sfigati”, come sostiene Berlusconi?
“Basta leggere i giornali e quello che è emerso finora dalle indagini, svolte dai giudici, per capire quale sia la gravità della situazione. La sensazione è soprattutto quella che ci troviamo di fronte alla punta di un iceberg, che ha una dimensione imprevedibile e, proprio per questo, è indispensabile una Commissione di inchiesta.
La politica deve avere dei parametri di valutazione ancora più rigorosi di quella della magistratura e, quindi, è giusto che agisca come sempre hanno agito le commissioni d'inchiesta parallelamente alle indagini della magistratura.”

La questione morale, si sostiene da alcune parti, non fa prendere voti: è un falso o un vero problema?
“Un uomo politico, un parlamentare se dovesse avere come unico riferimento dei suoi comportamenti l’acquisto di un voto in più o in meno, sarebbe certo di per sè un cattivo politico. La linea da seguire è quella del rigore morale sulla quale non è lecito avere dei dubbi.”

La questione morale ha fatto implodere il PDL?
“La questione morale e non solo. La crisi politica nella quale versa il PDL tocca molti aspetti della questione  morale, ma anche la capacità di gestire l’economia, il lavoro, la legalità.”

Come vedi lo sviluppo della situazione politica, stretta tra questione morale e crisi economica?
“C’è una crisi non solo politica, ma anche istituzionale, che Berlusconi cerca disperatamente di forzare, probabilmente per andare alle elezioni e  dare una stretta autoritaria al paese.”


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