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Una mobilitazione come quel 25 aprile...
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di Giuseppe Giulietti*

Una mobilitazione come quel 25 aprile...

Si voterà o non si voterà? Questa sembra l'unica ossessiva domanda di queste ore. Non vi è dubbio che si tratti di un quesito essenziale, ma nel frattempo sarebbe il caso di muoversi come se le elezioni fossero già state indette. Per queste ragioni bene fa il Manifesto a ipotizzare una grande manifestazione nazionale per la costituzione aperta a quanti ancora credono nella legalità repubblicana e vogliono difendere tutti i valori presenti nella carta ,a cominciare da quelli relativi alle libertà fondamentali,ai diritti sociali,alla inclusione,alla partecipazione,insomma a partire da tutte quelle cose che la destra berlusconiana ritiene incompatibili con un regime autoritario,fondato sulla identificazione dell'interesse privato con l'interesse generale.

Il 25 aprile del 1995, proprio questo giornale, lanciò l'idea di una grande manifestazione a Milano; all'inizio non mancarono ironie,scettiscismi,diffidenze,poi una marea umana trascinò tutto e tutti, aprendo la strada anche alle future alleanze politiche e sociali. Questa volta potrebbe accadere lo stesso e una spinta decisiva potrebbe partire non solo dalle associazioni e dai movimenti che non hanno mai smesso di opporsi alle leggi bavaglio,ma anche da quei giornali,basti pensare al Manifesto,al Fatto,all'Unità,a Repubblica,a Liberazione,che hanno contrastato l'assalto alla costituzione e non hanno mai ripiegato la bandiera della legalità,intesa nel senso più ampio.

Bisognerà fare presto, perchè Berlusconi non solo già prepara le elezioni e sguinzaglia le sue squadre d'azione,ma,come ha sempre fatto,ha già predisposto un piano di occupazione mediatica che,il sito di articolo 21,ha scoperto e svelato nel dettaglio.
Come sempre Berlusconi ,che ragiona e opera da monopolista delle tv,non compie un passo senza aver prima definito il piano d'azione mediatico, che precede quello politico..

Alla ripresa autunnale,nel primo consiglio di amministrazione utile,tenterà di cacciare il direttore di Rai News Corradino Mineo e di mettere al suo posto un delegato della Lega,in modo tale da porre sotto controllo 10 delle 11 testate della rai e di rinforzare l'alleanza con le camice verdi. Nella stessa seduta  il direttore Masi dovrà cacciare il direttore di Rai 2 Massimo Liofredi ,considerato un pericolo infedele da quando si è rifiutato di chiudere la trasmissione "Anno Zero"; al suo posto dovrebbe andare la giornalista Susanna Petruni, considerata una fedelissima del cavaliere.
In queste stesse ore si stanno inoltre intensificando le pratiche di "mobbing aziendale" per ritardare e infastidire la ripresa di Anno Zero,magari tentando di mettere alla porta  Vauro e Travaglio,e per intralciare in ogni modo l'attvità di Raitre , con particolare riferimento alle trasmissioni di Fazio,della Gabanelli,di Iacona,di Floris,di Lucarelli,guardacaso tutte quelle che,a turno,sono finite nelle esternazioni di Berlusconi,del vice ministro Romani e persino nei testi delle intercettazioni telefoniche.

Se il piano non dovesse riuscire ,si passerà alla soluzione finale e cioè alla nuova aprovazione da parte della commissione di vigilanza sulla rai di una nuova risoluzione che chiuda tutte queste trasmissioni durante la campagna elettorale,come già è accaduto durante l'utlima consultazione in occasione delle regionali. Per raggiungere questi risultati bisogna fare presto,anzi prestissimo,prima che gli eventuali rappresentanti di Futuro e Libertà mettano piede in commissione,magari alterando gli equilbri pregressi.
Se non dovesse bastare,alla guerra come alla guerra,Berlusconi non esiterà a nominare il fidatissimo Romani al ministero dello svilluppo ,da dove potrà controllare ancora più direttamente i media.favorendo gli amici e gli obbedienti e disturbando quanti osano intralciare i comandi del capo supremo.

Queste sono le sue intenzioni,farà di tutto perchè si realizzino,anche perchè Bersluconi ha quasi sempre vinto le elezioni nelle ultime tre settimane,con  rimonte che sarebbero state altrimenti impossibili senza un solido controllo del media e senza un loro utilizzo tanto brutale quanto efficace,alla faccia di quegli esponenti del  centro inistra che hanno sempre giudicato il conflitto di interesse un dato secondario,un epifenomeno,un elemento non determinante nell'orientare le coscienze e  il voto.

Per queste ragioni ci permettiamo di consigliare agli amici e ai compagni che hanno in mano le sorti della opposizione di dedicare a questo piano e a questo tema almeno la stessa attenzione che alcuni di loro dedicano alla ultima esternazione di Casini o alle fantasticherie sul futuro terzo polo di centro,sinistra centro,centro sinistra,centro centro...  Comunque la si pensi sul futuro prossimo venturo sarà davvero il caso,almeno su questo tema,di coordinare le nergie,di contrastarlo in tutte le sedi,di richiamare l'attenzione delle autorità internazionali e nazionali,di prediposrsi ad iniziative clamorose affinche le prossime elezioni possano svolgersi almeno in un clima di semi normalità dal punto di vista politico e mediatico.

Non stiamo parlando di questioni  di dettaglio,ma delle modalità stesso di quello che un  tempo si chiamava il libero esercizio del voto..

* Il Manifesto 27 agosto 2010


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