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Contrordine! "Non si vota".... I Tg si adeguano
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di Reporter senza rete

Contrordine! "Non si vota".... I Tg si adeguano  
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  • Passato  pericolo. Niente elezioni anticipate. Questa la rassicurazione di tg 1, tg 5, tg 4 e Studio  Aperto. Solo il tg La 7 di Mentana e il tg 3 ci raccontano del braccio di ferro in corso tra Lega e Pdl.  Anche se i tg Mediaset e il tg 1 con Minzolini solo qualche ora fa suonavano altre campane, ora la musica  è questa. Facile assist per Mentana, che esordisce proprio sullo scontro in atto tra Berlusconi e Bossi, con le ultimissime dichiarazioni di Calderoli e,  in termini di “notizie” ha poca concorrenza almeno nella fascia delle 20. Il tg 2 parte con le rassicurazioni, ma non “nasconde” le posizioni leghiste.
     Segnaliamo una novità che sembra diventare strutturale nel tg di Fede: i titoli “ inglobano” spezzoni di dichiarazioni di ospiti in diretta, ovviamente tutti doc. Stasera è toccato a Quagliarello e Beatrice Bernini. Un piccolo  “infortunio” nella sagace regia di Emilio Fede: l’editorialista del Corriere Piero Ostellino, - noto “ estremista” – afferma in diretta  che Berlusconi dovrebbe comunque chiedere scusa agli italiani e spiegare perché in quindici anni non è riuscito a  fare le riforme liberali promesse.  La faccia del direttore si fa attonita; veloci saluti infarciti della testimonianza di “ un umile giornalista”che in questi hanno ha potuto raccontare i grandi risultati dei governi Berlusconi….
    L’Osservatorio TG non ospita mai, nello spazio del commento, personaggi della politica e leader . Ci sembra infatti che nei tg i politici siano fin troppo rappresentati, e spesso mal rappresentati. Ma di fronte a questo ulteriore impazzimento  cui stiamo assistendo, a questa  “guerra “ a colpi di interviste, citazioni e ,  al contrario, omissioni  e affossamenti,  sia necessario – anche se forse inutile – chiedere ai leader politici cosa pensano dell’informazione televisiva pubblica e privata. Iniziamo stasera con il leader dell’IDV Antonio Di Pietro,
    In conclusione segnaliamo la pratica assenza dalle scalette dei tg della mozione approvata a  Strasburgo – fatto importante della giornata – contro la politica  di espulsione  dei  Rom in Francia ( e contro avvisaglie consimili per l’Italia), Solo il tg 3 vi dedica un titolo. Mentana la definisce “una mazzata” sulle politiche francese e italiana, Gli altri nulla, con l’esclusione del TG 1 che da studio, in pochi secondi la cita,  dicendo però che non ha alcun effetto pratico.

    Commento affidato all'On. Antonio Di Pietro Presidente dell'Italia dei Valori

    (intervista di Alberto Baldazzi)

    Onorevole Di Pietro, alla ripresa settembrina c’è battaglia nella comunicazione, almeno quanto nella politica. La campagna del Giornale e di Libero contro Fini – la logica Boffo, per intenderci -, ma anche i paradossi dell’informazione tv, che noi dell’ Osservatorio Tg riscontriamo ogni giorno. In primo piano sempre il direttore del Tg 1 Minzolini, con il suo ultimo editoriale che sembra un comunicato uscito da Palazzo Grazioli. Ma non sarà che parlando sempre e soprattutto di lui, si vedono le travi e ci si scorda delle tantissime pagliuzze che fanno dell’informazione tv un grande malato?

    Beh, Minzolini è l’esempio più plastico dell’informazione malata. Ma è tutto l’insieme che è malato, non solo l’informazione, ma anche chi deve controllare l’informazione. Pensi che stamattina mi è arrivato un provvedimento della AGCOM cui mi ero rivolto per ottenere giustizia rispetto alla disinformazione dei sistemi televisivi di Mediaset; su Rete 4 per un certo periodo c’era scritto “ spazio riservato per Italia dei Valori: 0.00% ”; ora, rispetto allo 0,00% al nostro esposto hanno risposto: “ Non c’è alcuna violazione perché è stata rispettata la pari opportunità.” Non credo che la matematica possa essere un opinione fino a questo punto. Quello che manca in Italia non solo è una legge che permetta il pluralismo dell’informazione, ma anche il rispetto delle leggi che ci sono; chi deve fare i controlli li fa ad uso e consumo proprio perché in pieno conflitto d’interesse; perché molte volte all’interno di quegli organismi in realtà ci sono dei portaborse di quelli che sono i controllati e cioè i controllati che si nominano i controllori. In una situazione di questo genere io ritengo che fino a quando non ci liberiamo della testa della piovra, del conflitto d’interessi che fa capo al Presidente del Consiglio, rimarremo una democrazia a scartamento ridotto.”


    Parliamo di un altro dei protagonisti di questi giorni, stavolta in positivo: veniamo a Mentana. Lei come si spiega il suo successo in queste ultime settimane? Forse mancanza di concorrenza?

    No, è la voglia dei cittadini di sentire una voce di cui si possono fidare, che racconta facendo sentire le due campane. Purtroppo, al di la di qualche caso sporadico, c’è sempre la campana del regime. Lei ha detto che Minzolini è un po’ la voce di Palazzo Grazioli; in realtà è il “Minculpop”! È la voce del regime! - Ve lo ricordate il portavoce di Saddam? Ecco: quello è Minzolini, poiché racconta la verità così come vorrebbe che fosse. I cittadini all’inizio hanno abboccato, poi si sono esasperati ed adesso ( un po’ con la rete, un po’ con l’informazione libera, un po’ col passaparola, un po’ con qualche giornalista che si impegna - ed anche Mentana è di questi - ) rinasce la speranza di conoscere di più. Ma, avete notato una cosa, che appena i cittadini hanno cominciato ad essere più informati, subito si sono ribellati a questo regime; Berlusconi oggi è in caduta di credibilità perché molti stanno capendo che li ha truffati, li ha presi in giro, che ha fatto il Vanna Marchi della politica.”


    Onorevole, in questo quadro le probabili elezioni anticipate potrebbero provocare ulteriori scompensi e sconquassi. Cosa si dovrebbe fare per assicurare ai cittadini un’informazione più corretta e meno di parte? Lei, l’IDV avete una ricetta da spendere nelle prossime settimane, qualche provvedimento d’emergenza?

    La prima cosa da fare, altrimenti non si può fare alcun provvedimento d’emergenza - perché in democrazia con l’emergenza si può usare il manganello , e non è democrazia – si deve avere un Parlamento che vota un provvedimento d’emergenza, ed oggi come oggi, con questo governo e questa maggioranza parlamentare, nessun provvedimento riesce ad essere emanato. Quindi la prima cosa da fare è trovare, per il tempo del battito d’ali di una farfalla, una maggioranza in Parlamento che sfiduci Berlusconi; in questo senso bisogna fare pressione verso i finiani, che finalmente oggi hanno detto che c’è una questione morale, che è una vergogna tutto quello che fa il Presidente del Consiglio e la sua cricca. Hanno detto esattamente quello che dice da sempre L’Italia dei Valori: bisogna far capire che non possono fare i furbi e debbono esserne conseguenti, devono assolutamente sfiduciarli, altrimenti non sono più semplicemente portavoce di uno stato d’animo, ma diventano complici perché oggi non possono più dire che non sanno più come stanno i fatti. Sfiduciato Berlusconi, il giorno dopo in Parlamento può nascere una maggioranza istituzionale e di liberazione nazionale, che per il tempo tecnico di 90 giorni- o qualcosa del genere - , faccia una nuova legge elettorale, una nuova legge per il pluralismo dell’informazione almeno per la fase delle elezioni, che garantisca pari opportunità per tutti quanti. Questo è quello che si deve fare; dopo si deve andare alle elezioni perché se si governa senza il consenso dei cittadini si finisce per essere antidemocratici .”


    Per concludere Presidente da cittadino, da utente c’è qualcosa nell’informazione televisiva di apprezzabile, qualcosa che lei guarda con attenzione e volentieri?

    A me ha depresso sapere – mio figlio mi ha raccontato - che in un esame di ammissione al corso di medicina ( saprà che c’è il numero chiuso), una delle prime domande era: “ Chi e quando disse per primo una certa cosa sul Grande Fratello: la televisione, la radio o i giornali?.” Lei capirà che a questo punto cadono le braccia “.



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