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In 40Mila a Reggio per dire “No ‘ndrangheta”
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di Giulia Fresca

In 40Mila a Reggio per dire “No ‘ndrangheta”

«Una manifestazione degli opposti! Opposti politicamente, socialmente, economicamente, culturalmente e sindacalmente ma tutti uniti per dire NO ‘NDRANGHETA al fianco dello Stato e dei Magistrati». Lo ha detto il direttore de Il Quotidiano della Calabria, Matteo Cosenza ai microfoni del TG3 Calabria al termine della manifestazione che ha portato nella città dello stretto oltre 40 mila persone. Una sfida anche contro il tempo meteorologico che annunciava pioggia ma che non è riuscito a scoraggiare la marcia del lungo corteo. Un vero caleidoscopio di colori, così come Matteo Cosenza aveva immaginato, quando all’indomani dell’intimidazione ai danni del Procuratore Generale Salvatore Di Landro, pensò di organizzare una forte e motivata mobilitazione sociale.

E proprio lui, Salvatore Di Landro, era lì sul palco in Piazza Duomo ad esortare: «Vogliamo liberarci. I have a dream, yes we can. Sì, noi possiamo, vogliamo uscire dall'oppressione mafiosa. Vogliamo una Calabria libera dai condizionamenti della paura, una Calabria e una società che si muovono sul terreno dei principi. Oggi è un giorno importante per Reggio Calabria e da qui partiamo per ricostruire una terra bella e gentile». La nuova Calabria è una terra che rinasce dai giovani, da quei tantissimi giovani che hanno sfilato a Reggio colorando di legalità e rispetto il corteo con il simbolo antimafia della gerbera gialla. No alla ‘ndrangheta è stato anche il No ai discorsi politici o di parte. È stato invece un SI convinto alle testimonianze di quanti lottano contro l’arroganza della criminalità e contro la prepotenza del Potere.

È la voglia di riscatto di una regione quella che prevale. È il sogno della rinascita che mai si è sopito e che vuole avere la meglio sulla realtà. Le dichiarazioni a caldo della classe politica dimostrano quanto l’effetto mediatico ha sortito il suo risultato ma non bisogna abbassare la guardia. La Calabria è una terra che ha tutte le qualità e le potenzialità per farcela. Ma non deve essere lasciata sola. Non deve avere paura. Il nuovo percorso è iniziato ed il torpore si è finalmente affievolito a favore del risveglio alla riscoperta della dignità troppo spesso offesa nell’abbandono e nell’ignoranza.

«La bellezza d’una terra è qualcosa di spontaneo e senza ragione, naturale e senza scopo, come è sempre la bellezza» (Corrado Alvaro)


I primi commenti
Giuseppe Scopelliti (Governatore della Regione Calabria). «Una grandissima manifestazione popolare, compatta attorno alle istituzioni in un momento in cui c'è chi lavora per disgregarle. Oggi, tante persone perbene di tutta la Calabria si sono raccolte per marcare in maniera netta la distanza dalla malapianta. C'è tanta voglia di crescita civile, di futuro certo, senza illegalità e violenza. La politica in queste occasioni deve fare la propria parte. È fondamentale che tutte le istituzioni siano compatte per sconfiggere il fenomeno mafioso. Questo tipo di iniziative rafforzano il percorso di legalità che intendiamo intraprendere. Ribadisco che la criminalità organizzata si combatte con i fatti, realizzando progetti in favore della legalità, operando nell’azione amministrativa con trasparenza e avendo il coraggio di togliere dagli immobili confiscati i mafiosi per assegnarli, come abbiamo fatto a Reggio, alle associazioni che operano nel volontariato».

Francesco Talarico (presidente del Consiglio regionale della Calabria)
«La presenza di tantissima gente alla manifestazione di Reggio Calabria è segno della risposta corale della Calabria contro la prepotenza della 'ndrangheta che punta a radicarsi sempre più nel territorio per meglio dispiegare le proprie strategie locali, nazionali ed internazionali. L'auspicio è che l’iniziativa, alla quale hanno partecipato rappresentanze politiche ed amministrative, responsabili delle forze dell’ordine, mondo della cultura, del sindacato e dell’associazionismo, possa ridare il giusto fiato alla sfida contro le temibili organizzazioni che vogliono mettere in ginocchio la società civile».

Pier Luigi Bersani (segretario nazionale PD)
«Vogliamo costruire una Calabria diversa, liberata dall’ipoteca mafiosa. Ipoteca che soffoca l’economia onesta di tanti piccoli imprenditori e artigiani taglieggiati dal crimine e toglie speranza e futuro ai giovani calabresi. Iniziative come quella di oggi siano parte di quella riscossa che ognuno deve impegnarsi a promuovere, per civismo e per ricostruire un comune senso dello stare assieme ed essere cittadini di un unico Paese. Ciò che accade in Calabria è parte di un problema nazionale che deve sentire coinvolte le energie migliori di tutta l’Italia. Per questo anche la politica deve fare la sua parte: si impegni a dare mezzi e sostegno alla magistratura, alle forze dell’ordine e sia a fianco degli amministratori locali. Società politica e società civile si diano la mano per camminare unite in questa battaglia di civiltà».

Pippo Callipo (imprenditore):
«Quella di oggi è la festa dei calabresi onesti e perbene. Credo si stia realizzando finalmente il mio sogno e cioè una forte reazione civile dei calabresi contro la mafia. Da questa giornata credo si possa dire che parte un nuovo risorgimento della Calabria e sono convinto che per questa grande partecipazione la 'ndrangheta sia preoccupata e non solo per le numerose presenze quanto piuttosto perché vi è una chiara presa di coscienza del popolo calabrese».

Antonio Gentile (parlamentare PdL)
« l’alto numero di partecipanti alla manifestazione da parte di bambini, ragazzi e giovani è un fatto positivo. Non è nostra intenzione fare polemiche sui disguidi che non hanno portato all’emanazione di un’autorizzazione ufficiale dagli uffici regionali della soprintendenza, ma chiediamo al dott. Mercuri di fare in modo che le assenze non vengano computate nel numero massimo stabilito dal ministro Gelmini perché, nel caso contrario, sarebbe una beffa per la quale saremmo costretti a rivolgerci allo stesso Ministro che, giovedì scorso, aveva auspicato la partecipazione degli studenti oggi a Reggio.

Giuseppe Giordano (capogruppo Idv in Consiglio regionale)
«Idv Calabria c'è ed ha partecipato al corteo organizzato dal Quotidiano della Calabria lungo le strade di Reggio per urlare il suo “no alla 'ndrangheta”. È necessario scendere in piazza contro ogni potere mafioso, per riaffermare la democrazia e la legalità, per la sicurezza e la libertà a Reggio e in ogni altro luogo della Regione. Italia dei Valori ha aderito all’appello affinché si intervenga con una grande mobilitazione democratica per sovvertire lo stato delle cose che deve essere però permanente dentro e fuori le istituzioni, per dar voce a quei cittadini per bene che fanno ogni giorno il proprio dovere e che devono essere il presidio di legalità civile. Il dire no attraverso la partecipazione è anche un segnale di chiaro distacco e profonda legalità verso il proprio territorio che, purtroppo, è soggetto a fenomeni indegni attuati da soggetti legati alla malavita organizzata».

Adriano Musi (parlamentare, commissario regionale del Pd)
«Il Partito Democratico è oggi a Reggio con le giovani generazioni, i lavoratori, i cittadini. I giovani rappresentano un patrimonio da valorizzare per costruire una nuova Calabria, affrancata da arretratezze e sottomissioni; loro potranno salvare la Calabria. La presenza di tante persone, provenienti da ogni angolo della regione, - ha aggiunto - è la testimonianza di una vitalità che fa ben sperare. Noi uomini delle istituzioni dobbiamo fare tesoro del messaggio che oggi parte da Reggio, sostenendo la crescita economica e culturale di una terra che ha bisogno di infrastrutture, amministrazioni efficienti e, soprattutto, di legalità. Con questo spirito - ha dichiarato - ribadisco l’impegno del Pd, ad ogni livello istituzionale, affinché le esigenze di questa terra non vengano mai dimenticate, a partire dal rafforzamento degli apparati investigativi e dalla tutela dell’attività di quella magistratura che ha riacceso le speranze dei calabresi».

Roberto Occhiuto (parlamentare Udc):
«Una manifestazione che vuol dire che tutta la Calabria non è 'ndrangheta, né ineluttabile fatalismo. Bisogna, da oggi, lavorare ancora di più sulle coscienze per continuare su una strada che in Sicilia sta dando frutti nuovi. Dobbiamo ribaltare quella forma mentale secondo cui gli uomini della 'ndrangheta sarebbero più affidabili di quelli dello Stato. E dobbiamo anche lavorare, infine, per reagire a quell'immagine di terra sottomessa al crimine che purtroppo la Calabria rimanda fuori dai suoi confini».

Mario Tassone (parlamentare Udc) :
«E' una straordinaria, grande, manifestazione di popolo, di contenuti positivi. Da oggi a queste migliaia di calabresi bisogna dare risposte, ripartendo seriamente per costruire una Calabria nuova. La Calabria ha bisogno di queste grandi manifestazioni, ha bisogno di una grande rivolta morale, affinchè tutti insieme si possa guardare a un futuro migliore di straordinaria crescita civile».


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