Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - CULTURA
Dal Festival dei Matti un appello agli operatori dell'informazione
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di redazione

Dal Festival dei Matti un appello agli operatori dell'informazione

Raptus, follia, politica schizofrenica e le tante declinazioni linguistiche del presunto ”impazzimento improvviso” sono spesso i vocaboli e le espressioni che accompagnano impropriamente le cronache di delitti, stupri, violenze ma anche vicende politiche. Dopo la Carta di Trieste della scorsa primavera in cui persone che hanno vissuto l’esperienza del disturbo mentale, giornalisti e operatori del settore hanno avviato un percorso di costruzione di un giornalismo etico della Salute Mentale, il Festival dei Matti di Venezia, conclusosi sabato 9 ottobre, intende lanciare una campagna nazionale di informazione sulla Salute Mentale in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti, la Federazione della Stampa e quelle  associazioni, da Libera di Don Ciotti alla Fondazione Lelio Basso, impegnate sul terreno dei diritti e del rispetto della persona.

Sono queste le conclusioni del Laboratorio su Diritti e Comunicazione della tre giorni veneziana, organizzata dalla cooperativa Con-Tatto, presieduta dalla curatrice del Festival Anna Poma, e dedicata anche in questa seconda edizione all’opera di Franco e Franca Basaglia. Non a caso, insieme con Peppe Dell’Acqua, Beppe Giulietti, Pier Aldo Rovatti, Roberto Escobar, Giovanna Gallio , Nico Casagrande , Alberta Basaglia, tra principali partecipanti alla manifestazione culturale è stato Roberto Gifuni,  l’attore che ha interpretato Basaglia nella fiction “C’era una volta la città dei matti” tanto da farsi testimone egli stesso della battaglia di civiltà del grande psichiatra veneziano che a Gorizia e Trieste rivoluzionò le pratiche di cura del disagio mentale, aprendo la strada alla chiusura dei manicomi e alla legge 180.

Nelle intenzioni del Laboratorio e dei dirigenti dell’Ordine dei giornalisti e della Federazione della Stampa che hanno concorso al documento finale sarebbe opportuno, ampliando le già importanti iniziative dei giornalisti veneti, diffondere la bozza della Carta di Trieste nelle redazioni, avviare corsi di formazione per i giornalisti,  costituire una summer school, specificatamente dedicata a “giornalismo, informazione  e salute mentale” e presentare alla prossima edizione del Festival dei Matti la stesura definitiva e concordata  della Carta di Trieste.

Di seguito ecco comunque il testo integrale del documento conclusivo.

Nell’ambito del Festival dei Matti  2010, svoltosi a Venezia dal 7 al 9 ottobre, il laboratorio su Diritti e Comunicazione ha ospitato il secondo appuntamento del percorso di costruzione della Carta di Trieste per un giornalismo etico dellaSalute Mentale.

1.    La bozza di Carta di Trieste è finalizzata a stimolare, attivare e promuovere un percorso di conoscenza sulla salute mentale, sui racconti e sulle storie di chi vive quest’esperienza.

2.    La Carta di Roma sui migranti è l’esempio a cui ci riferiamo perché non propone sanzioni, né censure ma vuole stimolare i media ad una maggiore attenzione sull’uso delle parole e le ideologie che le sottendono alimentando omologazione, stigma ed’emarginazione.

3.    La Carta di Trieste nata dall’incontro tra le persone che vivono o hanno vissuto l’esperienza di disturbo mentale e gli operatori dell’informazione, vuole in primo luogo contrastare la  piattezza e banalizzazione dei luoghi comuni e degli  stereotipi  che finiscono per oscurare o ignorare completamente una stagione di cambiamenti e di esperienze che ha restituito diritti, speranza e opportunità concrete a migliaia di persone

4.    Lo stigma grava ostinatamente sugli impegnativi percorsi di ripresa delle persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale confermando l’idea dell’inguaribilità e dell’inesorabilità dei destini. Una comunicazione capace di cogliere questi rischi potrebbe contribuire alla diffusione di un giornalismo della “prevenzione” e una cultura della  possibilità.

5.    Nel corso del Laboratorio su Diritti e Comunicazione del Festiva dei Matti 2010, si è ritenuto opportuno richiamare l’attenzione sul ritorno prepotente di pschiatrie riduttive, che prima ancora  dei media, non riconoscono la complessità delle  esperienze, delle identità e dei contesti.  Su questa scena, le persone rischiano di venir confinate nella cornice angusta di un’etichetta diagnostica, di subire risposte sottrattive e scelte politiche miopi e mortificanti sul piano dei diritti e delle opportunità.

6.    Il Laboratorio di Venezia propone dunque come prossimi obiettivi:

    individuare un gruppo di lavoro permanente tra persone con l’esperienza e loro associazioni, giornalisti, operatori della salute mentale,( associazioni di utenti, associazioni di familiari, ordine dei giornalisti, fnsi, forum salute mentale,);

    introdurre nella stesura della Carta, piuttosto che principi sanzionatori o prescrittivi,  proposte di formazione, di scambio e di crescita culturale diffondere, con  la collaborazione degli Ordini dei Giornalisti regionali e della Federazione Nazionale della Stampa italiana, la bozza della Carta di Trieste a tutte le redazioni;

   promuovere, nelle singole realtà locali,  una formazione sul campo riprendendo  l’esperienza dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto, che ha visto oltre trenta giornalisti visitare le carceri e ascoltare i racconti dei detenuti, in luoghiattraversati da disagio mentale;

  inserire all’interno dei corsi di formazione per i giornalisti le tematiche affrontate dalla Carta;

  avviare campagne nazionali di informazione sulla Salute Mentale trovando convergenze  con gruppi e associazioni attivi su questioni analoghe (“Tavola della Pace, Fondazione Lelio Basso,  Libera) anche coinvolgendo come testimoni artisti, personaggi dello spettacolo e dello sport.

  verificare la possibilità di costituire una summer school, specificatamente dedicata a “giornalismo, informazione  e salute mentale”

 presentare alla prossima edizione del Festival dei Matti la stesura definitiva

e concordata  della Carta di Trieste.

 

 

 

Info:

 

Cooperativa Con-Tatto,   041 5242009 / 338 8603921

 

www.festivaldeimatti.org

 

www.comune.venezia.it

 

www.fondazioneclaudiobuziol.org

 


Letto 5843 volte
Dalla rete di Articolo 21