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Tutti insieme per la Costituzione. Verso una grande manifestazione unitaria
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di Giuseppe Giulietti

Tutti insieme per la Costituzione. Verso una grande manifestazione unitaria

"Presto ne vedremo delle belle sul conto del giudice Misiano..", questo era stato l'avvertimento, non troviamo altra parola possibile, lanciato da Berlusconi nei confronti del giudice che aveva osato un altro giudice perché era stato corrotto da Fininvest,in cambio di una "sentenza amica" sul lodo Mondadori. Non stiamo parlando di bruscolini, grazie a quella decisione Berlusconi conquistò un impero editoriale. Fu un passaggio chiave nella storia della sua ascesa politica e industriale.

Per lo stesso reato è stato condannato Cesare Previti, già braccio destro del presidente,e persino ex ministro della repubblica.

Di fronte ad un quadro che ovunque avrebbe portato alle dimissioni del governo,il presidente sta reagendo minacciando i suoi giudici,e lo fa attraverso i suoi media,una vera e propria orgia del conflitto di interessi.

Una telecamera di canale 5 ha seguito Mesiano, non rilevando alcunché, ma cominciando una lenta velenosa campagna negativa sulle sue stranezze i mocassini, una giacca colorata,così tanto per cominciare,per avvertire che...

Come era facilmente prevedibile l'annunciata campagna ha oggi trovato spazio sul Giornale,a a conferma che quello che Berlusconi annuncia,Feltri realizza.

Questo assunto vale oggi per Mesiano, ma valeva anche ieri per Napolitano, Boffo, la corte costituzionale.

Il messaggio è chiaro."stia attento chi non ama Berlusconi, perchè le minacce e i dossier del presidente sono sempre in nostro possesso..".

Sul giudice Mesiano non hanno trovato nulla,sono costretti ad appigliarsi al fatto che,in un ristorante,avrebbe espresso giudizi negativi su Berlusconi e per questo non sarebbe stato sereno.

Le accuse sono inconsistenti, ma la loro ripetizione a reti unificare provvederà a renderle credibili,a farle diventare una mezza verità, spargere il veleno della calunnia.

Gli accusatori sanno di non avere nulla,ma il loro obiettivo è solo quello di "buttare la palla in tribuna".per usare un linguaggio calcistico, e di distratte l'attenzione dai fatti e in particolare dalla avvenuta corruzione di un magistrato che ha modificato una sentenza per favorire una azienda che allora era saldamente diretta dall'attuale presidente del consiglio.

Tutto il resto sono balle,veline di servizi deviati,spazzatura degna degli autori del finto dossier Mitrokin.

In ogni caso se davvero il presidente vuole raccontarci delle belle sul giudice Mesiano potrà sempre approfittare della interrogazione che abbiamo già depositato e che abbiamo presentato insieme ai colleghi Tabacci, Zaccaria,Evangelisti,Orlando,Calipari,nella quale gli chiediamo di venire in aula e di metterci al corrente di queste clamorose rivelazioni che ha preannunciato.

Dal momento che non ha ancora risposto alle prime  10 domande,potrebbe sempre cominciare con la undicesima?

Se anche voi site curiosi di saperne di più mettete anche la vostra firma sotto questa interrogazione,e dateci una mano a farla circolare,sarà anche un modo per costruire un miro di solidarietà attorno alle istituzioni di garanzia che,lo vedrete,subiranno ad una ad una lo stesso trattamento che oggi è stato riservato al giudice Mesiano.

Non si tratta di una vicenda privata,ma di un lucido piano che punta a travolgere tutto e tutti per aprire la strada ad una repubblica presidenziale di tipo autoritario,dove ai poteri di controllo spetterà un ruolo assolutamente marginale e residuale.

Per queste ragioni articolo 21,dopo aver svolto un ruolo determinante nella promozione e nella organizzazione della  manifestazione per la libertà di informazione del 3 ottobre,ora si rimetterà in azione per realizzare la più grande e appassionata unità tra quanti condividono i valori costituzionali e non hanno intenzione di alzare bandiera bianca o di fingere di non vedere e di non sentire.

Gian Mario Gillo,direttore della prestigiosa rivista Confronti,ci ha proposto di animare cento piazze con la lettura della Costituzione e con le agende rosse di Borsellino. Ci sembra una buona idea,la facciamo nostra,invitiamo i nostri associati a promuoverla,insieme a altri,ovunque sia possibile.

Questa mattina un gruppo di giuristi e di intellettuali,tra loro molti nostri associati quali Tana De Zulueta e l'avvocato Fulfaro, hanno lanciato un appello  per difendere la Costituzione,non solo abbiamo aderito,ma raccoglieremo le firme  su questo sito.

Saremo ovunque saranno promosse iniziative segnate da una profonda tensione unitaria,capaci di andare oltre ogni confine di partito o di schieramento.

La Costituzione è troppo importante per utilizzarla per regolare qualche conto tra le opposizioni,questo è il momento per dare vita,almeno su questa tema,ad un coordinamento permanente di chi non intende rassegnarsi o limitarsi ad aspettare la fine politica di Berlusconi.

Come diceva il grande Eduardo"Adda passà a' nuttata.", ma a noi tutti spetta il compito non di attendere, ma di soffiare con tutte le nostre forze per allontanare le nubi.


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