Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - INFORMAZIONE
Teniamoci pronti!
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Giuseppe Giulietti

Teniamoci pronti! Teniamoci pronti, perchè il Caimano non farà le valigie, nè tanto presto, nè tanto meno con stile. In queste ore sta solo pensando al modo migliore per rispondere al presidente Napolitano che lo ha letteralmente lasciato in mutande sul dolo Alfano. Rinuncerà Berlusconi alla scudo giudiziario? Può darsi, ma solo di fronte ad un dolo bis, ad una ennesima legge ad personam che gli garantisca l'impunità. Tutto il resto sono chiacchiere da osteria. Berlusconi deve solo scegliere se riprendere il pestaggio politico e mediatico contro quelli che considera i suoi nemici,a partire Da Napolitano e Fini,oppure fingersi mansueto e rinviare lo scontro di qualche giorno,perchè scontro sarà e di quelli duri,capaci di far traballare le istituzioni e la Costituzione. Per queste ragioni sarà bene farsi trovare pronti se e quando sarà necessario davvero convocare una,sola,grande iniziativa per presidiare la legalità repubblicana contro ogni avventura,contro ogni estremismo,compresi quelli delle logge e dei servizi deviati,che oggi rappresentano il principale pericolo per il nostro ordinamento democratico.
Chiunque voglia davvero bene alla carta costituzionale,metta da parte protagonismi individuali,gelosie di sigla e si prepari a contribuire e a partecipare a quella che dovrà essere,eventualmente,la più grande manifestazione degli ultimi decenni e dovrà vedere insieme donne e uomini che,in tante altre occasioni,forse si sarebbero rifiutati di prendere un caffè insieme al bar.
Nel frattempo,tanto per tenersi in esercizio,sarà necessario convocare una grande iniziativa,magari davanti alle camere,magari durante la discussione sulla legge finanziaria,capace di mettere insieme tutte le associazioni,i comitati,i sindacati,i network che si occupano di formazione,di informazione,di editoria,di cinema,di spettacolo,di cultura,per contrastare il tentativo di sgretolare questi settori,di privatizzarli integralmente,di sottometterli alla spietata logica del conflitto di interesse.
Della scuola e della università già avete letto su questo sito,persino il presidente Fini è stato costretto a dire che,se mancano i soldi,meglio non far nulla. Per quanto riguarda l'editoria sono in gioco i destini di quasi 100 testate. Il Governo delle tv si è rifiutato di riformare il settore,non ha espulso le mele marce e i corrotti,preferisce colpire a morte tante esperienze,e,tra queste,ma guarda che combinazione!,l'Unità,il Manifesto,ed anche gli ormai odiatissimi Avvenire e Secolo,per non parlare di tutte le esperienze che fanno capo al volontariato e al no profit.
La stessa mannaia si è abbattuta su quelle poche radio e tv che ancora privilegiano l'informazione,basti pensare alla straordinaria esperienza di radio popolare.
Nel mondo del cinema,da settimane,gli autori,gli attori,i registi,i produttori,stanno invocando la nuova legge,o almeno il rifinanziamento del tax credit. Il ministro Bondi promette,giura,minaccia le dimissioni,ma è troppo impegnato a reclamare uno scudo per il capo per poter portare a casa uno scudo per l'industria della cultura,del cinema,dello spettacolo.
La rai rischia il tracollo e,addirittura,il giorno 27 l'Usigrai,per la prima volta nella sua storia,avvierà le procedure per sfiduciare il direttore generale.
Le dolenti note che travagliano gli enti lirici  sono ancora al centro delle battaglie e delle denunce di tante lavoratrici e lavoratori,d Genova a Napoli.
Alla censura tradizionale,quella dei bavagli e delle manette ad ogni opinione critica,si aggiunge ora,non meno grave,la censura economica,quella che si esercita strangolando i soggetti non graditi,perchè troppo autonomi,perchè ribelli e dissonanti rispetto al coro dominante.
Contro questo clima mefitico,asfissiante,non è più tempo di risposte individuali,corporative o,peggio,di trattative sotto il banco con questo o con quel ministro. Se davvero si vuole sperare,almeno sperare,di riaprire la partita,occorre un conflitto pubblico,trasparente,capace di unificare tutti gli interessi particolari nel segno dell'interesse generale e del diritto dei cittadini a vivere in un paese che garantisca loro il diritto ad essere formati e informati attraverso la libera espressione dei migliori talenti,delle migliori espressioni della cultura e della ricerca nazionale.
"Il cittadini al quale dobbiamo rivolgerci è come un ragazzo che,al massimo,ha fatto la terza media..",più o meno così,con grande cinismo,Berlusconi individuò il suo pubblico ideale,il suo elettore medio,un elettore da lasciare per sempre nello stadio della adolescenza,da far divertire in cambio del suo consenso.
A noi spetta il compito di parlare anche a chi non ha la licenza elementare,ma con l'intento di includerlo,di garantirgli mobilità sociale e opportunità di conoscenza,consegnandogli la possibilità di diventare adulto e,ovviamente,di mandare a casa anche tutti noi,come deve essere in un ordinamento democratico.
La battaglia per l'autonomia della formazione,della cultura,della informazione,contro ogni censura e contro ogni forma di oscurantismo,dovrà essere l'impegno delle prossime ore.
Articolo 21,con il suo presidente Federico Orlando,e con il segretario,Tommaso Fulfaro, chiederà formalmente a tutte le associazioni che hanno condiviso le manifestazioni e le iniziative di questi mesi per la libertà e per la costituzione,di promuovere un incontro urgente e di individuare le modalità migliori per dare forza,voce,visibilità a chi intende battersi per impedire che tutte le forme di espressione siano ricondotte al pensiero unico televisivo e al controllo quasi totalizzante dei signori delle tv e dei gestori della pubblicità,che,per altro,sono saldamente nelle mani dei soliti noti,anzi del solito noto!
Ritroviamoci il prima possibile,non c'è altro tempo da perdere.

Letto 3799 volte
Dalla rete di Articolo 21