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Egitto: per chi suona la campana?
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di Blog di Annibale

Egitto: per chi suona la campana?

Se le cose andranno come sembra che vadano, piazza at-Tahrir avrà conquistato il diritto a chiamarsi come si chiama, cioè Piazza della Liberazione. Resta da sapere in quali mani finirà il potere:  e l’opposizione ovviamente spera che non siano quelle  di Omar Suleyman, cioè l’attuale vicepresidente di Hosni Mubarak, il vero garante dell’attuale sistema. Se, come sembra, non sarà lui l’uomo incaricato di gestire la transizione, la Piazza potrà dire davvero “missione compiuta”. Missione compiuta con una straordinaria compostezza e capacità politica, come dimostra anche l’indicazione delle utime ore: l’invito al popolo iraniano a ribellarsi contro Ahmadinejad e Khamenei.

Un evento del genere, se così sarà, entrerà certamente nella storia. Il tramonto della cleptocrazia torturatrice del “moderato” Mubarak è cominciato probabilmente quando è stata avviata l’ascesa di Gamal Mubarak, figlio del presidente, alla successione del padre. Da quel giorno il popolo egiziano, per dirla con l’illustre collega Max Rodenbeck, ha cominciato a sentirsi umiliato da un regime che ha concluso l’opera con le recenti elezioni: 500 deputati su 518 al partito del raìss, il 99% degli amministratori locali al partito del raìss. E poi torture, soprusi, violenze.

Ora chi ha difeso l’indifendibile provi a riflettere. Difficilmente lo potranno fare gli altri satrapi che affamano da anni i loro popoli. La campana ha suonato per tutti loro. L’Egitto non è la Tunisia, lo dicono i numeri. Gli arabi sono poco più di 200milioni, 80 dei quali egiziani. Quindi i tiranni che governano da tempi immemori a Sanah, a Damasco, a Riad, a Karthoum, a Tripoli, a Kuwait city, sono tutti avvertiti. Il vento della rivoluzione araba può ancora essere soffocato da un nuovo uomo forte, questo è sicuro. Ma se il vento di piazza at-Tahrir non verrà soffocato il vero destinatario del messaggio sembra il regime di Tehran. Di lì partì l’altro vento, quello khomeinista: ora i gelsomini vorrebbero sostiuire quel kamsim, vento del destro, con il maestrale,  vento del mare, cha partito da Tunisi è diventato un ciclone a piazza at-Tahrir, per porre termine all’epoca degli opposti estremismi.


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