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Dell’Utri, Porta a Porta e la litania contro i pentiti
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di Nello Trocchia

Dell’Utri, Porta a Porta e la litania contro i pentiti

Silvio Berlusconi aveva dettato la linea qualche giorno fa: “ Se trovo chi ha fatto le nove serie de ‘La Piovra’ e chi scrive libri sulla mafia che ci fanno fare una bella figura lo strozzo”. Hanno reagito scrittori e giornalisti, visto che molti e fortunati testi sulle organizzazioni criminali sono stati pubblicati dalla Mondadori, quella comprata attraverso una corruzione giudiziaria e di proprietà del capo del governo. Ma l’attacco del primo ministro arriva durante il periodo più delicato per lui e i suoi fedelissimi. Il presidente e i suoi accoliti non vivono sonni tranquilli. La notizia, al momento smentita, di una iscrizione nel registro degli indagati per le stragi di mafia degli anni ’90, il processo d’appello in corso a carico di Marcello Dell’Utri, già condannato a 9 anni in primo grado e le nuove rivelazioni di Massimo Ciancimino, prima, e Gaspare Spatuzza poi, non rasserenano di certo il clima. Proprio Spatuzza, pentito di mafia, ha iniziato a parlare e ha fatto il nome di Dell’Utri e Berlusconi. Il procuratore generale Antonino Gatto ha riportato alcune verbalizzazioni del collaboratore di giustizia, chiedendo di ascoltare Spatuzza nel processo di appello a carico di Dell’Utri. E il prossimo 4 dicembre a Torino il pentito sarà ascoltato dalla Corte di appello, in trasferta per ragioni di sicurezza. Le dichiarazioni di Spatuzza, e , ancor prima i collaboratori di giustizia accusatori di Cosentino, hanno scatenato l’ira funesta di Berlusconi e soci ed è partita la caccia al pentito. Durante la trasmissione in Mezz’ora, Marcello Dell’Utri senatore del pdl e fondatore di Forza Italia ha dichiarato: “ Si dovrebbe modificare la legge sui pentiti. Parlo a nome delle migliaia di persone che hanno avuto la vita rovinata da pentiti e che poi sono stati assolti perché il fatto non sussisteva o per altro”. La tesi portata a riscontro dell’inattendibilità dei pentiti è di una semplicità inaudita: ci si può fidare di ex malavitosi? Ma se uno si pente non può avere certo un passato da chierichetto.
L’invettiva è partita, sostenuta anche dalla stampa e tv amica, durante la trasmissione Porta a Porta per parlare di pentiti si è fatto riferimento alle ‘illuminanti’ tesi dell’avvocato Pietro Milio che “ha accusato le procure di oggi di condurre loro la trattativa con la mafia, trattando addirittura il prezzo del pentito mantenuto dallo stato, si dice di Balduccio Di Maggio che un bacio sia stato venduto per due miliardi di lire”. Verrebbe da invocare il contraddittorio, ma il fango a porta a porta è a senso unico.
In fondo il servizio aveva questo incipit che è tutto un programma: “Collaboratori di giustizia strumento indispensabile per combattere la mafia o pericolosi grimaldelli ad uso delle procure per ribaltare lo status quo?”. La solita litania, fango e il ventilatore che parte, schizzi ovunque, a terra la verità. Quando si toccano i potenti, gli strumenti di indagine oggi i pentiti, fino a ieri le intercettazioni, diventano costose, inutili e pericolose. Panzane da servizio pubblico. Ora il conduttore e la giornalista hanno dimenticato tra l’altro di riferire che il legale, invocato come un vate, ha qualche conflitto di interessi, visto che il suo assistito Contrada è stato condannato a 10 per concorso esterno in associazione mafiosa in via definitiva. E l’altro assistito il generale Mario Mori, è imputato per favoreggiamento a Cosa Nostra. Si poteva ricordare anche che nel papello consegnato da Cosa Nostra allo stato durante la trattativa, tra i punti c’era anche di rivedere la legge sui pentiti. Messaggio recepito con la riforma del 2001 E i numeri parlano di una diminuzione consistente dei collaboratori e un ridimensionamento del fenomeno del pentitismo dal 2001 anno della rivisitazione . Adesso si potrebbe dare un’altra ritoccata in nome della lotta alle mafie fatta di chiacchiere e proclami. Aveva ragione il pm Luca Tescaroli: “ Per arrivare alla verità sulle stragi le istituzioni devono camminare in una sola direzione”. Ora che la macchina della disinformazione e del fango ad orologeria si è messa in moto, la verità sembra sempre più lontana.


Abbiamo commentato le dichiarazioni choc di Berlusconi, il processo Dell’Utri e le dichiarazioni di Spatuzza con Peppino Lo Bianco, giornalista e scrittore.

Ascolta il servizio di Porta a Porta


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