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L'allarme nucleare non "contamina" i TG Raiset
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di Osservatro TG

L'allarme nucleare non "contamina" i TG Raiset
  • L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 14 MARZO 2011
  • ASCOLTA L'ANALISI DEI TG DEL 14 MARZO 2011              
  • ASCOLTA IL COMMENTO DEI TG DEL 14 MARZO 2011
  • LEGGI L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 14 MARZO 2011

    La tragedia del terremoto in Giappone è apertura obbligata per  i Tg di prime time. Ma non  per tutti e soprattutto per i Tg Raiset, vale l’obbligo di approfondire  sull’allarme nucleare. E’ così nel giorno in cui l’esplosione nel reattore di Fukushima fa decidere alla Germania di chiudere subito le due centrali più vecchie e rivedere i futuri progetti, la Svizzera addirittura li cancella, solo pochi Tg lo dicono.  Ad eccezione di Tg3 e Tg La7, che sin dai titoli rilanciano l’allarme contaminazione e ci informano che persino la Francia -paese con ben 18 centrali attive-  ha invitato i propri connazionali a lasciare Tokyo; ma anche di come in Italia il ritorno all’energia atomica non sia messo in discussione dal governo.
    Il Tg diretto da Bianca Berlinguer, al dramma nipponico dedica 16 minuti dell’’intera edizione ed ospita in diretta un docente di chimica, che avverte sui rischi e sull’anti economicità delle centrali nucleari; quello di Mentana ne spiega i rischi in un servizio, ma non i Tg Raiset. Emilio Fede  -dopo la difesa  di Gheddafi dei giorni scorsi- stasera si lancia in un’apologia del nucleare e dà addirittura per rientrato l’allarme che tiene il mondo col fiato sospeso. Sull’argomento il Tg2  è più istituzionale; infatti delle preoccupazioni tedesche ne accenna solo nella presentazione dell’intervista al ministro per lo Sviluppo Economico, Romani che ribadisce “L’Italia va avanti, non dobbiamo cedere alle emozioni”. Stesso  copione per il Tg1 che blandamente con una notizia da studio  informa i propri telespettatori del rischio contaminazione. Lo stesso vale per Tg5 e Studio Aperto che parlano di rischio e non di paura. Noi invece, nel commento, approfondiamo la questione con il geologo Mario Tozzi, finito nel mirino dei politici di maggioranza, per avere ribadito il rischio di costruire centrali in una terra altamente sismica come l’Italia. Sulla questione vogliamo sottolineare, come ancora il Tg3, anche in chiusura torni sull’emergenza nucleare in Giappone legandola ad un servizio sulla protesta, a Padova, degli operatori nel settore delle energie rinnovabili che contestano i tagli del governo al comparto.
     Per il resto la politica, un po’ in tutti i Tg, è relegata in basso con la riforma giustizia e solo - Tg3 e Tgla7- ci informano  che per il premier c’è una nuova grana in vista, e cioè la minaccia di fuoruscita dal pdl, di Scajola. 
    Notizia, evidentemente, bucata dai Tg Raiset.
    Giù anche la Libia e gli sbarchi a Lampedusa, ma pure il divieto di ingresso in acque italiane -diktat del Viminale-  per una nave con a bordo 1800 profughi. Servizio per il Tg3 e titolo apocalittico per il Tg di Fede, che in questo caso a differenza  di quanto non fa per il nucleare, lancia l’allarme.
    In chiusura Studio Aperto mostra le immagini di un'invasione di campo durante una partita di rugby, precisando che non si tratta di un tifoso, ma di una volpe. Pleonastico, diremmo, a corredo delle immagini.

  • Il commento di MarioTozzi, geologo.
    (Intervista di Alberto Baldazzi)

    Il governo, con le dichiarazioni di Cicchitto e di Frattini e con i giornali amici “Libero” ed “Il Giornale”non fa una piega: il ritorno al nucleare in Italia deve andare avanti. Chi si pone degli interrogativi sulla base del dramma in Giappone è definito uno sciacallo. Abbiamo il linea il geologo Mario Tozzi: come si sente nella pelle dello sciacallo?
    “Ma sciacalli cosa vorrebbe dire? Che uno parla in maniera improvvida? Noi parliamo soltanto di come stanno le cose: ci hanno detto che questi erano gli impianti più sicuri del mondo , ed invece non è vero. Tutto qui. Quindi,  ripensiamoci”
    Cosa succederà, in Europa ed in Italia?
    “Qui in Italia  cruciale sarà il momento del referendum. Bisognerà vedere che tipo di impatto potrà avere questa situazione in  quel momento. Se venisse rieletto un governo con questa  stessa maggioranza,  mi pare evidente come questa maggioranza sia legata mani e piedi ad un programma di nuclearizzazione figlio della Francia. Con la scusa di dirci che “con questo sistema non si dipende più dall’estero” si dipenderà in realtà solo da un paese, la Francia, che ci dà la tecnologia, come da quelli che ci danno l’uranio. Sarà esattamente come prima, forse un po’ peggio di prima perché, nelle altre centrali, la tecnologia era nostra. È evidente che c’è un interesse economico dietro. Il nucleare è l’unico business economico rimasto su scala mondiale. Nessuna commessa di nessun tipo arriva ai 10 miliardi di euro di una centrale nucleare: è quindi chiaro che lì si fanno i soldi. Segui il denaro e vedi qual è l’interesse politico, insomma. Se questo è il contesto, il quadro è che questa maggioranza rimarrà ancorata ideologicamente al disegno del nucleare qualsiasi cosa accada. Non sappiamo ancora che proporzioni avrà l’incidente. Se le sue dimensioni dovessero crescere, sarà allora molto più difficile continuare con questo tipo di atteggiamento, che è un atteggiamento miope, fondamentalmente ideologico, non basato su di un dato di fatto.  Gli impianti nucleari sono   particolari. Non può bastare la sicurezza di un impianto termoelettrico, devono essere sicuri al 100%. Siccome non esiste la sicurezza al 100% in questi impianti, forse sarà il caso di rivederli”.

    La presa di posizione della Merkel, “a caldo” rispetto alla moratoria, può orientare in qualche maniera anche altri governi, e magari anche il nostro governo?
    Se guardiamo alla Germania,  ci avrebbe già dovuto orientare da parecchio tempo. Merkel è una signora di centrodestra che dice: “Ricontrolliamo tutte le nostre centrali nucleari e la loro sicurezza”, ed in più non vede il nucleare sul lungo periodo del suo programma energetico strategico. A lungo termine non c’è, mentre c’è una crescita significativa di energie rinnovabili. Questo significa che la logica industriale è stata fatta propria dai tedeschi per quanto riguarda le rinnovabili, cosa che noi non facciamo. Se la Merkel fosse presa a paragone, la cosa sarebbe positiva, ma se c’è il paraocchi ideologico – non c’è altro modo per spiegarlo. Anche i commentatori sono così,  il paraocchi ideologico ha funzionato da subito . Si è messa in movimento una lobby pro-nucleare che non sente ragioni. Hanno fatto una campagna pubblicitaria giudicata ingannevole da giurì, ma nessuno ne parla più ; Giannino scrive il giorno dopo un articolo sul Messaggero in cui dice che  tutto va bene; se avesse aspettato 24 ore, avrebbe fatto una figura migliore. In realtà siamo di fronte ad una sitruazione grave, ed anche fosse ridotta “solo” a questo, cioè all’evacuazione di 200 mila persone ed a 1200 km quadrati liberati, perché dovremmo rischiare di subirlo, visto che abbiamo delle alternative?”


    Dati Auditel di domenica 13 marzo
    Tg1 - ore 13:30 6.030.000 25,71% ore 20:00 6.651.000 24,58%.
    Tg2 - ore 13:00 4.085.000 17,93% ore 20:30 2.530.000 8,61%.
    Tg3 - ore 19:00 3.426.000 15,24%.
    Tg5 - ore 13:00 4.333.000 18,84% ore 20:00 5.785.000 21,26%.
    Studio Aperto - ore 12:25 2.988.000 15,34% ore 18:30 2.267.000 10,99%.
    Tg4 - ore 19:00 1.334.000 5,97%.
    Tg La7 - ore 13:30 1.115.000 4,76% ore 20:00 1.708.000 6,27%.

    Fonte: www.tvblog.it


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