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Fukushima non docet: per il ministro Romani, nucleare "avanti tutta"
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di Osservatorio TG

Fukushima non docet: per il ministro Romani, nucleare "avanti tutta"

 

  • L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 15 MARZO 2011
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  • C ‘è voluta la nuova esplosione nel reattore di Fukushima con l’allarme ormai classificato “nocivo per la salute”,  perché anche i Tg Raiset , si accorgessero dell’apocalisse nucleare in Giappone  e dessero conto , stasera, del dibattito aperto in Italia tra favorevoli e contrari. Tg1, Tg5, Tg4  - Studio Aperto solo una notizia da studio con dichiarazioni dei ministri Prestigiacomo e Romani  e del segnatario Pd  Bersani-  ne parlano sin dai titoli, anche se all’interno delle varie edizioni, si indugia ad entrare nel dettaglio. Solo accenni sulla scelta della Germania di chiudere le centrali vecchie  -questione su cui torna il Tg La7-  e si sceglie di  dare voce  alla politica che, invece,  nel nostro Paese progetta centrali atomiche. Del basso livello di dibattito in Italia sui temi del nucleare, ne parliamo nel commento con Giuseppe Onufrio, responsabile Campagne Greenpeace Italia. Nel prime time, il ministro per lo Sviluppo Economico Romani -in una sorta di giro delle sette chiese-  è presente su tutti i Tg;  ma è nel Tg della rete ammiraglia del premier che va in studio per ribadire “che quanto accaduto in Giappone è un evento straordinario, sul nucleare non si torna indietro e le nostre centrali saranno sicure perché di ultima generazione”.  Il Tg1 tenta un approfondimento con un esperto -che evidentemente in controtendenza con i suoi colleghi giapponesi-  minimizza sul rischio nube radioattiva, assicurando che non sarà una nuova Chernobyl . E che il Tg di Minzolini provi a non preoccupare gli italiani -chissà forse impensierito per il referendum del 12  giugno-  è evidente anche nella corrispondenza da Tokyo dell’inviato Alessandro Cassieri, in cui si racconta di una città in coda ai distributori  e senza  troppa paura contaminazione. Paura che invece, Tokyo ed i giapponesi hanno, come ci mostra  l’inviato del Tg3 Paolo Piras  che descrive una città fantasma, in cui si fanno scorte di acqua e cibo, prima di barricarso  in casa a seguito  dell'allarne lanciato dalle autorità. Lo stesso vale per il Tg2 con il corrispondente Paolo Longo e per i servizi in sequenza nel  Tg di Mentana.  Anche stasera è il Tg diretto da Bianca Berlinguer quello che dedica più spazio alla tragedia giapponese. Ben 18 minuti chiusi da un sondaggio che svela, come la maggioranza degli italiani, sia contraria  al ritorno al nucleare ed a prescindere dal dramma di queste ore.  La crisi libica finisce anche stasera in fondo alle scalette di tutti e sette i Tg, sorpassata dalla politica con riforma della giustizia  e  caso Ruby: servizi sulla chiusura delle indagini a carico di Mora, Fede e Nicole Minetti  -di solito anticamera del rinvio a giudizio-  solo su Tg3, TgLa7 e Tg2, con titolano e servizio. Nessun titolo e solo notizia da studio per Tg1, Tg5 e Studio Aperto. Spazio più o meno inaspettato, e forse un po’ da ultima spiaggia, sul Tg di uno degli interessasti.  Emilio Fede si difende  -senza prendersela con i pm milanesi- e scandisce per almeno quattro volte nel corso dell’edizione,  come nessuna delle accuse corrisponda a verità, ma anche "il danno è ormai stato fatto".  E come ogni sera da Studio Aperto apprendiamo notizie sensazionali: anche i pinguini prendono il volo, nel senso che uno di loro è salito su un aereo ed ha conquistato i passeggeri.


    Il Commento di Giuseppe Onufrio, responsabile campagne Green Peace Italia
    (Intervista di Alberto Baldazzi)

    Onufrio, non si può certo essere soddisfatti del livello di dibattito che c’è in Italia, aperto da questi squarci drammatici che vengono dall’estremo oriente; giornali, telegiornali, ma anche la politica, sembra che si occupino soprattutto di baruffe  chiozzotte piuttosto che, come fanno altri paesi ed altri governi,  prendere atto che siamo di fronte a qualcosa di serissimo e di grave.

    “Intanto siamo davanti ad un cambio epocale. Der Spiegel titola: “È la fine dell’era nucleare”, e probabilmente ha ragione. Nei paesi occidentali questo è un colpo durissimo, per tanti motivi. In Italia vediamo che c’è una reazione che passa da un atteggiamento che supera i confini dell’idiozia, quando qualcuno dice che “non è successo niente” e cerca di raccontare agli italiani che è tutto a posto, ad un atteggiamento in cui il nucleare è presentato come una scelta inevitabile, cosa che è tutt’altro che dimostrata. Voglio ricordare che il governo pensa di poter fare il 25% di elettricità dal nucleare, che corrisponde a costruire 13 mila megawatt. Ora, io credo che sia un obbiettivo a cui può credere solo una persona dedita a sostanze psicotrope. La verità è che sia le fonti rinnovabili che l’efficienza energetica hanno un potenziale di quest’ordine di grandezza, ossia: le alternative energetiche,  oggi, consentirebbero di fare il doppio di quanto il governo dice si debba fare col nucleare, ed occuperebbero da dieci a venti volte quello che il nucleare può fare. Siamo quindi di fronte ad un atteggiamento irresponsabile, che non si rende conto di quello che sta succedendo e che  ragiona per coprire interessi di lobby molto ristrette (com’è noto, le centrali nucleari richiedono grandi quantità di cemento e acciaio). Siamo quindi di fronte ad uno scippo di democrazia, perché non c’è un dibattito vero, e siamo di fronte ad un atteggiamento irresponsabile – ed io lo ripeto – che in alcune dichiarazioni ha superato i confini dell’idiozia, che è inaccettabile in un paese che , su queste cose, non può farsi raccontare le barzellette. In questo paese, che è  governato da un grande barzellettiere che propone le sue barzellette divertenti, il nucleare è sicuramente un argomento su cui è bene che non si raccontino le barzellette”

    Onufrio, per concludere, venendo alle beghe nostrane, il referendum del 12 giugno  potrà essere, come dire, indirizzato dai fatti di questi giorni? C’è il problema del quorum. A tuo giudizio, visti gli eventi, credi che lo si potrà raggiungere?

    “Io penso che, fino a ieri, il tema nucleare sia stato messo in sordina. Oggi siamo di fronte, dal  12 marzo, ad una data che cambia un epoca. Dobbiamo capire che un mondo è finito. Il mondo del nucleare è fondamentalmente finito.Noi dobbiamo pensare che un futuro possibile esiste. Un futuro fatto di efficienza e di innovazione tecnologica in tutti i settori dove si utilizza l’energia; di ristrutturazione delle nostre città, del nostro modo di produrre e consumare, ed anche una prospettiva di sviluppare delle fonti rinnovabili che non domani mattina, ma già dal 2020, potranno dare un contributo significativo. Oggi il dibattito in Europa sullo scenario 100% fonti rinnovabili per il 2050 è una discussione che è già iniziata sui termini tecnici ed economici. Questa è la vera rivoluzione che dobbiamo vedere. Il compito del 21°secolo sarà proprio quello di affrancarci dalle fonti di energia pericolose e sporche come il nucleare”


    Dati Auditel di lunedì 14 marzo

    Tg1 - ore 13:30 4.946.000 26,66% ore 20:00 6.881.000 25,70%.
    Tg2 - ore 13:00 3.592.000 20,69% ore 20:30 3.204.000 11,01%.
    Tg3 - ore 19:00 2.876.000 14,92%.
    Tg5 - ore 13:00 4.038.000 22,93% ore 20:00 5.714.000 21,34%.
    Studio Aperto - ore 12:25 3.130.000 21,92% ore 18:30 1.728.000 11,22%.
    Tg4 - ore 19:00 1.347.000 6,82%.
    Tg La7 - ore 13:30 969.000 5,24% ore 20:00 2.553.000 9,47%.

    Fonte. www.tvblog.it


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